Italiano, già denunciato per tentato omicidio, accusato di aver ucciso la sua ex

Sgozzata sotto casa
a Matera dal suo “ex”
che la perseguitava

MATERA – Un uomo di circa 40 anni, Paolo Chieco, ha ucciso in serata a Matera in una strada di periferia, la ex convivente, Rosa Fontana, colpendola più volte con un coltello. Subito dopo il delitto Chieco si è allontanato ma la polizia, grazie alle indicazioni di un testimone, lo ha rintracciato e arrestato. L’omicidio è avvenuto davanti alla casa di Fontana. Alcuni anni fa Chieco tentò di uccidere di nuovo la donna che però fu soltanto ferita: l’uomo fu arrestato ma poi è tornato in libertà.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=388150

Matera, uccide la ex convivente davanti al figlio Aveva tentato nel 2005, non poteva avvicinarla

Un uomo di 53 anni ha ucciso a colpi di coltello l’ex convivente di 39 anni. Il tutto mentre il figlio di 17 anni assisteva alla scena. L’omicida aveva già tentato di uccidere la donna nel 2005 e per questo era stato condannato a 8 anni. Uscito dal carcere non poteva avvicinare la ex

Matera – Già nel 2005 aveva tentato di uccidere l’ex convivente. Ieri sera l’ha accoltellata a morte. Nonostante la condanna per l’aggressione precedente e una disposizione del giudice che gli vietava di avvicinare la donna. Paolo Chieco, 53 anni, ha ucciso a coltellate l’ex convivente, Anna Rosa Fontana, 39 anni, in mezzo alla strada, sotto gli occhi del figlio 17enne.

Il precedente La prima condanna a Chieco era stata comminata per un’aggressione nell’androne di casa della donna. L’uomo era stato arrestato e condannato per tentato omicidio il 7 novembre 2006 dal gup di Matera a otto anni e quattro mesi di reclusione.

Libertà Da un po’ di tempo però si trovava in libertà, aveva minacciato più volte l’ex convivente e ieri sera ha colpito. Questa volta fatalmente. Incurante della misura interdettiva che gli proibiva di avvicinare la sua ex. E così, ha aggredito Anna Rosa Fontana davanti casa sua, in una strada periferica di Matera, colpendola più volte con un coltello. Ad assistere alla scena c’era il figlio di 17 anni.

Fuga e cattura Subito dopo l’omicidio, Chieco si è allontanato, ma la polizia, grazie alle indicazioni di un testimone, lo ha rintracciato e arrestato a casa della madre. L’uomo ha confessato l’omicidio e ora è detenuto nel carcere di Matera. Anna Rosa Fontana lascia tre figli, uno di 17 anni, l’altro di 14 e una bambina di sei.

http://www.ilgiornale.it/interni/matera_uccide_ex_convivente_davanti_figlio/matera-omicidio-colello-figlio/08-12-2010/articolo-id=492263-page=0-comments=1

Matera, accoltellò
la ex. Tornato libero
la uccide per strada
«Lui: o mia, o di nessuno»

MATERA – Stalking mortale ieri sera a Matera. Anna Rosa Fontana, di 38 anni, è stata uccisa a coltellate dall’ex convivente, Paolo Chieco, 53 anni, mentre rientrava a casa in compagnia del figlio maggiorenne. L’uomo è fuggito su un motorino ma è stato rintracciato ed arrestato da agenti già arrestato dagli agenti della Squadra Mobile, che si occupano delle indagini sull’omicidio.

Il fatto è accaduto intorno alle 21, in via Lucana, sulle scale di ingresso di una palazzina di alloggi popolari al civico 333. Una vendetta covata a lungo, tra anni di carcere e tentativi respinti di rimettere in piedi un rapporto sempre difficile e violento. Ma cinque anni fa si disse che il movente passionale non centrasse nulla. Si collegò quell’altro ccoltellamento a una decisione del Tribunale di affidare la figlia, nata dalla relazione tra i due ex conviventi, alla madre. Chieco ferì Anna Rosa Fontana all’addome e alla gola. Anche allora l’episodio ebbe come testimone uno dei due figli, che la donna ebbe dall’ex marito. Chieco tentò di allontanarsi dal luogo dell’aggressione, ma venne poi rintracciato.

Dopo quattro mesi era già ai domiciliari. Un anno dopo, il 7 novembre 2006, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare Angelo Onorati accogliendo le tesi accusatorie del pubblico ministero Paola Morelli lo condannò a otto anni e quattro mesi di reclusione per tentato omicidio.

