Donna violentata dai militari libici è ora protetta negli Stati Uniti

La donna che denunciò lo stupro dei militari è fuggita negli Stati Uniti

È stata presa sotto la protezione di un gruppo per la difesa dei diritti umani vicino al segretario di stato americano Hillary Clinton. Scoppia la polemica

L’urlo della donna violentata fa il giro del mondo F

BENGASI – Continuano le peregrinazioni di Iman Obeidi, la donna di 30 anni che denunciò ai giornalisti stranieri a Tripoli di essere stata stuprata da alcuni militari: fuggita dalla Libia e rifugiatasi prima in Tunisia e poi in Qatar, quattro giorni fa è stata deportata a Bengasi da dove, secondo la sorella Marwa, sarebbe ora ripartita alla volta di Washington.

La BBC online riferisce che Iman è stata presa sotto la protezione di un gruppo per la difesa dei diritti umani vicino al segretario di stato americano Hillary Clinton. È grazie a questa organizzazione che ha potuto lasciare nuovamente la Libia assieme al padre. I due sono partiti su un aereo privato che li condurrà a Malta, in Austria e poi negli Usa.

La sua espulsione dal Qatar aveva provocato un’ondata di indignazione e anche l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, aveva fatto sentire la propria voce, parlando di violazione del diritto internazionale. Pur essendo originaria di Bengasi, la capitale della rivolta anti-regime, la donna ha sempre detto che la sua vita in Libia sarebbe in pericolo. Lo scorso marzo aveva vissuto momenti di grande notorietà quando fece irruzione nell’albergo che ospita i giornalisti stranieri a Tripoli denunciando di essere stata sequestrata e stuprata da alcuni militari.

Bloccata dagli addetti alla sicurezza, era stata trascinata via da alcuni agenti in una concitata scena ripresa dagli operatori delle Tv presenti. Inizialmente era stata spacciata per malata di mente ma era poi emerso che in realtà era stata arrestata.

Successivamente il governo di Tripoli aveva fatto sapere che la donna era di nuovo libera e che cinque persone erano state fermate per le violenze sessuali da lei denunciate.

http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=637328&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2

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