Trovato cadavere a Enna, “si tratta di Vanessa Scialfa”
(AGI) Enna – Il cadavere di una giovane donna e’ stato ritrovato a Enna. Al momento e’ fitto il riserbo degli inquirenti, ma sembra si tratti del corpo di Vanessa Scialfa, 20 anni, scomparsa nel primo pomeriggio del 24 aprile scorso.
La ragazza aveva litigato con il fidanzato con il quale abitava e, secondo il racconto del giovane, era uscita da casa senza portare con se’ soldi, documenti e cellulare. La giovane viene descritta come una ragazza tranquilla, non facile ai colpi di testa. Aveva avuto un litigio con il fidanzato la cui versione dei fatti accaduti e’ al vaglio degli inquirenti. Il giovane ha dichiarato che la lite e’ avvenuta nella tarda mattinata e che Vanessa sarebbe poi uscita da casa nel primo pomeriggio. Al momento non sono stati trovati testimoni che abbiano visto la ventenne nel primo pomeriggio del 24, per cui allo stato l’ultimo ad averla vista viva sarebbe il fidanzato. I familiari escludono un allontanamento volontario. Le ricerche della giovane sono scattate immediatamente. Giovanni Scialfa, padre di Vanessa ha lanciato appelli sui social network.
http://www.agi.it/iphone-cronaca/notizie/201204261743-cro-rom0096-trovato_cadavere_a_enna_si_tratta_di_vanessa_scialfa
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Enna, morta la ragazza scomparsa da casa
Martedì aveva litigato con il fidanzato
La giovane si era allontanata da casa senza soldi né cellulare
Il cadavere rinvenuto in una miniera, probabile un omicidio
MILANO – È stata trovata morta la ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, scomparsa martedì pomeriggio a Enna. Il suo convivente, Francesco Lo Presti, 34 anni, giovedì mattina aveva raccontato di un litigio, avvenuto proprio martedì, dopo il quale la giovane si sarebbe allontanata da casa senza portare con sè soldi, documenti e cellulare.
SOSPETTO OMICIDIO – Vani, quindi, gli appelli lanciati fin da subito dal padre Giovanni, anche su internet e attraverso la trasmissione Chi l’ha visto. Il corpo è stato ritrovato in una miniera abbandonata lungo la strada statale per Caltanissetta nella mattinata di giovedì e sarebbe stato riconosciuto dagli agenti intervenuti sul posto. Manca però ancora il riconoscimento ufficiale da parte della famiglia. Gli inquirenti ritengono che possa trattarsi di omicidio, vista anche la zona isolata, a circa 15 km dal capoluogo, dove difficilmente Vanessa avrebbe potuto arrivare a piedi. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, ci sarebbe già un fermato. Sono comunque in corso degli interrogatori in questura, tra i quali quello del fidanzato, l’ultimo, stando al suo racconto, a vedere viva Vanessa.
http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_26/enna-viviana-scialfa-ragazza-trovata-morta-forse-omicidio_abe4fcb4-8faf-11e1-b563-5183986f349a.shtml
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Enna, trovata morta
ventenne scomparsa
Stamani il convivente aveva raccontato che fra loro c’era stata una lite martedì scorso
E’ stata trovata morta la ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, scomparsa due giorni fa a Enna. Il suo corpo era sotto un cavalcavia di Pasquasia, al confine tra i comuni di Enna e Caltanissetta.
Oggi, il convivente della giovane ha raccontato di aver avuto una lite con Vanessa, nella mattina di martedì scorso. Nel pomeriggio, la ragazza avrebbe lasciato l’abitazione dove i due vivevano. Adesso, il racconto del convivente è al vaglio della polizia e l’uomo si trova attualmente alla questura di Enna.
Per le ricerche si erano mobilitati i social network, con un accorato appello lanciato dal padre della giovane a quanti potessero avere notizie della figlia.
Vanessa Scialfa, che viene descritta come una ragazza tranquilla, si sarebbe allontanata dalla casa, dove viveva con il fidanzato, proprio a seguito di una lite con quest’ultimo.
L’appello su Internet
Dopo la scomparsa di Vanessa Scialfa su Facebook sono sorti cinque gruppi in cui si sono iscritte circa tremila persone. Vanessa è una bella ragazza mora, alta 1 metro e 63, con la frangetta alla francese, che dimostra meno dei suoi venti anni. Il padre, Giovanni, aveva postato questo appello per il suo ritrovamento: “A tutti gli amici di facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 Aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio,eventualmente potete chiamare ai numeri qui di seguito … oppure direttamente ai carabinieri o qualsiasi altre forze dell’ordine. Vi ringrazio tutti per la collaborazione”.
