Italiano, accusato di aver ucciso la sua vicina

Allevatrice uccisa dal vicino
dopo un litigio per le capre
L’omicida, 62 anni, si è costituito. Due animali avevano «invaso» il giardino dell’uomo

Il delitto a Livo, alto lago di como

Allevatrice uccisa dal vicino
dopo un litigio per le capre

L’omicida, 62 anni, si è costituito. Due animali avevano «invaso» il giardino dell’uomo

LIVO (Como) — Uccisa dal vicino di casa per un problema di capre. Un’allevatrice di 59 anni è stata freddata con due colpi alla schiena da un compaesano 62enne, infuriato perché alcuni animali della donna avevano calpestato il suo giardino. Il presunto killer si è costituito dopo una breve fuga. L’allevatrice, Pierina Alietti, è uscita di casa attorno alle 13 per radunare il suo gregge di capre, un’ottantina di esemplari. Il cancello dell’abitazione del vicino, Valindo Rossini, operaio di 62 anni, in quel momento era aperto e alcuni animali sono entrati nel giardino di proprietà dell’uomo. Infuriato, Rossini si è precipitato fuori e ha inveito contro la donna. I due— stando alla ricostruzione degli inquirenti — hanno discusso per qualche minuto, poi l’operaio ha impugnato una pistola e ha esploso due colpi contro la donna.

Colpita alla schiena, Pierina Alietti è morta sul colpo. All’omicidio ha assistito un ragazzino del paese, che si è precipitato dal fratello della vittima, residente a poca distanza, per chiedere aiuto. Sul posto è arrivato nel frattempo anche il marito della vittima, il primo a prestare soccorso a Pierina. Per la 59enne però non c’è stato nulla da fare. Dopo gli spari, l’omicida è fuggito, facendo perdere le proprie tracce. Meno di un’ora più tardi però si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Gravedona e ha confessato il delitto. Separato dalla moglie, Rossini aveva da tempo una nuova compagna. In paese lo descrivono come «un uomo molto schivo e riservato». Sposata, madre di due figli e nonna di due bambini di quattro e sei anni, Pierina Alietti a detta di familiari e compaesani era «una grande lavoratrice», «una persona semplice attaccata alla famiglia, alla sua terra e ai suoi animali».

Proprio oggi, la donna avrebbe dovuto mostrare le sue capre ad una fiera del settore. Secondo alcune testimonianze, tra la donna e l’omicida non correva buon sangue e da tempo si verificano frequenti discussioni. Notizie smentite però sia dal fratello della vittima sia dal sindaco di Livo, un paesino di 200 anime aggrappato alla montagna. «Qui non è mai accaduto nulla del genere, siamo sconcertati», ripete il primo cittadino, Giuliano Bossio.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_dicembre_4/livo-como-allevatrice-capre-uccisa-vicino-18110118887.shtml

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