Da allora Chieco aveva scontato la sua condanna in carcere, ma doveva rispettare una misura interdittiva secondo la quale non poteva avvicinarsi alla donna, che nel frattempo aveva continuato a vivere con i tre figli in casa dei genitori.

Ieri sera Anna Rosa Fontana stava rincasando quando sarebbe stata affrontata da Chieco e ferita a morte con un coltello. «Le ha squarciato la gola», diceva un investigatore. L’omicida – come già detto – si quindi è allontanato sul suo scooter, ma è stato rintracciato dalla polizia in casa della della madre.

Sul luogo del delitto, accanto al corpo della donna, c’erano un paio di occhiali, la borsa e due buste di plastica. Il figlio, sotto choc, è stato fatto entrare in un’auto della Squadra Volante. Sulla scena anche gli uomini della Mobile e gli esperti della Polizia scientifica, coordinati dal sostituto procuratore Alessandra Susca. Chi conosceva quella strana coppia aveva più di una volta immaginato che sarebbe finita così. Perché sembra che Chieco, una volta uscito dal carcere, non avesse smesso di perseguitare la donna, che l’avrebbe anche denunciato per molestie dopo essere stata addirittura minacciata di morte, aver subito lesioni personali ed essere stata rinchiusa nella sua abitazione. «È l’autorità che non funziona». Come dire, cronaca di una morte annunciata.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=388150&IDCategoria=1

Matera: donna uccisa da ex, figlio 17enne ha assistito all’omicidio della madre

atera, 8 dic (Adnkronos) – Alcuni testimoni, tra cui un figlio 17enne della donna, hanno assistito all’omicidio di Rosa Fontana, colpita a morte con un coltellaccio da cucina ieri sera a Matera dall’ex convivente, Paolo Chieco. E’ uno dei dettagli che trapela sulla tragedia che si e’ consumata in via Lucana al civico 333, in un caseggiato di alloggi popolari in periferia, non distante dall’ospedale Madonna delle Grazie. I dettagli investigativi della vicenda sono stati illustrati in Questura in una conferenza stampa.

I riscontri delle persone che erano presenti ed il precedente tentativo di omicidio consumato cinque anni fa ai danni della vittima hanno subito orientato le indagini su Chieco che nel frattempo era fuggito su uno scooter. Poco dopo e’ stato rintracciato a casa di sua madre. L’uomo, che ha taciuto al momento dell’arresto, era gia’ stato in carcere, pochi mesi, per aver tentato di uccidere la donna nel 2005. L’anno successivo fu condannato ad otto anni e sei mesi di reclusione ed era tornato in carcere. Era poi di nuovo a piede libero e continuava a minacciare la donna.

A novembre gli era stata notificata una ‘inibitoria’ per stalking a non avvicinarsi alla vittima, a non comunicare con lei in ogni forma e con qualsiasi mezzo. Ieri sera era davanti alla casa della donna, ha atteso che rincasasse e quando lei stava per entrare l’ha colpita alle spalle. Dalla loro unione, i due non sono mai stati sposati, era nata una bambina che dopo la fine della convivenza fu affidata ai familiari della donna. Proprio la vicenda dell’affidamento avrebbe fatto nascere dei rancori mai sopiti, sfociati prima nel tentativo di ucciderla e ieri nell’omicidio.

http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=547203

Uccide l’ex convivente davanti al figlio di 17 anni

Paolo Chieco, di 53 anni, ieri sera ha ucciso l’ex convivente, Anna Rosa Fontana, di 38 anni, mentre la donna stava tornando a casa, in un rione alla periferia di Matera, insieme al figlio di 17 anni, avuto dall’ex marito. Dopo aver ucciso la donna, Chieco ha lasciato il coltello, con cui l’aveva colpita, conficcato nel cadavere.

Matera, 08-12-2010

Dopo essere uscito dal carcere, Paolo Chieco aveva più volte minacciato di morte l’ex
convivente, Anna Rosa Fontana, uccisa a coltellate ieri sera alla periferia di Matera e, per questo motivo, nei confronti dello stalker, il gip aveva emesso una misura restrittiva secondo la quale non poteva più avvicinarsi alla donna.

Fontana aveva altri tre figli, uno di 17 anni (che ha assistito all’omicidio della madre) e l’altro di 14, avuti dall’ex marito, e una bambina di sei, nata dalla relazione con Chieco.

Proprio l’affidamento della bambina – che all’epoca aveva circa un anno – ai genitori della donna, il 13 luglio 2005 fu alla base di un litigio Chieco e la donna l’uomo tentò di uccidere l’ex convivente. Il 7 novembre 2006 fu condannato dal gup di Matera a otto anni e quattro mesi di reclusione, per tentativo di omicidio.