Ora dopo le notizie che si sono sparse anche sul web sono moltissimi i messaggi di cordoglio sulle pagine Facebook.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/04/26/news/enna_trovata_morta_ventenne_scomparsa-33990947/
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Enna, trovata morta 20enne scomparsa
il fidanzato confessa, arrestato
Vanessa Scialfa era sparita da due giorni. E’ stata strangolata e gettata giù da un cavalcavia dopo una lite con il suo convivente. La rabbia del padre della ragazza: “Non lo devono arrestare, ci penserò io con le mie mani”
E’ stato il fidanzato e convivente Francesco Lo Presti, 34 anni, ad uccidere Vanessa Scialfa, 20 anni. Lui stesso dopo un lungo interrogatorio è crollato ed ha accompagnato gli inquirenti nel luogo dove aveva abbandonato il corpo. Tra i due ci sarebbe stato un litigio, forse scoppiato per gelosia. L’uomo avrebbe strangolato Vanessa, quindi dopo avere gettato il corpo dal cavalcavia della statale 117 bis Enna-Caltanissetta, sarebbe andato dai carabinieri a denunciare la scomparsa della fidanzata, raccontando del litigio al termine del quale lei era uscita da casa.
I militari avevano interrogato Lo Presti per 12 ore, ma il giovane aveva continuato a dare quella versione dei fatti senza cadere in contraddizioni. Nel frattempo era stato costituito il congiunto gruppo per le ricerche di carabinieri e polizia.
Questa mattina Lo Presti è stato nuovamente sentito negli uffici della questura e al suo racconto sarebbero cominciate ad emergere incongruenze. Messo di fronte all’evidenza il trentaquattrenne disoccupato è crollato ed ha condotto gli inquirenti nei pressi della ex miniera dove aveva abbandonato il cadavere di Vanessa. Straziati i genitori della ragazza. Il padre all’obitorio di Enna dopo il riconoscimento ha mormorato: “Datemelo tra le mani”. Lo Presti è in stato di fermo con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Per le ricerche si erano mobilitati i social network, con un accorato appello lanciato dal padre della giovane a quanti potessero avere notizie della figlia.
Vanessa Scialfa, che viene descritta come una ragazza tranquilla, si sarebbe allontanata dalla casa, dove viveva con il fidanzato, proprio a seguito di una lite con quest’ultimo.
L’appello su Internet
Dopo la scomparsa di Vanessa Scialfa su Facebook sono sorti cinque gruppi in cui si sono iscritte circa tremila persone. Vanessa è una bella ragazza mora, alta 1 metro e 63, con la frangetta alla francese, che dimostra meno dei suoi venti anni. Il padre, Giovanni, aveva postato questo appello per il suo ritrovamento: “A tutti gli amici di facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 Aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio,eventualmente potete chiamare ai numeri qui di seguito … oppure direttamente ai carabinieri o qualsiasi altre forze dell’ordine. Vi ringrazio tutti per la collaborazione”. Ora dopo le notizie che si sono sparse anche sul web sono moltissimi i messaggi di cordoglio sulle pagine Facebook.
La disperazione della famiglia
“Datemelo tra le mani che lo ammazzo”, ha urlato il papà di Vanessa. “Lo avevo accolto in famiglia perchè pensavo che fosse un bravo ragazzo, ma come si fa a uccidere una ragazza per un futile litigio…”. Così continua a ripetere Giovanni Scialfa dopo avere visto all’obitorio del cimitero di Enna il corpo della figlia: “Non lo devono arrestare – dice ancora Giovanni Scialfa – perchè poi ci penserò io, con le mie mani…”.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/04/26/news/enna_trovata_morta_ventenne_scomparsa-33990947/?ref=HREC1-5
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Enna,20enne strozzata e poi gettata da viadotto
Il fidanzato confessa. Il padre di lei: “Datemelo”
Il convivente di Vanessa Scialfa aveva denunciato la scomparsa ma gli inquirenti hanno subito focalizzato le indagini su di lui
Enna, 20enne scompare da casaLe foto di Vanessa
20:20 – E’ stata trovata morta la ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, scomparsa due giorni fa a Enna. Il convivente della giovane aveva raccontato di aver avuto una lite con Vanessa nella tarda mattinata di martedì. Secondo gli inquirenti Vanessa è stata strangolata in casa e poi gettata da un viadotto. Dopo alcune ore di interrogatorio il 34enne ha confessato di averla uccisa.
