Elisa Claps si ribellò allo stupro. Il prete sapeva dove era il corpo

> ELISA CLAPS SI RIBELLO’ ALLO STUPRO DALL’AUTOPSIA LA VERITA’ SUL DELITTO

la stampa.it24 3 2010

LA RAGAZZA SCOMPARSA A POTENZA NEL ’93

Il medico legale: «Morì altrove poi il corpo fu portato nel sottotetto»

POTENZA Elisa aveva i pantaloni sbottonati. Potrebbe essere morta perché ha tentato di resistere a una violenza sessuale. È solo una tra le ipotesi sulla fine della ragazza, scomparsa a 16 anni il 12 settembre ‘93 a Potenza e ritrovata mercoledì scorso, 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, dove fu vista per l’ultima volta. A questa e ad altre domande dovrà rispondere l’autopsia, effettuata ieri nell’Istituto di medicina legale di Bari dal professor Francesco Introna sul cadavere ormai scheletrizzato e mummificato. L’esame svolto su incarico della procura di Salerno, al quale hanno assistito anche i tecnici della polizia scientifica e i consulenti di parte, è durato tre ore e – come spiega Introna – è stato «un passo aggiuntivo» nella ricostruzione delle ultime ore della ragazza. L’autopsia non ha trascurato prelievi di tessuto dal corpo – specie nella zona inguinale e sulle mani – i medici hanno preso campioni anche dall’ambiente immediatamente circostante il cadavere. Sul pavimento del sottotetto potrebbero nascondersi altri frammenti, tracce utili per risalire alla causa della morte della ragazza per la quale l’unico indagato (per omicidio, violenza sessuale e occultamento di cadavere) è Danilo Restivo, un amico che ora vive in Inghilterra e che si è sempre dichiarato innocente. Elisa Claps nel sottotetto della Santissima Trinità sarebbe stata portata già morta. Aveva anche alcune costole rotte. Sul corpo sono stati trovati cocci di tegole del tetto della chiesa. Il medico legale ha prelevato anche tessuto dai vestiti, capelli dal cranio ormai ridotto a scheletro assieme a frammenti ossei sui quali saranno compiuti esami istologici, per verificare se ci siano stati sanguinamenti interni che possano giustificare eventi traumatici violenti. L’autopsia dovrà chiarire tutto. «Procediamo passo passo – ha aggiunto Introna – perché è un’indagine complessa, considerato lo stato della salma. Le conclusioni saranno consegnate tra 20 giorni al magistrato». Poi la famiglia Claps potrà riavere i resti di Elisa. La madre Filomena da 17 anni ha due desideri: sapere chi ha ucciso Elisa e poter assicurare una sepoltura a sua figlia. Una tomba dove poter pregare.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53429girata.asp

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Due addette alle pulizie avrebbero trovato il corpo mesi fa e lo avrebbero detto al sacerdoteLe donne, però, smentiscono: "Mai visto il cadavere. Don Vagno non dice la verità"

Caso Claps, il viceparroco sapeva"I resti furono scoperti a gennaio"Il parrogo don Ambroise Apakta: "Non ne ero a conoscenza. Sfido chiunque a dire il contrario"Intanto il suo vice è chiuso in seminario e non vuole parlare. L’arcivescovo di Potenza: silenzio stampa

