Uccide moglie e figlio poi si spara
era già stato arrestato per stalking
I tre corpi senza vita ritrovati in un garage. Tutti raggiunti da colpi d’arma da fuoco. All’origine del gesto, una separazione conflittualeI
Uccide moglie e figlio poi si spara era già stato arrestato per stalking
Un uomo, una donna e un bimbo di due anni sono stati trovati morti nel garage di un condominio in via della Guardia, nella zona di Santa Viola, nella periferia di Bologna. Secondo gli inquirenti si tratta di un dramma familiare dovuto a una separazione conflittuale. L’uomo, Marcello Pistone, 48 anni, originario di Palermo, ha prima ucciso l’ex moglie e il bimbo con colpi d’arma da fuoco e subito si è tolto la vita sparandosi. La donna si chiamava Ilham Azounid, era marocchina e aveva 32 anni.
I tre corpi sono stati trovati al secondo piano interrato dell’edificio, il cui garage si sviluppa su due piani. A pochi metri dalla rampa d’accesso, nel corridoio, è stato ritrovato il cadavere dell’uomo, mentre la donna e il bambino erano in auto, all’interno di un box.
L’uomo era già stato arrestato per stalking nei confronti della sua ex. Dopo la scarcerazione, aveva avuto l’obbligo di non avvicinare la donna. Quanto è emerso dalla ricostruzione della polizia rafforza il quadro della complicata separazione fra i due.
La coppia si era sposata nel 2007 e si erano separati nel 2008. Per un paio d’anni l’uomo ha perseguitato la ex con continue incursioni sul luogo di lavoro, insulti e pressioni psicologiche. Per fermarlo lo scorso ottobre è dovuta intervenire la polizia. Dopo l’ennesimo appostamento, davanti al negozio di alimentari del centro di Bologna, dove lavora la donna, l’uomo era stato arrestato per stalking.
In passato la coppia abitava nell’appartamento nel cui garage sono stati trovati i tre cadaveri. Ormai nessuno dei due viveva più in quell’edificio.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/02/06/news/tre_corpi_trovati_in_casa-12122755/?ref=HREC1-3
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La follia del marito respinto
uccide la ex e il figlio poi si spara
La strage nel garage: un colpo alla testa dopo aver lasciato i cadaveri nell’auto. Si sposarono nel 2007 e furono liti. Il piccolo arrivò nel 2009. Lei viveva in una casa protetta
di STEFANIA PARMEGGIANI
La follia del marito respinto uccide la ex e il figlio poi si spara Marcello Pistone
Ilham si è accasciata sul sedile, tenendo Rashid stretto in un abbraccio, cercando di proteggerlo con il corpo. Non è servito a nulla: anche il piccolo, due anni appena compiuti, è stato giustiziato. Colpi di pistola a distanza ravvicinata, sparati da un uomo che non si rassegnava a vivere senza la sua famiglia e che per non perderla ha deciso di sterminarla e poi di uccidersi.
Marcello Pistone, 48 anni, originario di Carini in provincia di Palermo, si è suicidato ieri poco prima delle 13, dopo avere ammazzato l’ex moglie marocchina, Ilham Azounid di 32 anni, e il figlioletto Rashid. Lo ha fatto in via della Guardia 19, nel garage al secondo piano interrato della palazzina in cui aveva vissuto gli unici mesi felici della sua storia d’amore, nel 2007, subito dopo il matrimonio. Prima ancora che il bambino nascesse, prima che i litigi, le minacce e le violenze diventassero una costante della loro storia, Pistone e la moglie vivevano in un appartamento al piano terra. Ad aprile del 2008 la coppia aveva cominciato ad avere problemi: Pistone aveva denunciato la moglie per abbandono del tetto coniugale ed era cominciata una difficile separazione.
In quell’appartamento era rimasto solo lui, un uomo di 48 anni, senza più rapporti con la sua famiglia di origine, che raccontava in giro di lavorare come guardia giurata e come investigatore, ma che sulla carta d’identità aveva scritto commerciante. Non si era arreso all’idea della separazione e neanche la nascita del bambino, a gennaio 2009, aveva portato serenità. Il rapporto si era fatto ancora più complicato, le liti più violente e frequenti. Imprecava, urlava, minacciava e poi giurava che era cambiato, ma ogni volta tornava ad essere lo stesso: violento e geloso tanto da essere arrestato per stalking lo scorso 21 ottobre.
Arrestato e poi subito rilasciato con l’ordine del giudice di non avvicinarsi alla donna, nel frattempo ospite di una struttura protetta e seguita dai servizi sociali. Sembrava essersi rassegnato e anche i vicini non lo vedevano da mesi: aveva lasciato quella casa all’inizio del 2010 ma aveva continuato a tornarci fino a quando la serratura non era stata cambiata. Poi più nulla, nessuno lo aveva più visto o sapeva dove fosse andato a vivere. E’ tornato ieri mattina insieme alla ex moglie e al bambino. I vicini lo hanno visto nel giardinetto condominiale. Sembrava sereno, giocava con il piccolo, “un padre normale”, che però nascondeva una pistola calibro 7.65, un’arma che risulta intestata a una persona che viveva a Roma.