E’ stato Francesco Lo Presti, 34 anni, ad uccidere Vanessa Scialfa, 20 anni. Lui stesso dopo un lungo interrogatorio è crollato ed ha accompagnato gli inquirenti nel luogo dove aveva abbandonato il corpo. Tra i due ci sarebbe stato un litigio, forse scoppiato per gelosia. L’uomo ha strangolato Vanessa, quindi dopo avere gettato il corpo dal cavalcavia della statale 117 bis, sarebbe andato dai carabinieri a denunciare la scomparsa della fidanzata, raccontando del litigio al termine del quale lei era uscita da casa.
I militari avevano interrogato Lo Presti per 12 ore, ma il giovane aveva continuato a dare quella versione dei fatti senza cadere in contraddizioni. Nel frattempo era stato costituito il congiunto gruppo per le ricerche di carabinieri e polizia. Questa mattina Lo Presti è stato nuovamente sentito negli uffici della questura e al suo racconto sarebbero cominciate ad emergere incongruenze. Messo di fronte all’evidenza il trentaquattrenne disoccupato è crollato ed ha condotto gli inquirenti nei pressi della ex miniera dove aveva abbandonato il cadavere di Vanessa. Lo Presti è in stato di fermo con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Il padre accusa il fidanzato: “Pensavo fosse un bravo ragazzo”
“Datemelo tra le mani che lo ammazzo…”: lo ha gridato Giovanni Scialfa all’obitorio del cimitero di Enna durante il riconoscimento del corpo della figlia Vanessa. L’ultimo ad averla vista viva il fidanzato, è ora ascoltato in questura. “Lo avevo accolto in famiglia perché pensavo che fosse un bravo ragazzo – ha aggiunto l’uomo -, ma come si fa a uccidere una ragazza per un futile litigio…Non lo devono arrestare perché poi ci penserò io, con le mie mani…”.
Stamani l’appello del padre su Facebook
Solo questa mattina il padre, Giovanni Scialfa, aveva pubblicato un appello su Facebbok, per cercare di raccogliere segnalazioni e informazioni sulla figlia. “Vi prego di diramare questa foto, è mia figlia, non abbiamo sue notizie da martedì 24 aprile – ha scritto l’uomo sul social network -. Non prendete alla leggera questo messaggio, non è stato un litigio in famiglia, è uscita di casa senza più farvi ritorno. Vi prego, aiutateci”.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1044329/enna20enne-strozzata-e-poi-gettata-da-viadotto-il-padre-accusa-il-fidanzato-datemelo.shtml
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Confessa il convivente di Vanessa “Strangolata dopo un litigio”
(AGI) – Enna, 26 apr. – E’ stato il fidanzato e convivente Francesco Lo Presti, 34 anni, ad uccidere Vanessa Scialfa, 20 anni. Lui stesso dopo un lungo interrogatorio e’ crollato ed ha accompagnato gli inquirenti nel luogo dove aveva abbandonato il corpo. Tra i due ci sarebbe stato un litigio, forse scoppiato per gelosia. L’uomo avrebbe strangolato Vanessa, quindi dopo avere gettato il corpo dal cavalcavia della statale 117 bis, sarebbe andato dai carabinieri a denunciare la scomparsa della fidanzata, raccontando del litigio al termine del quale lei era uscita da casa. I militari avevano interrogato Lo Presti per 12 ore, ma il giovane aveva continuato a dare quella versione dei fatti senza cadere in contraddizioni. Nel frattempo era stato costituito il congiunto gruppo per le ricerche di carabinieri e polizia. Questa mattina Lo Presti e’ stato nuovamente sentito negli uffici della questura e al suo racconto sarebbero cominciate ad emergere incongruenze. Messo di fronte all’evidenza il trentaquattrenne disoccupato e’ crollato ed ha condotto gli inquirenti nei pressi della ex miniera dove aveva abbandonato il cadavere di Vanessa. Straziati i genitori della ragazza. Il padre all’obitorio di Enna dopo il riconoscimento ha mormorato: “Datemelo tra le mani”. Non ci sono ancora particolari sulle modalita’ dell’omicidio, ma sembra che la ragazza sia stata strangolata. Lo Presti e’ in stato di fermo con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. E’ stata strangolata, poi avvolta con cura in un lenzuolo e quindi gettata da un cavalcavia. Vanessa Scialfa potrebbe essere stata uccisa al culmine di una banale discussione con il convivente finita in tragedia. Francesco Lo Presti, 34 anni, negli uffici della questura di Enna ha sostenuto il lungo interrogatorio alla presenza di un difensore. Il delitto di Vanessa ha suscitato enorme impressione e sono numerosi i gruppi nella comunita’ dei social network. Era stato il padre di Vanessa, Giovanni Scialfa a creare un gruppo e lanciare un appello per le ricerche della figlia. La ragazza e’ descritta come una giovane tranquilla che aveva deciso di andare a vivere con il fidanzato. I familiari di Vanessa hanno chiesto di essere lasciati nel loro dolore. Questa mattina il padre della ragazza raggiunto telefonicamente non aveva manifestato alcun sospetto nei confronti del convivente della figlia, ma si era detto preoccupato per un’assenza inspiegabile della ragazza, temendo che le fosse capitato qualcosa dopo che era uscita da casa.
