FACEBOOK: cambia identità per controllare il marito e scopre piano per ucciderla
Potrebbe valere una sceneggiatura da premio Oscar questa vicenda tutta americana, se non fosse che si tratta di un fatto realmente accaduto e fortunatamente con un lieto fine. A raccontare la storia è stato il New York Post in un articolo molto dettagliato, in cui venivano svelati i retroscena del malvagio piano ideato da David per uccidere Angela.
I due, marito e moglie, prossimi ad un divorzio, vivono gli ultimi giorni del loro matrimonio in un clima sempre più teso e Angela cerca di trarre in inganno il suo prossimo ex-marito fingendosi una bella ragazza su Facebook e tentando di dimostrare la tendenza a tradire del marito. Così, un giorno, si crea un falso account sul social network, ci mette la foto di una diciannovenne molto carina e chiede amicizia a David.
Qui inizia il gioco e in questo modo viene alla luce una storia molto diversa da come se la immaginava la donna e dai risvolti davvero inquietanti. David, infatti, dopo aver accettato l’amicizia della ragazza, in realtà la moglie sotto falsa identità, ha cominciato a parlare e a raccontare qualcosa riguardo ad un piano di omicidio: ‘Sto cercando qualcuno che faccia fuori mia moglie per 10 mila dollari. Sulla sua macchina ho attivato un dispositivo GPS per localizzarla e dare le coordinate al killer. Voglio farla finita e scappare via coi i miei figli lontano da qui, tu vuoi venire con me?’.
Dal tentativo di scoprire le scappatelle del marito alla venuta a conoscenza di un piano per ucciderla, Angela non ha potuto credere a quanto leggeva sulla chat e ne ha subito informato le forze dell’ordine. Ora l’uomo è in stato di arresto e rischia diversi anni di carcere nello Stato dell’Indiana. Di solito le false identità sono considerate un problema sui social network, perché alla base di frodi o spesso utilizzate per adescare minori dai pedofili e per attività dedicate allo stalking, ma in questo caso lo stratagemma è ben valso la vita di una persona.
http://www.key4biz.it/Players/Vinti/2011/06/Facebook_Falsa_Identita_Omicidio_Social_Network.html