Abusi sessuali su minori
Ex poliziotto condannato
VARESE Condannato a otto anni e mezzo e a risarcire con 100mila euro le sue piccole vittime: è dura la sentenza contro un ex poliziotto di Induno Olona, 56 anni, imputato per violenza sessuale su minori. Il dispositivo è stato letto ieri sera alle 18,30 in tribunale a Varese, dopo quasi due ore di camera di consiglio, dal presidente del collegio Orazio Muscato (Elisabetta Ferrazzi e Anna Giorgetti a latere). In buona sostanza sono state accolte le richieste del pm Massimo Politi, che voleva 10 anni, includendovi anche il reato di corruzione di minori, fattispecie per la quale invece l’uomo è stato assolto.
Arrestato nel 2009 dai suoi ex colleghi della Squadra mobile della questura di Varese, si trova tuttora in carcere, detenuto nel penitenziario militare di Santa Maria Capua a Vetere. Ieri ha voluto essere presente all’udienza. I suoi legali, avvocati Giovanni Caliendo e Stefania Fabbri, hanno comunque depositato una istanza di modifica della misura cautelare, prima che venga data esecuzione alla sentenza. Entro sessanta giorni saranno depositate le motivazioni: da allora avrà tre mesi di tempo per proporre appello.
La decisione era per molti versi attesa: la testimonianza delle parti offese era stata acquisita un anno fa, in sede di udienza preliminare, cristallizzata nella forma dell’incidente probatorio. Durante l’esame, avevano deposto le tre vittime delle sue morbose attenzioni. Due ragazzini avevano confermato le accuse. Il terzo, invece, aveva parzialmente modificato la prima versione: non avrebbe subito alcun rapporto completo, ma sarebbe stato vittima di pesanti molestie.
Soddisfazione alla lettura del dispositivo è stata espressa da uno dei legali delle tre giovanissime prede dell’uomo, l’avvocato Fabrizio Busignani, che con i colleghi Barbara Bison e Alessandro Mercurio ha patrocinato le parti civili: «Un ottimo risultato, che fa giustizia dei torti subiti dai ragazzi». Due di loro non avevano 14 anni quando sono stati avvicinati dall’ex poliziotto. E non è che avessero storie di disagio familiare alle spalle.
Solo che lui era capace di presentarsi come persona affidabile, addirittura in oratorio (di un paese della Valceresio), dove svolgeva il ruolo di accompagnatore delle squadre giovanili. Conquistata la loro fiducia, secondo l’accusa li avrebbe portati a casa sua per mostrare immagini e filmati pornografici a contenuto omosessuale. Quindi cercava di passare dalla teoria alla pratica. Fatti relativi al biennio 2007 – 2008.
A tradirlo, sarebbe stata la passione: invaghitosi di uno dei tre ragazzi, non sopportò il suo rifiuto a non incontrarlo nuovamente: così prese carta e penna e gli inviò una lettera d’amore. Che il ragazzino senza esitare mostrò ai genitori. Di qui l’indagine della Squadra mobile.
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