Nella giornata di domani sono previsti i sopralluoghi e le analisi con l’impiego del “luminol”, nell’appartamento dove Vanessa viveva con il compagno e sull’auto di Lo Presti, anche se sembra ormai certo che il delitto sia avvenuto in casa. Gli inquirenti devono ora ricostruire gli orari e gli spostamenti di Lo Presti per verificare quando ha gettato il corpo della giovane. (AGI) .
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204262129-ipp-rt10251-confessa_il_convivente_di_vanessa_strangolata_dopo_un_litigio
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Vanessa Scialfa è stata uccisa dal fidanzato
Prima dieci ore di interrogatorio nella caserma del Comando provinciale dei Carabinieri di Enna; poi dagli uomini della Questura siciliana e lui, Francesco Lo Presti, convivente di Vanessa Scialfa, ha ceduto al forte stress delle domande e ha confessato.
Sarebbe stato proprio lui, secondo le indiscezioni raccolte da Panorama.it, a condurre gli investigatori al cavalcavia che costeggia la miniera di Pasquasia dove hanno ritrovato il corpo senza vita di Vanessa. Al momento non è ancora stato chiarito se fosse ancora viva quando è stata lanciata dal ponte oppure se fosse già morta.
La ragazza, 20 anni, era scomparsa da casa martedi pomeriggio e a denunciare la sua assenza era stato Francesco, il convivente.
Francesco Lo Presti, 32 anni, poche ore prima della scomparsa di Vanessa, aveva perso il lavoro. Da alcuni mesi lavorava come di lavapiatti in un ristorante della città. Ma qualcosa non era andato bene e anche quel “lavoretto” come i precedenti impieghi era finito male.
Dopo aver lasciato il ristorante, Lo Presti, sarebbe rientrato nell’abitazione che da alcune settimane condivideva con Vanessa e probabilmente, proprio la perdita del posto di lavoro, sarebbe stata la causa del litigio tra i due.
L’uomo, ieri 25 aprile, è stato convocato in via Montesalvo, nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri. E’ stato visto salire le scale della caserma alle 10 del mattino e da lì, non è più uscito fino alle 23.
Ma nonostante le oltre dieci ore di domande e il ritmo serrato con le quali gli sono state poste, l’uomo, ieri è riuscito a non rivelare il proprio segreto.
Francesco Lo Presti ha avuto una vita sentimentale piuttosto movimentata. A soli 21 anni è diventato padre. Dopo poco, però, si sposa con una coetanea residente a Enna ma il matrimonio non dura moltissimo e i due si separano. Ecco che solo dopo l’ultimo naufragio amoroso, Francesco conosce Vanessa e decide di andare a convivere con lei.
La scomparsa della ragazza dal fisico e dai lineamenti perfetti che amava ascoltare musica rock, sembrava destinata a diventare uno dei tanti misteri, una di quelle scomparse difficili da risolvere. Ed invece per gli investigatori, non è stato così. Fin dalla denuncia l’unica pista che hanno seguito, è stata quella del compagno.
Il corpo di Vanessa Scialfa è stato trasferito nell’obitorio di Enna in attesa dell’autopsia che dovrà stabilire se la morte è stata causata dalla violenta caduta dal ponte della strada statale 117 bis Enna-Caltanissetta oppure se è stata uccisa prima e lanciata successivamente, ormai cadavere, per occultarne il corpo.
http://blog.panorama.it/italia/2012/04/26/vanessa-scialfae-stata-uccisa-dal-fidanzato/
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Enna, strangolata la ragazza scomparsa
Fermato il fidanzato: «Sono stato io»
ENNA – È stata trovata morta la ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, scomparsa due giorni fa a Enna. Il convivente della giovane stamane aveva raccontato di aver avuto una lite con Vanessa nella tarda. In serata avre bbe confessato di essere stato lui a ucciderla. Il corpo è stato trovato in provincia di Enna.