I dettagli dell’omicidio
Rosa Fontana è stata colpita con un coltellaccio da cucina. E’ uno dei dettagli che trapela sulla tragedia che si è consumata in via Lucana al civico 333, in un
caseggiato di alloggi popolari in periferia, non distante dall’ospedale Madonna delle Grazie.

I riscontri delle persone che erano presenti ed il precedente tentativo di omicidio consumato cinque anni fa ai danni della vittima hanno subito orientato le indagini su Chieco che nel frattempo era fuggito su uno scooter. Poco dopo è stato rintracciato a casa di sua madre.

A novembre gli era stata notificata una ‘inibitoria’ per stalking a non avvicinarsi alla vittima, a non comunicare con lei in ogni forma e con qualsiasi mezzo. Ieri sera era davanti alla casa della donna, ha atteso che rincasasse e quando lei stava per entrare l’ha colpita alle spalle.

Dalla loro unione, i due non sono mai stati sposati, era nata una bambina che dopo la fine della convivenza fu affidata ai familiari della donna. Proprio la vicenda dell’affidamento avrebbe fatto nascere dei rancori mai sopiti, sfociati prima nel
tentativo di ucciderla e ieri nell’omicidio.

“O mia o di nessuno”
Questa una delle frasi pronunciate, in preda al raptus di gelosia, da Paolo Chieco prima di accoltellare la donna con una lama di 40 centimetri.

La frase – hanno riferito gli inquirenti – sarebbe stata detta nei giorni precedenti dall’uomo alla madre, nella cui abitazione Chieco si era rifugiato ieri sera dopo aver ucciso l’ex convivente e dove è stato rintracciato dalla Polizia.

Alla base dell’omicidio – secondo la prima ricostruzione – vi è il rifiuto della donna di incontrare Chieco dopo che l’ex convivente, nel pomeriggio di ieri, l’aveva vista in una zona centrale della città, in compagnia di un altro uomo.

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=148126

Un’altra donna uccisa dal suo ex. Stavolta a Matera
A Matera Paolo Chieco, 53 anni, ha ammazzato a coltellate l’ex convivente semplicemente perché l’ha vista con un altro uomo. Lei, Anna Rosa Fontana, 38 anni, aveva paura e lo aveva denunciato più volte. Non è bastato. Nessuno, per favore e soprattutto nei mass media, usi l’ipocrita formula del “troppo amore”. Questo è odio e bisogno di potere. “Adesso basta: va fermata la mattanza”, dichiara la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carneri Moscatelli.

Nel 2005 Chieco aveva già provato ad ammazzarla riducendola in coma: da novembre non poteva avvicinarsi a lei e ai suoi famigliari, ma ieri sera, dopo averla vista in centro con un altro uomo, ha chiesto un incontro; lei ha rifiutato, lui l’ha aggredita alle spalle, sotto casa, alla periferia di Matera, e l’ha colpita cinque volte, con un coltello da macellaio da 40 centimetri: così Paolo Chieco ha ucciso l’ex convivente, Anna Rosa Fontana.

Anna Rosa nei mesi scorsi aveva più volte denunciato l’uomo. Troppo grande la paura. Cinque anni prima, lui aveva tentato di ucciderla dopo che il magistrato aveva affidato la loro bambina di un anno ai nonni materni. La condanna, a otto anni e quattro mesi di reclusione, aveva riportato serenità nella sua vita, ma poi, tra patteggiamento in appello e altri benefici, Chieco ha scontato solo 20 mesi: quattro in carcere e 16 ai domiciliari.

Tornato in libertà, l’uomo ha più volte minacciato la sua ex, che l’ha ripetutamente denunciato. Era stalking, secondo il gip di Matera, e così dallo scorso 3 novembre Chieco non poteva più avvicinarsi alla donna e ai suoi famigliari. Ieri sera, la furia omicida, covata fin dal pomeriggio quando ha visto Anna Rosa in centro, con un altro uomo. ”O mia, o di nessun altro”, ripeteva, e alla fine l’ha uccisa, sotto casa, colpendola alle spalle. Anna Rosa ha provato a difendersi. Cinque coltellate, quella mortale alla nuca, con una lama da macellaio, da 40 centimetri, lasciata nel cadavere. Un dramma vissuto da uno dei tre figli della donna: il ragazzo di 17 anni, mentre la madre stava rincasando, stava uscendo insieme a un’amica. Lei ha chiamato il 112, ma anche Chieco (che aveva già preparato il borsone per il carcere) ha telefonato ai Carabinieri.

