Italiano accusato di pedofilia nei confronti di un bambino di 9 anni

Pedofilia, l’orco era il vicino di casa
L’INDAGINE. La squadra Mobile ha eseguito una ordinanza di custodia nei confronti di un 50enne di Brescia. L’uomo avrebbe compiuto atti sessuali su un bambino di 9 anni dopo aver carpito la fiducia anche dei genitori

Brescia. Atti sessuali nei confronti di un bambino di 9 anni. È questa l’accusa, pesantissima, che ieri ha portato in carcere un 50enne di Brescia, impiegato con funzioni amministrative in un’azienda di famiglia.

L’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pm Eliana Dolce e firmata dal gip Enrico Ceravone, è stata notificata ieri mattina dalla squadra Mobile che ha condotto le indagini grazie all’impegno degli investigatori della sezione minori. Il 50enne è stato portato in una cella di Canton Mombello. A carico dell’indagato precise contestazioni scaturite dalle indagini che hanno preso il via dopo la denuncia dei genitori del bambino. Preoccupati per alcuni cambiamenti caratteriali del piccolo, per un rendimento scolastico improvvisamente in calo e per un bisogno, quasi ossessivo, di continuare a lavarsi, i genitori hanno chiesto aiuto a un poliziotto che, intuendo che al piccolo poteva essere capitato qualche brutto episodio, li ha indirizzati alla sezione minori. «Le indagini – ha precisato Riccardo Tumminia, dirigente della squadra Mobile – sono state veloci e il responsabile degli abusi nei confronti del bambino è stato individuato nel vicino di casa. una persona dall’aspetto rassicurante, celibe, già arrestato nel 2008 per fatti analoghi dopo un’indagine dell’autorità giudiziaria di Bologna».
LE INDAGINI hanno messo in luce una serie di abusi nei confronti del bambino di 9 anni: il 50enne ne ha approfittato quando era in casa sua con la sorellina più piccola, che veniva allontanata per fare un disegno. Il bambino sarebbe stato spogliato e toccato.
Il cambiamento di comportamento ha insospettito i genitori, che sono riusciti a farsi raccontare dal bambino quello che era successo. L’uomo era riuscito ad avvicinare i due fratellini dopo essere diventato amico dei genitori. Alla vicina di casa si era avvicinato in un’occasione luttuosa, si era mostrato disponibile e molto amichevole, sensibile e comprensivo, e aveva anche omaggiato la donna di un libro sulla meditazione per superare i momenti difficili e di dolore. In tal modo il 50enne aveva ottenuto la fiducia dei genitori e, di conseguenza, anche quella dei bambini che salivano nel suo appartamento a trovarlo.
La tecnica usata per avvicinare questi bambini sarebbe stata usata anche in altre situazioni. Per gli investigatori il 50enne cercava ragazzini e bambini soprattutto negli oratori e in chiesa: avvicinava i genitori e poi i ragazzini. Alcune famiglie hanno segnalato agli investigatori dei comportamenti sospetti da parte dell’uomo, attenzioni morbose riservate ai ragazzini, molti scatti fotografici, abbracci non richiesti, lezioni di «scuola guida» per alcuni in un piazzale della Maddalena per imparare ad andare in «testacoda», con l’accordo di non raccontare nulla ai genitori. Gli investigatori hanno anche trovato corrispondenza in Facebook del 50enne con diversi ragazzini: messaggi e chiacchiere con chiare allusioni sessuali.
Non sono poche le famiglie che hanno parlato con la polizia raccontando episodi sospetti, non ci sono denunce di abusi, ma in molte famiglie – come spiegato dal dirigente della Mobile – il comportamento del 50enne ha fatto scattare più di un campanello di allarme. Tanto che alcuni genitori si sono lamentati con un parroco della città e il sacerdote ha invitato l’uomo a stare lontano dalla chiesa e dall’oratorio.
A casa del 50enne la polizia ha sequestrato molte foto e ingrandimenti di bambini e ragazzini e un computer che deve essere ancora analizzato.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/231028_pedofilia_lorco_era_il_vicino_di_casa/

Questa voce è stata pubblicata in Pedofilia, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.