Strangolata e gettata dal cavalcavia. Vanessa Scialfa è stata uccisa, strangolata in casa e poi il corpo sarebbe stato lanciato da un ponte della strada statale 117 bis, la Enna-Caltanissetta, nei pressi dell’ex miniera di Pasquasia. Il delitto sarebbe stato commesso nell’abitazione di via Filippo Gallina, a Enna, dove la ventenne viveva con il suo fidanzato, Francesco Lo Presti. L’uomo, 34 anni, in un primo tempo ha sostenuto che Vanessa è uscita di casa 2 giorni fa e di non avere avuto più sue notizie.
La confessione.Il convivente di Vanessa Scialfa, Francesco Lo Presti, 34 anni, è stato fermato ed è indagato per l’omicidio della giovane. L’uomo da ore è interrogato dagli inquirenti assistito da un legale di fiducia. Secondo indiscrezioni sarebbe stato proprio lui ad accompagnare la polizia sul luogo dov’è stato trovato il cadavere. Non vi è nessuna conferma ufficiale, ma secondo diverse fonti investigative Lo Presti avrebbe confessato l’omicidio spiegando anche le ragioni che avrebbero fatto scattare un raptus di violenza contro la sua fidanzata. Alcuni testimoni hanno affermato che spesso Vanessa, che da pochi mesi viveva nella casa di lui, litigava con l’uomo.
Gli sviluppi delle indagini.Il cadavere di Vanessa Scialfa è stato trovato avvolto in un lenzolo. Il questore di Enna, Salvo Patanè, ha detto che sembrava un vero e proprio «sudario». Gli investigatori non escludono che qualcuno possa avere aiutato l’omicida ad avvolgere il corpo e poi a gettarlo dal cavalcavia. La scomparsa di Vanessa era stata denunciata alle 15.15, del 24 aprile, dai genitori ai carabinieri. Il convivente, Francesco Lo Presti, aveva detto alla madre della ragazza che la figlia era andata a un colloquio di lavoro. I genitori evidentemente non gli hanno creduto e si sono rivolti ai militari. L’indagine ora è però condotta dalla polizia di Stato. Secondo indiscrezioni è possibile che Lo Pesti sia coinvolto in un’altra indagine e che, attraverso un filone di quest’ultima, i poliziotti siano riusciti a risolvere l’omicidio. Gli inquirenti hanno detto che saranno effettuati esami tossicologici sia sul corpo della vittima che sul presunto assassino.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=192827&sez=HOME_INITALIA
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Vanessa è stata uccisa
strangolata e gettata dal ponte
ENNA – Il fidanzato ha confessato. Vanessa Scialfa sarebbe stata uccisa, strangolata in casa e poi il corpo sarebbe stato lanciato da un ponte della strada statale 117 bis, la Enna-Caltanissetta, nei pressi dell’ex miniera di Pasquasia. Il delitto sarebbe stato commesso nell’abitazione di via Filippo Gallina, a Enna, dove la ventenne viveva con il compagno, Francesco Lo Presti di 34 anni.
il ragazzo, tra i primi sentiti in questura, è stato l’ultimo a vederla viva. Il convivente della giovane stamane aveva raccontato di aver avuto una lite con Vanessa nella tarda mattinata di martedì scorso. La ragazza nel pomeriggio – secondo il racconto dell’uomo – avrebbe lasciato l’abitazione dove i due vivevano.
LO STRAZIO DEL PADRE. All’obitorio del cimitero di Enna, durante il riconoscimento del corpo della figlia, papà Giovanni non ha retto al dolore: “Datemelo tra le mani che lo ammazzo…” ha gridato. “Lo avevo accolto in famiglia perchè pensavo che fosse un bravo ragazzo, ma come si fa a uccidere una ragazza per un futile litigio…”. Si scaglia contro il fidanzato carnefice. “Non lo devono arrestare – ha aggiunto Giovanni Scialfa che impiegato comunale che ha altri 5 figli – perchè poi ci penserò io, con le mie mani…”.
APPELLI E CORDOGLIO SU INTERNET. Dopo la scomparsa della ragazza, su Facebook erano sorti cinque gruppi per il suo ritrovamento cui si sono iscritte circa tremila persone. Uno è nato poco fa e si chiama “Solidarietà e partecipazione per l’assassinio di Vanessa Scialfa” ed è aperto con una grande foto di rose rosse.
