Violenza maschile sulle donne: almeno tre processi al giorno

Violenze sulle donne, 3 processi in un giorno

31 marzo 2010 | PABLO CALZERONI

Allarme del Centro antiviolenza della provincia, gestito da “Telefono donna”: l’età delle vittime si è abbassataSono sempre di più le donne che denunciano di aver subito violenze. Lo dimostra il fatto che ieri mattina, a Palazzo di Giustizia, si sono svolti tre processi diversi in cui erano imputati uomini accusati di violenze, ingiurie o minacce nei confronti di ex mogli, ex fidanzate o semplici conoscenti. Si tratta di una pura coincidenza, ma l’aumento dei casi di violenze è supportato da dati oggettivi. Dati inquietanti che, a volte, sono noti solo agli addetti ai lavori.

Alle persone che, per la loro professione, stabiliscono un contatto con le vittime al pronto soccorso di un ospedale, nelle aule di un tribunale o negli uffici delle associazioni che si occupano della tutela delle donne. I consulenti del centro antiviolenza della provincia di Savona, gestito da “Telefono donna”, per esempio, nel corso delle loro attività di formazione nelle scuole hanno rilevato un dato preoccupante: l’età delle vittime si sta abbassando: «Sono sempre di più le ragazze, tra i 18 e i 20 anni, che ci chiedono aiuto perché preoccupate dei comportamenti dei propri fidanzati o degli ex – dice l’avvocato Roberta Cava – Per questo è importante entrare nelle scuole e parlare con i ragazzi. Solo così possono emergere situazioni di sofferenza e, insieme, si può insegnare ai giovani il valore del rispetto». Le violenze di cui rimangono vittime le adolescenti sono spesso meno “pesanti” di quelle subite dalle donne più grandi, ma non devono essere sottovalutate: «Già in quella fascia di età – sottolinea Roberta Cava – emergono comportamenti che possono essere definiti come vere e proprie persecuzioni e possono configurare il reato di “stalking”». In una ricerca condotta in una scuola della provincia nel corso del 2008, addirittura, i dati raccolti dall’associazione “Ipotesi” che da anni si occupa del problema sono impressionanti: «Una ragazza su 4 – dice Gianfranco Pallanca, psicologo e criminologo clinico, ex dirigente dell’Asl 2 e rappresentante dell’associazione – aveva ammesso di aver subito violenza o di aver assistito a episodi di violenza ai danni di amiche o compagne di scuola».E sono sempre di più le ragazzine, tra i 17 e i 19 anni a finire in ospedale perché vittime di violenze fisiche da parte di fidanzati o ex fidanzati. Ogni anno, come risulta dai dati raccolti dallo psicologo e dal dirigente Asl Angelo Canepa – finiscono al pronto soccorso 500 donne: «L’80 per cento sono state maltrattate o picchiate dai partner o ex partner – spiega Pallanca – Ma gli esperti indicano che la cifra delle vittime è 10 volte tanto, se si comprendono anche quelle che non hanno la forza di andare in ospedale o sporgere una denuncia».C’è poi un altro dato che conferma il trend “positivo” del fenomeno. È l’escalation di denunce penali presentate dalla recente introduzione della normativa sullo “stalking” che punisce i comportamenti persecutori, prima riconducibili a varie tipologie di reati e che costituisce uno strumento giuridico importante perché dà la possibilità alle vittime di difendersi per tempo dalle condotte pericolose dei partner. Dalla fine del 2008 all’inizio del 2010 le denunce, nella sola provincia di Savona, sono oltre un centinaio.

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/03/31/AM0lLiYD-violenze_processi_giorno.shtml 

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