#3 – Italiano, accusato di aver strangolato e ucciso la fidanzata

PUTIGNANO
Ventenne strangolata dal fidanzato
la messa in scena su Fb, poi confessa
L’omicidio in mattinata, poi la Rete usata per allontanare i sospetti. La scomparsa della giovane, sparita da casa la sera prima, era stata denunciata nelle ore precedenti al ritrovamento del corpo in una scarpata

Il cadavere di una ragazza di poco più di 20 anni, Antonella Riotino, è stato trovato dai carabinieri in una scarpata in via Fratelli Bandiera, alla periferia di Putignano, nel barese. E’ stata strangolata dal fidanzato che l’ha uccisa in mattinata e per tutto il giorno su Facebook ha depistato le indagini. La confessione in serata, dopo la scoperta del corpo della giovane. Gli investigatori fin da subito hanno creduto che potesse trattarsi della ragazza della quale era stata denunciata la scomparsa, dopo che la famiglia non l’aveva vista tornare a casa. Alla base dell’omicidio ci sarebbero motivi passionali.

I carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle, hanno interrogato a lungo il ragazzo, fino a quando non ha confessato il delitto. Il giovane ha raccontato di aver ucciso Antonella e di aver nascosto la verità pubblicando menzogne su Facebook. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Bari Gianna Nanna. Sul luogo del ritrovamento del cadavere è intervenuto il medico legale Giancarlo Divella, che sul corpo ha rinvenuto anche segni di arma da taglio alla gola.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/01/05/news/trovato_il_cadavere_di_una_ragazza-27652979/

Studentessa sgozzata, arrestato il fidanzato
“Da un mese riceveva minacce di morte”
Per Antonio Giannandrea l’accusa è di omicidio volontario. Il corpo della vittima è stato ritrovato grazie alle indicazioni del giovane, incastrato dalle ferite alle mani. Da tempo tra i due c’erano litigi e incomprensioni e la ragazza riceveva messaggi di morte su Fb e sul cellulare
La vittima Antonella Riotino
Uccisa a circa 300 metri da casa. Picchiata, soffocata e sgozzata. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio il fidanzato di Antonella Riotino, la ventenne uccisa a Putignano, nel barese, la cui scomparsa era stata denunciata ieri mattina dai familiari, allarmatisi per il mancato rientro a casa della studentessa. Dopo una giornata di ricerche, ieri sera la svolta, su indicazioni dello stesso fidanzato Antonio Giannandrea, che è stato interrogato in nottata dai carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle, e poi sottoposto a fermo di polizia con l’ipotesi di omicidio volontario.

Il ritrovamento del cadavere – Il corpo della vittima presentava una profonda ferita alla gola, probabilmente inferta con un coltello. Dai primi accertamenti dei carabinieri, pare che la coppia negli ultimi tempi litigasse spesso, e che l’ennesima discussione sia avvenuta per strada, proprio nella giornata della scomparsa della studentessa. Il cadavere della giovane di Putignano è stato trovato dai carabinieri la scorsa notte in una scarpata alla periferia della cittadina, su segnalazione dello stesso ragazzo, suo compagno di scuola, da subito fortemente sospettato dell’omicidio. Il delitto sarebbe avvenuto in strada, poi il giovane avrebbe fatto rotolare il cadavere. Sul corpo della vittima sono stati trovati segni di strangolamento, di percosse e di arma da taglio. Sarà l’autopsia e in particolare l’anatomopatologo a stabilire la causa del decesso.

Tradito dalle ferite alle mani – Antonio Giannandrea è stato ‘tradito’ da vistose lesioni che ha riportato sulle mani. “Sì, sono stato io”, ha detto ai carabinieri, prima di condurli sul luogo del delitto, in via Fratelli Bandiera. In nottata è stato condotto al carcere di Bari. Convocato insieme con altri amici della ragazza in caserma per ricostruire la vita di Antonella, i carabinieri hanno immediatamente notato le vistose lesioni che il 18enne aveva sulle mani. Gli hanno quindi chiesto come se le fosse procurate e la sua sicurezza, ostentata in un primo momento, ha cominciato a vacillare fino a quando, alle due di notte, ha finito per ammettere l’omicidio, indicando ai militari il luogo dove aveva nascosto il corpo, un terreno alla periferia di Putignano, cove aveva anche cercato di coprirlo. Qui gli investigatori hanno trovato un coltello da cucina che potrebbe essere stato quello utilizzato per provocare le lesioni al collo della ragazza. Nell’abitazione del giovane i carabinieri hanno trovato e sequestrato alcuni indumenti al vaglio della Squadra investigazioni speciali dell’Arma.

Il movente passionale – Una storia d’amore molto travagliata, quella tra i due ragazzi, fatta di incomprensioni, feroci litigate, minacce e abbandoni e ritorni d fiamma. Il motivo dell’assassinio starebbe proprio in questa difficile relazione. Gli inquirenti stanno cercando di definire i motivi precisi della lite ma, al momento, sembra che il delitto sia scaturito mercoledì sera durante l’ennesima discussione, nel corso della quale la ragazza forse avrebbe ribadito al ragazzo di volerlo lasciare. A quel punto il raptus: lui le avrebbe afferrato la testa e sbattuta contro un muretto, poi le avrebbe messo le mani al collo e infine la coltellata mortale sul lato destro del collo.

Il depistaggio su Facebook – Le incomprensioni tra la ragazza e Antonio, studente dell’Istituto alberghiero, lo stesso frequentato da Antonella, andavano avanti da diverso tempo. Un periodo durante il quale il giovane – è stato confermato da fonti investigative – avrebbe anche inviato minacce ad Antonella attraverso messaggi su Facebook da un profilo a lei sconosciuto e con il nick name “Rasta light”, come il nome di un videogioco che la vittima aveva regalato al suo fidanzato. Attraverso questo profilo di fantasia, ieri, ha anche inviato un messaggio alla sorella di Antonella (con la quale aveva ‘stretto amicizia’ assieme ad altre 59 persone per crearsi un alibi) tentando un depistaggio. Un messaggio consegnato in copia dalla sorella della vittima ai carabinieri. Da qui le indagini tecniche, autorizzate dalla Procura e portate a termine in pochissimo tempo dagli uomini della Compagnia di Gioia del Colle e della stazione di Putignano, che hanno chiuso il cerchio inducendo il giovane a confessare. I militari sospettano che la soluzione del caso possa essere proprio su Internet. Gli inquirenti sospettano infatti anche che il ragazzo sia entrato nel profilo Fb di lei, di cui conosceva la password di accesso, e abbia aggiornato lo status per sviare le indagini e allontanare i sospetti.

Le minacce – “Antonella era come una sorella per me. Io e mia moglie Pasqua sapevamo che lei riceveva minacce di morte, per questo un mese fa l’avevo accompagnata dai carabinieri per sporgere denuncia”. Vito, quarantenne, è l’unico condomino del palazzo in cui vive la famiglia Riotino a parlare con i cronisti e a raccontare dei messaggi che la vittima riceveva sul proprio profilo di Facebook e, via sms, sul telefonino. Secondo Vito, il misterioso pseudonimo, era riconducibile a Giannandrea. Sempre secondo il vicino di casa dei Riotino, Antonio Giannandrea aveva una doppia vita, nel senso che pubblicamente appariva il fidanzatino bravo e premuroso ma poi si trasformava in una sorta di stalker. Antonella era la primogenita di quattro figli: dopo di lei era nato Domenico, di circa 20 anni, e le gemelle Giulia ed Eleonora, diciannovenni. Il papà della vittima lavora in un ristorante, la mamma è invece una casaling

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