Il padre, Giovanni, aveva postato questo appello per il suo ritrovamento: “A tutti gli amici di Facebook,vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 Aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio,eventualmente potete chiamare ai numeri qui di seguito … oppure direttamente ai carabinieri o qualsiasi altre forze dell’ordine. Vi ringrazio tutti per la collaborazione”.
Ora dopo le notizie sulla sua uccisione sono moltissimi i messaggi di cordoglio sulle pagine Fb. Scrive Carmela Scalisi: “Un grandissimo abbraccio alla famiglia di Vanessa. Speravo in una notizia positiva e invece… Vanessa sei e sarai l’angelo più bello”. Lucia Vitale posta: “Non è possibile morire così a 20 anni, povera figlia”.
http://www.lasicilia.it/index.php?id=75991&template=lasiciliait
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OMICIDIO A ENNA. IL CORPO DELLA RAGAZZA RITROVATO IN UN LENZUOLO SOTTO UN CAVALCAVIA
Pronuncia il nome dell’ex fidanzato
Il convivente la strangola per gelosia
Vanessa Scialfa, uccisa in casa e poi gettata da un viadotto. Il padre: «Datemelo che lo ammazzo»
Vanessa Scialfa (da Facebook)
MILANO – Lo avrebbe chiamato col nome del suo ex fidanzato in un momento di intimità. Sarebbe stata questa la molla della violenta gelosia che ha spinto Francesco Lo Presti a uccidere la sua convivente Vanessa Scialfa nella loro abitazione di Enna. È quanto si apprende da fonti investigative. Secondo questa ricostruzione, dopo la lite la ragazza stava per uscire di casa, ma l’uomo l’avrebbe strangolata con un cavo elettrico e poi soffocata con un fazzoletto. La Procura avrebbe disposto accertamenti tossicologici su vittima e fermato per verificare l’eventuale assunzione di stupefacenti o sostanze alcoliche. Vanessa, 20 anni, scomparsa martedì pomeriggio, è stata poi trovata morta sotto a un viadotto a Enna. Il suo convivente, Francesco Lo Presti, 34 anni, giovedì mattina aveva raccontato solo del litigio per gelosia, avvenuto proprio martedì, dopo il quale la giovane si sarebbe allontanata da casa senza portare con sè soldi, documenti e cellulare. Nel frattempo gli uomini della Squadra mobile di Enna hanno fermato Lo Presti, dopo averlo interrogato per dodici ore.
LO STRATAGEMMA – Dopo avere commesso il delitto Francesco Lo Presti avrebbe valutato l’ipotesi di suicidarsi, ma lontano da Enna, probabilmente a Catania. È quanto emerge dalle otto pagine del fermo disposto dalla Procura nei confronti del 34nne incastrato con uno stratagemma degli investigatori. Giovedì mattina, gli uomini della Squadra mobile di Enna avevano intercettato Lo Presti nei pressi del Palazzo di Giustizia. Appariva confuso e una volta condotto in questura ha chiesto di essere accompagnato a Catania, in un posto dove era stato insieme alla fidanzata. «Ho fatto una fesseria», avrebbe detto ad un certo punto. Allora chi lo stava interrogando ha «giocato una carta»: fingendo di volerlo tranquillizzare, gli ha detto che Vanessa era stata trovata e che aveva fatto ritorno a casa. Sull’abilità degli investigatori della Mobile è arrivata la svolta. Lo Presti è scoppiato in lacrime, dicendo che non era possibile, che Vanessa non sarebbe tornata mai più, e ha confessato. L’uomo ha poi condotto il capo della Squadra Mobile, Giovanni Cuciti, ed i suoi uomini sul cavalcavia dal quale aveva lanciato il corpo di Vanessa avvolto in un lenzuolo. Il cadavere era finito tra fitta vegetazione della scarpata sottostante, da dove è stato recuperato. Liberatosi del cadavere della ragazza, il convivente era tornato a casa e aveva rimesso tutto in ordine. Avrebbe riposto gli oggetti e gli indumenti che Vanessa aveva frettolosamente raccolto e che voleva portare via, probabilmente decisa a lasciare l’uomo col quale conviveva da circa 3 mesi. Quindi aveva cominciato a fingere di cercarla anche presso i familiari, spiegando che c’era stato un banale litigio al termine del quale Vanessa era uscita senza portare con se neanche la borsetta ed il cellulare. Sentito dai carabinieri dopo la denuncia di scomparsa, aveva dato la stessa versione. Lasciato il comando provinciale dell’Arma, Lo Presti aveva fatto perdere le sue tracce, fino a che la polizia non lo ha fermato giovedì mattina nelle vicinanze del tribunale.