Agli agenti della Polizia, che l’hanno rintracciato a casa della madre, Chieco ha ammesso tutto, più tardi al pubblico ministero Alessandra Susca invece non ha risposto. Gli inquirenti non hanno dubbi: le macchie di sangue sui suoi abiti e sullo scooter, le testimonianze e il passato sono prove di un omicidio volontario premeditato che, forse, si poteva evitare.

http://www.unita.it/italia/un-altra-donna-uccisa-dal-suo-ex-stavolta-a-matera-1.259116

La sgozza per strada
La mamma di lei:
«Nessuno l’ha aiutata»

MATERA – «Me l’hanno uccisa». Nell’ingresso del primo palazzo di via dell’Ariete, nel nuovo quartiere popolare della periferia di Matera, rimbombano le urla della mamma di Anna Rosa Fontana, la donna di 38 anni ammazzata l’altra notte dal suo ex convivente Paolo Chieco che dopo averla già ridotta in fin di vita a coltellate cinque fa, uscito dal carcere aveva ripreso a tormentarla. Camilla Schiuma, 60 anni, inserviente ospedaliera, è vestita di nero. È con i parenti più stretti: le altre due figlie, il genero, un anziano fratello. Un fazzoletto bianco in mano e una coperta di lana sulle gambe. È disperata. Agita le ultime denunce che aveva presentato contro quell’uomo. «Ora corrono tutti a dirmi che sono dispiaciuti, ma nessuno ha fatto nulla per salvare la mia Anna Rosa». Poi prende quei fogli e li strappa con rabbia.

In una querela che aveva depositato ai carabinieri è riportato il contenuto di due drammatici sms che la figlia aveva inviato il 2 ottobre, appena due mesi fa. Il primo, scritto all’1:18 della notte era diretto alla madre: «Mamma mi sta uccidendo, ora mi porta nel» digitava, senza riuscire a completare la frase.
All’1:40 un sms al figlio Antonio: «Antonio mi sta uccidendo corda al collo mi ha portato di forza nella tavernetta per paura che chiamo i carabinieri mi stava but nel burrone come devo fare».

«Lo abbiamo denunciato ma non è servito a niente, me l’ha portata via lo stesso», si dispera ora la donna.
Vi siete sentiti soli? «Non sapevamo neppure che quello avesse avuto una diffida dalla procura per non avvicinarsi a mia figlia, lo abbiamo letto sulla Gazzetta. Non è venuto nessuno a dirci ufficialmente come stavano le cose».
E lui continuava a sostare sotto casa? «Quel decreto di stalking non serviva a niente. Lo trovavamo tutti i giorni vicino al portone».
Come si comportava? «Abbiamo perso il conto del numero di aggressioni».
Per ogni aggressione c’è stata una denuncia? « L’ultima è di ottobre. Ma non è servita a niente. L’aveva chiusa in una stanza e aveva cercato di soffocarla con una corda».
Un altro tentato omicidio? «Tentato omicidio e sequestro di persona. La prova è in quei messaggini che Anna Rosa mi aveva mandato sul cellulare. Li consegnammo ai carabinieri».
E il risultato? «Il provvedimento per stalking, inutile. Perché lui è rimasto libero e infatti ha ucciso».
Cosa vi aspettavate? «Qualcosa di più efficace. L’altra sera sono andata a prendere mia nipote a scuola e lui, come sempre, era lì che aspettava mia figlia».
Insomma, un omicidio annunciato? «Lunedì mia figlia mi ha telefonato. Urlava. Mi ha detto: Mamma ho paura. Mi chiudo nel portone per nascondermi».
C’era lui? «Era lì». E non ha chiamato la polizia? «Lei mi ripeteva: e cosa chiamo a fare polizia e carabinieri? Mi pigliano per pazza».
Se la sente di lanciare un appello? «Mi sento solo di dire che nessuna donna merita quello che è stato fatto a mia figlia».

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=388394&IDCategoria=1

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Una risposta a Italiano, già denunciato per tentato omicidio, accusato di aver ucciso la sua ex

  1. Ennio Paoloni scrive:

    E’ evidente che siamo alla strage, fuori controllo. Le vittime non sono tutelate e subiscono questa legislazione sciagurata ed assassina.
    La responsabilità deve forzatamente cadere sui legislatori.
    Gradirei, se possibile, che questo mio messaggio venga pubblicato o reso comunque visibile.
    Grazie
    EP

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