Donna si suicida per paura di perdere il lavoro

Bologna, madre si uccide
per paura di perdere il lavoro
Il Mollificio industriale, azienda di San Giovanni in Persiceto, è stata salvata da un compratore pochi giorni dopo, ma per lei era già tardi. La donna, 38 anni, non ha retto l’angoscia del licenziamento e si è tolta la vita, lasciando il marito e una bimba di 12 anni

Lascia il marito e una figlia di dodici anni. Neppure i suoi familiari, quanto aveva di più caro al mondo, hanno potuto porre un argine all’angoscia che le causava la paura di perdere il posto di lavoro. S’è suicidata proprio alla vigilia della soluzione: martedì un’azienda di Milano ha comprato quella di cui era dipendente, il Mollificio industriale di San Giovanni in Persiceto, salvando i suoi colleghi, non lei.

Il Mollificio era in bilico dal marzo scorso, quando una sentenza del tribunale aveva dato ragione a un’ex dipendente in causa con il titolare per mobbing. Il danno riconosciuto sfiora i 300 mila euro e l’azienda non ce la fa. Finisce in liquidazione e i dieci dipendenti restano sospesi sull’orlo del baratro. Sono quasi una famiglia: quella decina di persone il titolare le conosce uno per uno. Il lavoro poi c’è, e di fatto non ci si ferma che a fine ottobre. Non ci sono però i soldi per andare avanti, perché i conti correnti sono stati pignorati.

Il primo giorno di settembre, al rientro dalle ferie, lei, 39 anni e una figlia di 12, un “carattere solare”, dicono i colleghi, non si presenta, ma sul posto di lavoro manda il marito a presentare i certificati, perché non sta bene. Nel frattempo Antonio Morisi, padrone a 35 anni di un’azienda in cui suo nonno lavorava dal 1915, condannato dal tribunale al risarcimento, cerca di opporsi in tutti i modi al blocco dei conti correnti, chiamando quasi tutti i dipendenti a testimoniare e sforzandosi in ogni modo di pagare gli stipendi.

“Era venuta anche lei a difendermi – ricorda tra i singhiozzi al telefono – . Sono ricorso in appello contro un secondo pignoramento, ma il tribunale non è riuscito a formare il collegio prima dell’estate e ci hanno fissato l’udienza per il 9 novembre”.

Nel frattempo il mollificio è stato messo in liquidazione e per un po’ i dipendenti pensano addirittura di comprarselo, per guidare l’azienda in cui hanno lavorato fino al giorno prima. Un’idea che sfuma, anche perché intanto si fa avanti un compratore, la Cima di Milano, che martedì sera incontra proprietà e sindacati: vuole affittare l’azienda e prendere i suoi dieci dipendenti. È un incubo che finisce, ma è troppo tardi, perché da pochi giorni i dipendenti sono rimasti in nove.
Una mamma di 39 anni non ha retto alla tensione e il 19 ottobre si è tolta la vita in casa. Al funerale c’erano i colleghi e il titolare.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/11/04/news/madre_di_39_anni_si_uccide_per_paura_di_perdere_il_lavoro-8727771/

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