POTENZA – "Sfido chiunque a dimostrare che sapevo della presenza del cadavere di Elisa Claps prima del 17 marzo scorso: inoltre, non ho mai messo piede nel sottotetto della canonica, mai da quando sono stato nominato parroco": lo ha detto all’Ansa il parroco della Santissima Trinità di Potenza, Ambroise Apakta, conosciuto dai fedeli come don Ambrogio. A quanto si apprende da fonti investigative, fu il viceparroco don Vagno – e non don Ambrogio, come si era appreso in precedenza – a sapere nello scorso gennaio del ritrovamento di alcuni resti umani nel sottotetto della chiesa. Alla Procura di Salerno non risultano però elementi per stabilire se il viceparroco avesse collegato quei resti ad Elisa. Fatto sta che don Vagno – se sapeva – non chiamò la polizia, che fu invece avvisata dall’arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, dopo la macabra scoperta fatta dai muratori il 17 marzoLe dichiarazioni del parroco. Alla domanda se il suo viceparroco, don Vagno, gli abbia mai riferito qualcosa su ciò che vi era nel sottotetto della canonica, il sacerdote ha risposto: "Non mi ha mai riferito nulla e anche le donne delle pulizie non mi hanno mai detto nulla". Confermando di aver detto tutto agli investigatori, don Ambroise ha aggiunto: "I lavori per riparare i danni provocati dalle infiltrazioni d’acqua li ho voluti io, ma non sono mai salito nel sottotetto". "Non so spiegare a che gioco si vuole giocare", ha aggiunto il sacerdote commentando il susseguirsi delle notizie.E’ stata, in effetti, una giornata densa di rivelazioni, smentite e accuse. E’ di stamattina la notizia, data dall’Agenzia dei giornali locali del Gruppo Espresso, che il cadavere della ragazza venne scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza a gennaio, un paio di mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. Secondo una prima versione (fornita, a quanto pare, dal viceparroco don Vagno), a trovare il corpo sarebbero state due addette alle pulizie, madre e figlia, che comunicarono la notizia ai sacerdoti. Sul posto sarebbe stato notato un teschio. Le due donne, però, hanno negato e accusato il religioso di aver mentito. E don Vagno, nel mentre, si è chiuso in seminario da dove ha fatto sapere ai giornalisti che non vuole parlare.Il ritrovamento a gennaio. Secondo una ricostruzione iniziale dei fatti, Annalisa Lo Vito e la madre, Margherita Santarsiero, una volta scoperti i resti avvisarono immediatamente sia il parroco don Ambrogio che il suo vice, don Vagno. Sul perché del silenzio del sacerdote sta indagando la procura generale di Salerno. Sia lui che il parroco sono stati ascoltati a lungo in Questura: sarebbero state proprio le contraddizioni emerse durante i loro interrogatori a far nascere i sospetti negli investigatori.La smentita delle addette alle pulizie. Oggi, però, Annalisa Lo Vito ha smentito la ricostruzione dei sacerdoti: "Il viceparroco della Santissima Trinità, don Vagno ha mentito. Né io né mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere. Il sacerdote – ha aggiunto – ha detto agli investigatori che il cadavere di Elisa Claps è stato trovato a gennaio e che quella scoperta l’avremmo fatta mia madre ed io. Su questo siamo state interrogate per ore sabato dai magistrati di Salerno: a loro abbiamo detto di non aver mai ritrovato i resti di Elisa. La prima volta che siamo salite su quel terrazzo è stata il 10 marzo", sette giorni prima del ritrovamento del cadavere.Don Vagno non vuole parlare. E il religioso accusato di aver mentito, don Vagno, 33 anni, sacerdote da circa un anno, non rilascia nessuna dichiarazione: è nel suo alloggio, nel seminario maggiore del capoluogo lucano, e ha detto ai giornalisti di non voler parlare. L’arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, ha fatto sapere che "è molto scosso ed è preferibile che, in questo momento, sia riservato". "E’ comprensibile – ha aggiunto monsignor Superbo – che non voglia rilasciare dichiarazioni".Monsignor Superbo: "Vicenda da approfondire". Secondo le ultime notizie, sembra che sia stato proprio l’arcivescovo di Potenza a denunciare la data del vero ritrovamento alla polizia, dopo esserne stato informato dal parroco don Ambrogio. "Ho saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa solo mercoledì mattina", ha detto Superbo all’ANSA. "Di tale tempistica – ha spiegato – ho parlato sabato mattina con il questore di Potenza, Romolo Panico, al quale ho indicato di parlare con il viceparroco della Santissima Trinità, don Vagno, perché ho avuto l’impressione che qualche aspetto della vicenda dovesse essere approfondito". In una nota pubblicata ieri dalla stampa locale, l’arcivescovo aveva chiesto "perdono al Signore per quanto non abbiamo fatto per la famiglia di Elisa e per la ricerca della verità". L’arcivescovo ha ritenuto "opportuno" annullare una conferenza stampa fissata per questo pomeriggio, dato "il rincorrersi incontrollato di notizie sulla tragica vicenda".Manganelli: "Presto avremo delle novità". Intanto, a margine di una conferenza stampa al Viminale, il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha parlato di "prossime novità" sul caso Claps. "Un’indagine così complessa – ha aggiunto – merita rispetto e silenzio sulle dinamiche di ciò che è accaduto e di ciò che avverrà. C’è una procura che sta ricostruendo i fatti e credo che presto avremo novità che possano rispondere a tante domande".Riscontri scientifici: persone nel sottotetto mesi fa. Ci sarebbero anche dei riscontri scientifici a confermare che qualcuno, a gennaio, entrò nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, gli esami effettuati dagli uomini della polizia scientifica avrebbero infatti rilevato la presenza di ‘tracce’ di passaggi avvenuti precedentemente al 17 marzo.Lo sdegno della famiglia. "Quanto sta accadendo in queste ore non fa che confermare i nostri sospetti all’indomani della scomparsa: oltre al colpevole o i colpevoli materiali dell’assassinio di Elisa, tanti dovranno spiegare il loro ruolo in questa vicenda". Lo ha dichiarato la famiglia Claps in una nota inviata alla redazione del programma di Raitre Chi l’ha visto?, che da sempre si è occupata della vicenda della ragazza potentina. Se le rivelazioni di oggi dovessero "essere confermate dagli organi investigativi – prosegue la nota – un altro insulto sarà consumato alla memoria di Elisa e alla sua famiglia. Ci chiediamo con sdegno: è possibile che il parroco non abbia riferito immediatamente del ritrovamento? Se invece lo ha fatto, a chi ha riferito? Al suo vescovo o a più alte autorità ecclesiastiche? Diciassette anni di dolore non hanno impedito ancora una volta che il silenzio, l’omertà, la tutela di interessi che nulla hanno a che vedere con i valori cristiani prevalessero sulla pietà che si doveva a un corpo straziato. Questo scempio crediamo metta definitivamente in ginocchio una intera comunità che solo sabato scorso si era stretta intorno alla nostra famiglia chiedendo verità e giustizia".

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/25/news/corpo_claps_scoperto_da_sacerdoti-2891347/ 

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