L’omicidio di Vanessa
LE INDAGINI – Il cadavere di Vanessa Scialfa è stato trovato avvolto in un lenzuolo sotto a un cavalcavia, il viadotto Morello, lungo la strada statale per Caltanissetta. Il questore di Enna, Salvo Patanè, ha detto che sembrava un vero e proprio «sudario». Gli investigatori non escludono che qualcuno possa avere aiutato l’omicida ad avvolgere il corpo e poi a gettarlo dal cavalcavia. La scomparsa di Vanessa era stata denunciata alle 15.15, del 24 aprile, dai genitori ai carabinieri. Il convivente, Francesco Lo Presti, aveva detto alla madre della ragazza che la figlia era andata a un colloquio di lavoro. I genitori evidentemente non gli hanno creduto e si sono rivolti ai militari. Secondo indiscrezioni è possibile che Lo Pesti sia coinvolto in un’altra indagine e che, attraverso un filone di quest’ultima, i poliziotti siano riusciti a risolvere l’omicidio. Gli inquirenti hanno detto che saranno effettuati esami tossicologici sia sul corpo della vittima che sul presunto assassino.
Un’altra immagine di Vanessa (Facebook/Ansa)
«DATEMELO CHE LO AMMAZZO» – Giovanni, il padre della ragazza, giunto all’obitorio per il riconoscimento della figlia, ha esplicitamente accusato Lo Presti: «Lo avevo accolto in famiglia perchè pensavo che fosse un bravo ragazzo, ma come si fa a uccidere una ragazza per un futile litigio… Datemelo tra le mani che lo ammazzo… Non lo devono arrestare: ci penserò io, con le mie mani…».
I LITIGI – Vanessa, figlia di un geometra, dipendente comunale e con cinque fratelli, si era diplomata all’istituto artistico, poi aveva interrotto gli studi. E per non pesare economicamente sulla famiglia aveva cominciato a fare dei lavoretti: commessa, barista e altre piccole cose. Era cambiata – dice chi la conosce – dalla scorsa estate, da quando si era interrotta, dopo tre anni, la relazione con il fidanzato storico, per poi mettersi con uno più grande di lei: Francesco Lo Presti, 34 anni, anche lui, come lei, figlio di un dipendente comunale, e anche lui senza un lavoro stabile. Una relazione che aveva dei problemi: «Lui non lo conoscevo bene, ma era geloso – afferma una vicina di casa – lo so perchè litigavano, alcune volte è stata chiamata anche la polizia…». Nella casa era rimasto il cagnolino di Vanessa, che è stato preso in custodia dai carabinieri.
GLI APPELLI – Dopo la scomparsa della ragazza, su Facebook erano sorti cinque gruppi per il suo ritrovamento cui si sono iscritte circa tremila persone. Uno è nato poco fa e si chiama «Solidarietà e partecipazione per l’assassinio di Vanessa Scialfa» ed è aperto con una grande foto di rose rosse. Il padre, Giovanni, aveva postato questo appello per il suo ritrovamento: «A tutti gli amici di Facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio,eventualmente potete chiamare ai numeri qui di seguito … oppure direttamente ai carabinieri o qualsiasi altre forze dell’ordine. Vi ringrazio tutti per la collaborazione».
http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_26/enna-viviana-scialfa-ragazza-trovata-morta-forse-omicidio_abe4fcb4-8faf-11e1-b563-5183986f349a.shtml
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OMICIDIO A ENNA. IL CORPO DELLA RAGAZZA RITROVATO IN UN LENZUOLO SOTTO UN CAVALCAVIA
Pronuncia il nome dell’ex fidanzato
Il convivente la strangola per gelosia
Vanessa Scialfa, uccisa in casa e poi gettata da un viadotto. Il padre:«Datemelo, lo ammazzo». Forse aveva assunto cocaina
MILANO – Lo avrebbe chiamato col nome del suo ex fidanzato in un momento di intimità. Sarebbe stata questa la molla della violenta gelosia che ha spinto Francesco Lo Presti, 34 anni, a uccidere la sua convivente Vanessa Scialfa nella loro abitazione di Enna. È quanto si apprende da fonti investigative. Secondo questa ricostruzione, dopo la lite la ragazza stava per uscire di casa, ma l’uomo l’avrebbe strangolata con un cavo di un lettore dvd e soffocata con un fazzoletto imbevuto di candeggina agendo sotto l’effetto di cocaina.
