Donna uccisa dai parenti per fare un favore al boss della ‘ndrangheta!

‘NDRANGHETA
Tradì il marito boss mentre era detenuto
Così madre di 4 figli fu uccisa dai parenti
Operazione contro la cosca Lo Giudice a Reggio Calabria: 12 arresti e beni sequestrati per 5 milioni. Nella retata anche i tre presunti assassini di Angela Cosentino, scomparsa nel 1994

REGGIO CALABRIA – Fu uccisa perchè tradì il marito boss mentre lui era detenuto. A distanza di 18 anni esce fuori la verita su Angela Costantino, madre di 4 figli, assassinata nel 1994 a Reggio Calabria. La squadra mobile reggina, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anch’egli pentito, ha scoperto i tre presunti responsabili dell’omicidio della donna, arrestati nell’ambito dell’operazione che ha portato stamattina all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare nell’ambito di due distinte operazioni e di un’indagine coordinata dalla procura distrettuale antimafia del capoluogo reggino.

Le accuse che hanno portato alle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, omicidio e occultamento di cadavere. L’operazione ha portato anche al sequestro di beni per cinque milioni di euro.

Nella retata sono finiti dunque anche i presunti responsabili dell’omicidio di Angela Costantino, il cui cadavere non è mai stato trovato. Accusati dell’omicidio sono Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo (51) e il nipote Fortunato Pennestrì (38). Angela Costantino era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, 46 anni, figlio del boss Giuseppe e fratello di Vincenzo e considerato uno dei principali protagonisti della guerra di mafia registratasi a Reggio Calabria tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Giuseppe Lo Giudice e’ stato a sua volta ucciso in un agguato nel 1990.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, la donna, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa perchè avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito era detenuto. Comportamento che avrebbe indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinarne l’uccisione. Due giorni dopo la scomparsa della donna, a Villa San Giovanni (Reggio Calabria), fu trovata l’automobile (una Fiat Panda) alla guida della quale la donna si stava recando da Reggio Calabria a Palmi.

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/04/14/news/_ndrangheta_arresti_lo_giudice-33282342/?ref=HRER2-1

LA STORIA DI ANGELA COSTANTINO, ASSASSINATA NEL 1994 A REGGIO CALABRIA
‘Ndrangheta, uccisa perché tradì il marito boss
Scoperti i tre presunti responsabili dell’omicidio della donna, arrestati nell’operazione che ha portato in carcere 12 persone

Angela Costantino in una foto tratta dalla trasmissione «Chi l’ha visto»
MILANO – Uccisa perché tradì marito boss. È la storia di Angela Costantino, assassinata nel 1994 a Reggio Calabria. La squadra mobile reggina, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anche egli pentito, ha scoperto i tre presunti responsabili dell’omicidio della donna, arrestati nell’ambito dell’operazione che ha portato sabato mattina all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare.
CADAVERE MAI TROVATO – Dell’omicidio di Angela Costantino, il cui cadavere non è mai stato trovato, sono accusati Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo (51) e il nipote Fortunato Pennestrì (38). Angela Costantino era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, 46 anni, figlio del boss Giuseppe e fratello di Vincenzo e considerato uno dei principali protagonisti della guerra di mafia registratasi a Reggio Calabria tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Giuseppe Lo Giudice è stato a sua volta ucciso in un agguato nel 1990. Secondo quanto è emerso dalle indagini, Angela Costantino, madre di quattro figli, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa perché avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito era detenuto. Comportamento che avrebbe indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinarne l’uccisione. Due giorni dopo la scomparsa della donna, a Villa San Giovanni (Reggio Calabria), fu trovata l’automobile (una Fiat Panda) alla guida della quale la donna si stava recando da Reggio Calabria a Palmi.

LA COSCA – La squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato 12 affiliati alla cosca «Lo Giudice» per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e intestazione fittizia di beni. Le indagini hanno consentito di accertare il ruolo verticistico degli affiliati e di far luce su molteplici intestazioni fittizie di immobili, ditte e veicoli, sottoposti a sequestro e tutti riconducibili agli esponenti apicali della cosca, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_14/ndrangheta-donna-uccisa_802e6c42-85fd-11e1-a210-601cc21801c2.shtml

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