Pistone è sceso in garage, ha fatto salire la moglie e il piccolo sul sedile del passeggero e si è messo al volante della sua Skoda Fabia. Si è fermato pochi metri prima della rampa d’ingresso e ha sparato diversi colpi alla ex moglie, due al bambino. Poi è sceso, ha fatto qualche passo e ha rivolto l’arma contro se stesso. Si è accasciato a terra, la pistola gli è scivolata di mano. Lo ha trovato un ragazzo che vive tra Milano e Bologna. Era sceso in garage per prendere l’auto, ma quando le porte dell’ascensore si sono aperte ha visto il cadavere. La polizia è arrivata poco dopo scoprendo una realtà ancora peggiore di quella descritta al telefono: oltre al cadavere di Pistone, quello di Ilham e del figlioletto uniti in un ultimo disperato abbraccio.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/02/07/news/la_follia_del_marito_respinto_uccide_la_ex_e_il_figlio_poi_si_spara-12151201/
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Strage famigliare: lettere
d’odio contro la moglie
Era indagato per violenza
Marcello Pistone ha messo fine ad anni di litigi a colpi di Beretta. Durante la perquisizione della sua abitazione gli inquirenti hanno trovato fogli sui quali erano scritte frasi cariche di rancore
* GIA’ ARRESTATO PER STALKING LO SCORSO OTTOBRE
BOLOGNA, 6 FEBBRAIO 2011 – Alcuni biglietti con sopra appuntate frasi cariche di rancore e odio per la ex moglie. È quanto è stato trovato a casa di Marcello Pistone, il palermitano di 48 anni, che ieri a Bologna si è suicidato con un colpo di pistola alla tempia, subito dopo aver ucciso la ex moglie, Ilham Azounid (marocchina di 32 anni) e il figlioletto Rashid di appena due anni.
La perquisizione è stata effettuata in un appartamento di via Emilia Levante, dove l’uomo risiedeva da qualche tempo, dopo essersi separato dalla donna. Pistone, però non sembra si sia mai arreso alla rottura della relazione. Da mesi, infatti, perseguitava la ex moglie con la quale aveva avuto diversi litigi che si sono protratti fino alla tragedia consumatasi ieri in via della Guardia, nell’auto di lui, appena fuori dal garage di casa.
Marcello Pistone era già indagato dalla Procura di Bologna per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, violenza privata, lesioni personali lievi e calunnia a seguito di una denuncia presentata dalla moglie alla fine del marzo 2008.
Al termine di una serie articolata di approfondimenti, nel marzo del 2009, la Procura chiese per Pistone la misura cautelare della custodia in carcere. Il 29 aprile dello stesso anno, il Gip rigettò la richiesta del pm. Per i maltrattamenti il giudice per le indagini preliminari ritenne che non vi erano esigenze di misure cautelari poichè i coniugi (che erano alle prese con una complicata istanza di separazione) non abitavano più insieme. Per l’altra ipotesi di reato grave, cioè, la violenza sessuale il gip decise che non erano presenti sufficienti indizi di prova tali da giustificare una misura coercitiva. Per quanto riguarda i maltrattamenti, la donna aveva denunciato due episodi di violenza da parte del marito, avvenuti sempre nel 2008, che la portarono a lesioni guaribili, come certificarono due distinti referti medici, in cinque e in sei giorni.
L’indagine degli inquirenti si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura lo scorso 13 dicembre per gli stessi reati ipotizzati durante la fase preliminare: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali lievi, violenza privata, calunnia . In questo procedimento, relativo a fatti accaduti nel 2008, non era possibile ipotizzare il reato di stalking perchè è stato introdotto nell’ordinamento italiano nel febbraio 2009. Dal quadro giudiziario relativo al rapporto tra i due emerge una donna estremamente spaventata dal marito. Lo si deduce da ulteriori denunce presentate dalla stessa marocchina, e confluite nel fascicolo, poi ritirate forse per paura di eventuali ritorsioni.
Pistone fu arrestato poi il 21 ottobre scorso per stalking nei confronti della moglie. In quell’occasione, fu aperto un altro fascicolo ed il pm chiese la custodia in carcere. Il giudice non convalidò l’arresto anche perchè per quell’episodio non ci fu querela da parte della parte offesa e dispose una misura interdittiva con il divieto, per il 48enne, di avvicinarsi alla moglie. Nei giorni precedenti all’arresto, la giovane marocchina aveva presentato cinque querele per fatti analoghi.
Nell’alloggio dell’omicida-suicida, un residence nella periferia di Bologna, la polizia ha trovato alcuni appunti in cui si manifestava rancore e odio per la moglie. L’arma utilizzata per la strage famigliare è una pistola modello Berretta 7.65 di almeno 30 anni fa. Secondo un’ipotesi investigativa la matricola dell’arma potrebbe essere stata clonata. Il Pistone, a quanto si apprende, in passato aveva lavorato come guardia giurata e successivamente aveva fatto lavori saltuari. Ancora da chiarire come mai i due coniugi, nonostante i loro rapporti burrascosi, fossero insieme. La polizia sta analizzando i tabulati telefonici per verificare eventuali contatti nelle ore precedenti alla tragedia.
IL LEGALE DI PISTONE: LEI LO CERCAVA
”Lei lo cercava perche’ era il marito – ha spiegato l’avv.Dario Sutera, il legale di marcello Pistone- da cui non voleva stare lontana. Lo cercava come qualunque compagna cerca il suo compagno. Stavamo depositando anche trascrizioni di queste telefonate. La signora Azounid era stata avvisata che a sua tutela il signor Pistone avrebbe registrato queste telefonate, e lei, comunque, parlava in maniera normale e tranquilla.
Venerdi’ scorso Pistone mi ha scritto per chiedermi un consiglio perche’ la moglie gli aveva chiesto di incontrarlo. L’appuntamento alle 16 del pomeriggio. Visto che lui era gravato dalla misura cautelare del divieto di frequentare i luoghi abitualmente frequentati dalla moglie lo chiamai e gli consigliai in tutte le lingue del mondo di non vederla.
Lui mi disse: ‘Va bene avvocato non si preoccupi. Seguiro’ il suo consiglio’.
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/02/07/455341-strage_famigliare_lettere_odio_contro_moglie.shtml