Uomo accusato per aver mandato in coma una donna era stato denunciato per un episodio simile

DONNA COMA, UOMO AVEVA GIA’ COLPITO

tgcom
14 10 2010

Roma, 4 mesi fa un episodio fotocopia
Alessio Burtone, il ventenne che ha ridotto un’infermiera in fin di vita con un pugno alla stazione dell’Anagnina della metropolitana di Roma, aveva già colpito. Esattamente quattro mesi fa, il 14 giugno, il giovane aveva colpito alla bocca un ragazzo che portava a spasso il cane. La rissa era finita con un rapporto ai vigili e una denuncia al commissariato.

Allora il giovane era finito in ospedale. E Burtone era stato messo sotto procedimento per lesioni, come racconta il “Messaggero”. La dinamica del fatto? Molto simile a quella dell’infermiera romena. A bordo del suo scooter, Burtone sfiora sulle strisce un ragazzo. Quello si arrabbia. Lui si ferma e lo aggredisce prima verbalmente, poi con un cazzotto alla bocca, spedendolo in ospedale. 

Ed ecco cosa si legge sul rapporto della Polizia municipale: “Burtone aveva un atteggiamento estremamente aggressivo con la vittima. Si comportava in modo strafottente. Diceva frasi del tipo: ‘Ma che vuoi fa? Ma che c’hai? Voi presenta’ ‘na querela per un cazzotto. E falla ‘sta denuncia, poi vedemo…”. 

Le carte raccontano poi che arrivano amici di Burtone e l’altro giovane, già pieno di sangue dopo il cazzotto alla bocca, viene insultato e denigrato. Eppure gli amici di Alessio lo difendono con forza dicendo che non è uno che si cerca grane. E l’avvocato difensore, Fabrizio Gallo, conferma: si tratterebbe solo di “una vecchia querela per lesioni, risalente a circa tre anni fa, che poi fu archiviata”. 

Che il giovane abbia, come spesso capita, due personalità? Bravo ragazzo nel bar sotto casa e giovane violento nella metropoli?

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo493283.shtml

Aggredita nel metrò, il marito:
«Perché chi l’ha picchiata è già a casa?»
«Da venerdì è cominciato un incubo: io voglio solo giustizia». L’aggressore: prego per lei ogni giorno

Maricica Hahaianu, 32 anni (Lapresse)ROMA – Lei è in coma, al Policlinico Casilino, e il marito Adrian singhiozza davanti al vetro della Rianimazione. Poi, al telefono, dice poche parole: «Voglio solo giustizia, per me venerdì è cominciato un incubo, mia moglie sta rischiando di morire e io non vivo più». Lei, Maricica Hahaianu, 32 anni – colpita al volto venerdì dal pugno di Alessio Burtone, romano ventenne – rischia «danni cerebrali permanenti», come spiega il professore Giorgio d’Este. Il marito va a trovarla due volte al giorno, e già martedì aveva definito «assurdo che l’aggressore sia già a casa…». Ieri, è arrivata la decisione della Procura di Roma: farà appello contro la decisione del Gip di concedergli gli arresti domiciliari.

L’AGGRESSORE – Intanto l’aggressore, il romano Alessio Burtone, 20 anni, scrive una lettera indirizzata proprio alla donna: «Da quando ho saputo, non riesco più a dormire. Non mi interessa di quello che mi accadrà perché mi assumerò le mie responsabilità. Ma ciò che più mi interessa oggi è che la signora possa riprendersi. Prego ogni giorno perché lei possa ristabilirsi e porterò sicuramente un rimorso per tutta la vita. Chiedo scusa ai familiari tutti e mi pento per il male che ho fatto. Dico ai giovani di non usare violenza, di non sbagliare come ho fatto io perché oltre a far del male alla povera Maricica ho fatto del male a me e a tutta la mia famiglia. Vi abbraccio e sono vicino al vostro dolore». Fabrizio Gallo, il suo avvocato, spiega: «Ha commesso un fatto gravissimo, verrà condannato a una pena severa e se la ragazza avrà subito danni permanenti rischia dodici anni di reclusione».

Lite alla biglietteria, in coma per un pugno

LE POLEMICHE – La politica continua a discutere. Per il Pd, con il coordinatore romano Marco Miccoli, «questo atto di violenza ha dimostrato che la tanto pubblicizzata Sala sistema Roma non funziona, così come non sono serviti i militari nelle stazioni del governo Berlusconi. L’aggressore è stato fermato da un cittadino coraggioso. Punto e basta». Il sindaco Gianni Alemanno replica: «Bene la Sala sistema Roma. Tutte le immagini sono state raccolte da una delle nostre telecamere e poi acquisite dai carabinieri. Di certo bisogna fare un’inchiesta per omissione di soccorso per punire gli indifferenti». Il sottosegretario Francesco Giro, anche lui del Pdl, non ci sta: «Ho letto sui giornali un sacco di sciocchezze sulla presunta indifferenza dei romani di fronte al grave episodio di violenza dell’Anagnina…». Oggi alle 17,30 «Oltre la violenza e l’indifferenza», preghiera alla stazione Anagnina della Comunità di S.Egidio.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_ottobre_14/marito-maricica-aggredita-metro-1703948400153.shtml

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