Sentenza Cassazione: carcere preventivo per lo stupro di gruppo

Cassazione: si’ al carcere preventivo per lo stupro di gruppo

Roma, 20 apr. – (Adnkronos) – Stupri di gruppo, la Cassazione sembra fare un dietrofront. E, con una sentenza della III Sezione penale depositata oggi, spiega che e’ possibile applicare il carcere preventivo a chi e’ accusato di stupro di gruppo. “La previsione in un trattamento sanzionatorio piu’ grave -spiega la suprema Corte nella sentenza 15211- si connette al riconoscimento di un peculiare disvalore alla partecipazione simultanea di piu’ persone, in quanto una tale condotta partecipativa imprime al fatto un grado di lesivita’ piu’ intenso sia rispetto alla maggiore capacita’ di intimidazione del soggetto passivo e al pericolo della reiterazione di atti sessuali violenti sia rispetto ad una piu’ odiosa violazione della liberta’ sessuale della vittima nella sua ineliminabile essenza di autodeterminazione”.

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La Cassazione e “lo stupro di gruppo”
Di Redazione • 20 apr, 2012 • Categoria: Italia
Con una nuova sentenza la Corte di Cassazione ha dato un nuovo parere sullo stupro di gruppo e sulla sua punibilità, stabilendo che solo l’essere spettatori del fatto può costituire una diminuzione della gravità della posizione di un imptutato

La Corte di Cassazione è tornata ad occuparsi dello stupro di gruppo, ribadendo che perché si configuri questo reato (art. 609 octies del codice penale) «è necessaria la simultanea, effettiva presenza dei correi nel luogo e nel momento della consumazione del reato, in un rapporto causale inequivocabile». Insomma non basta essere presenti ma bisogna partecipare attivamente all’azione anche senza compiere materialmente l’atto.

Perché il semplice concorso nel reato di violenza sessuale, sanzionato meno gravemente, è configurabile «solo nelle forme dell’istigazione, del consiglio, dell’aiuto o dell’agevolazione da parte di chi non partecipi materialmente all’esecuzione del reato stesso».

Nella sentenza 15211 la Cassazione – accogliendo il ricorso della procura presso il tribunale dei minori di Ancona che si era opposta alla liberazione di tre ragazzi indagati per lo stupro di gruppo di una quindicenne avvenuto il 26 giugno 2011 in spiaggia – spiega perché il legislatore abbia previsto un trattamento sanzionatorio più grave per lo stupro compiuto dal branco. La ragione sta nel «riconoscimento di un peculiare disvalore alla partecipazione simultanea di più persone, in quanto una tale condotta partecipativa imprime al fatto un grado di lesività più intenso, sia rispetto alla maggiore capacità di intimidazione del soggetto passivo ed al pericolo della reiterazione di atti sessuali violenti, sia rispetto ad una più odiosa violazione della libertà sessuale della vittima nella sua ineliminabile essenza di autodeterminazione».

L’azione collettiva, secondo i supremi giudici, «presuppone la necessaria presenza di più di una persona al momento e sul luogo del delitto», ma la sua esecuzione «non richiede necessariamente che ciascun compartecipe realizzi l’intera fattispecie», «ben potendo il singolo realizzare soltanto una frazione del fatto» ed essendo «sufficiente che la violenza o la minaccia provenga anche da uno solo degli agenti».

Ad avviso della Cassazione, inoltre, la punibilità deve essere estesa a «qualsiasi condotta partecipativa, tenuta in una situazione di effettiva presenza non da mero “spettatore”, sia pure compiacente, sul luogo e al momento del reato, che apporti un reale contributo materiale o morale all’azione collettiva».

http://www.iljournal.it/2012/la-corte-di-cassazione-e-lo-stupro-di-gruppo/335699

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