Prete, condannato per pedofilia, sparisce in riva ad un lago

Il prete scomparso era stato condannato per pedofilia
MARONE. Dopo il ritrovamento in riva al lago di un borsellino con un rosario e degli spiccioli
Il timore di un gesto disperato senza esito le ricerche dei sub
02/10/2010

Suicida o fuggiasco, il sacerdote bergamasco che domenica ha parcheggiato la Peugeot del fratello a Vello di Marone ed è svanito nel nulla?

Mentre le ricerche nel lago continuano a risultare infruttuose, l’ipotesi del suicidio è quella che gode di maggior credito fra gli inquirenti, coordinati dal maresciallo di Marone Elio Renda: lo scomparso, 39 anni, in attesa del verdetto della Cassazione dopo essere stato condannato a 4 anni di reclusione sia in primo che in secondo grado per pedofilia. I fatti risalgono al 2004 e si sono consumati a Vilminore di Scalve. Il curato si sarebbe innamorato di una ragazza tredicenne, cui avrebbe rivolto attenzioni anche pesanti. La pena inflittagli e confermatagli, l’ansia per la pronuncia della Cassazione, la pressione di un’opinione pubblica ostile potrebbero aver spinto il giovane prete a togliersi la vita buttandosi nelle acque profonde di Vello: un’ipotesi avvalorata dal ritrovamento all’Athena beach, la spiaggetta della piccola frazione di Marone, di un borsellino contenente un rosario e alcuni spiccioli che potrebbe essere appartenuto al sacerdote.
Ma c’è un’altra pista che i carabinieri non trascurano: il cane da fiuto fatto arrivare dal Trentino ha seguito le tracce dello scomparso per i vicoli di Vello e si è fermato in stazione. Non è escluso, insomma, che il sacerdote, in preda allo sconforto, abbia voluto cambiare aria e mettere una pausa di qualche giorno o qualche mese fra sè e la dolorosa vicenda che ha sconvolto la vita di una ragazza oggi 19enne e la sua.
Si diceva in apertura delle ricerche senza esito. Nella mattinata di ieri i sommozzatori dei vigili di fuoco di Milano, coadiuvati dai sub di Iseo, Montisola e Capriolo, hanno scandagliato i fondali antistanti Vello e Toline sino a una profondità di 40 metri.
Anche le unità cinofile della Protezione civile, considerando l’amore del sacerdote per le alte cime, hanno setacciato le pendici della frastagliatissima montagna vellese. Tutto inutile. Alle 18,30, sospese le operazioni, un summit dei responsabili sul campo ha deciso le nuove direttrici di ricerca. Stamani potrebbe entrare in azione Remo Bonetti, del Gruppo soccorso sebino, col suo robot Mercurio, filoguidato. G.Z.

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