Gli uomini uccidono le donne perché si sentono legittimati a farlo perché le considerano solo come merce

VIOLENZA SULLE DONNE, ANCHE I MEDIA INCIDONO

Bellezze mute e semisvestite, o creature inerti. I mezzi di comunicazione italiani spesso mostrano la donna solo come oggetto del desiderio o vittima. Un’immagine falsata che secondo molti esperti alimenta le violenze maschili. Quelle vere.

A CNRmedia il parere di Telefono Rosa e di un’avvocatessa impegnata su questo fronteLe cronache italiane riferiscono ogni giorno di donne maltrattate e perseguitate, se non stuprate e uccise. Abusi frequenti soprattutto in famiglia, o nella cerchia dei conoscenti. Quando una donna viene assassinata, il colpevole spesso è un ex marito o ex fidanzato che non si rassegna all’abbandono, o un innamorato respinto. Le aggressioni casuali sono rare, anche se colpiscono la collettività molto di più degli schiaffi e degli insulti tra le mura domestiche.

Gli spot antiviolenza sembrano poco efficaci, almeno per ora, contro una mentalità diffusa che giustifica gli abusi: se la moglie ha il carattere forte maltrattarla non è reato, ha sentenziato di recente la Cassazione, suscitando l’ira bipartisan delle parlamentari.Spot e foto che mostrano le donne come oggetto peggiorano la situazione. "E’ un messaggio gravissimo, ed è ancora peggiore quando si rivolge ai giovani" dice a CNRmedia Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. "Con i giovani noi dovremmo lavorare sulla cultura del rispetto reciproco. Quando mostriamo donne trattate peggio delle schiave, questo influenza in maniera determinante l’opinione che un giovane si fa sul modo di rapportarsi con loro".

I dati diffusi nei giorni scorsi dall’associazione rivelano un aumento dei casi di violenza sessuale: "Da un lato significa che le vittime non tacciono più e denunciano – conclude Moscatelli – ma al tempo stesso aumentano proprio gli stupri: siamo di fronte a una società più violenta, specialmente tra i giovani".Agnese Usai è una giovane avvocatessa che lavora a Padova. Rappresenta la famiglia di Federica Squarise, la 21enne padovana violentata e uccisa due anni fa da un ragazzo uruguayano durante una vacanza in Spagna. Con il collega Massimiliano Stiz ha scritto un documento per sollecitare una rivoluzione culturale contro la violenza di genere. "Gli uomini uccidono le donne perché si sentono legittimati a farlo – recita, in sintesi, un passaggio del testo – perché le considerano solo come merce".

"Ho fatto una proposta provocatoria ma non troppo – racconta Agnese Usai a CNRmedia – un garante sulla dignità della donna in televisione. Se in un programma ci sono cinque donne e un uomo, e parla solo lui, passa il messaggio che l’uomo ha il potere e le donne sono solo merce intorno a lui. Persone che hanno come unico modello valoriale la programmazione tv vedranno la donna come un oggetto di cui l’uomo può disporre come vuole, e da cui non può e non deve accettare un rifiuto".Qualcosa però si muove, e non solo in Italia. Il Consiglio d’Europa di recente ha chiesto ai mezzi di informazione di smetterla con gli stereotipi sessisti: le donne sono rappresentate come madri, vittime e oggetti sessuali – fa notare un documento – gli uomini appaiono invece come personaggi di successo. Un’immagine falsata, secondo i parlamentari dell’organismo europeo, che alimenta la discriminazione e impedisce la parità.

Cristina Dagna – CNRmedia – 01/08/2010

http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11472/violenza-sulle-donne-anche-i-media-incidono.aspx 

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