GLI ESAMI – La Procura avrebbe disposto accertamenti tossicologici su vittima e fermato per verificare l’eventuale assunzione di stupefacenti o sostanze alcoliche. Vanessa, 20 anni, scomparsa martedì pomeriggio, è stata poi trovata morta sotto a un viadotto a Enna. Il suo convivente, Francesco Lo Presti, giovedì mattina aveva raccontato solo del litigio per gelosia, avvenuto proprio martedì, dopo il quale la giovane si sarebbe allontanata da casa senza portare con sè soldi, documenti e cellulare. Nel frattempo gli uomini della Squadra mobile di Enna hanno fermato Lo Presti, dopo averlo interrogato per dodici ore.
LO STRATAGEMMA – Dopo avere commesso il delitto Francesco Lo Presti avrebbe valutato l’ipotesi di suicidarsi, ma lontano da Enna, probabilmente a Catania. È quanto emerge dalle otto pagine del fermo disposto dalla Procura nei confronti del 34nne incastrato con uno stratagemma degli investigatori. Giovedì mattina, gli uomini della Squadra mobile di Enna avevano intercettato Lo Presti nei pressi del Palazzo di Giustizia. Appariva confuso e una volta condotto in questura ha chiesto di essere accompagnato a Catania, in un posto dove era stato insieme alla fidanzata. «Ho fatto una fesseria», avrebbe detto ad un certo punto. Allora chi lo stava interrogando ha «giocato una carta»: fingendo di volerlo tranquillizzare, gli ha detto che Vanessa era stata trovata e che aveva fatto ritorno a casa. Sull’abilità degli investigatori della Mobile è arrivata la svolta. Lo Presti è scoppiato in lacrime, dicendo che non era possibile, che Vanessa non sarebbe tornata mai più, e ha confessato. L’uomo ha poi condotto il capo della Squadra Mobile, Giovanni Cuciti, ed i suoi uomini sul cavalcavia dal quale aveva lanciato il corpo di Vanessa avvolto in un lenzuolo. Il cadavere era finito tra fitta vegetazione della scarpata sottostante, da dove è stato recuperato. Liberatosi del cadavere della ragazza, il convivente era tornato a casa e aveva rimesso tutto in ordine. Avrebbe riposto gli oggetti e gli indumenti che Vanessa aveva frettolosamente raccolto e che voleva portare via, probabilmente decisa a lasciare l’uomo col quale conviveva da circa 3 mesi. Quindi aveva cominciato a fingere di cercarla anche presso i familiari, spiegando che c’era stato un banale litigio al termine del quale Vanessa era uscita senza portare con se neanche la borsetta ed il cellulare. Sentito dai carabinieri dopo la denuncia di scomparsa, aveva dato la stessa versione. Lasciato il comando provinciale dell’Arma, Lo Presti aveva fatto perdere le sue tracce, fino a che la polizia non lo ha fermato giovedì mattina nelle vicinanze del tribunale.
LE INDAGINI – Il cadavere di Vanessa Scialfa è stato trovato avvolto in un lenzuolo sotto a un cavalcavia, il viadotto Morello, lungo la strada statale per Caltanissetta. Il questore di Enna, Salvo Patanè, ha detto che sembrava un vero e proprio «sudario». Gli investigatori non escludono che qualcuno possa avere aiutato l’omicida ad avvolgere il corpo e poi a gettarlo dal cavalcavia. La scomparsa di Vanessa era stata denunciata alle 15.15, del 24 aprile, dai genitori ai carabinieri. Il convivente, Francesco Lo Presti, aveva detto alla madre della ragazza che la figlia era andata a un colloquio di lavoro. I genitori evidentemente non gli hanno creduto e si sono rivolti ai militari. Secondo indiscrezioni è possibile che Lo Pesti sia coinvolto in un’altra indagine e che, attraverso un filone di quest’ultima, i poliziotti siano riusciti a risolvere l’omicidio. Gli inquirenti hanno detto che saranno effettuati esami tossicologici sia sul corpo della vittima che sul presunto assassino.
«DATEMELO CHE LO AMMAZZO» – Giovanni, il padre della ragazza, giunto all’obitorio per il riconoscimento della figlia, ha esplicitamente accusato Lo Presti: «Lo avevo accolto in famiglia perchè pensavo che fosse un bravo ragazzo, ma come si fa a uccidere una ragazza per un futile litigio… Datemelo tra le mani che lo ammazzo… Non lo devono arrestare: ci penserò io, con le mie mani…».
I LITIGI – Vanessa, figlia di un geometra, dipendente comunale e con cinque fratelli, si era diplomata all’istituto artistico, poi aveva interrotto gli studi. E per non pesare economicamente sulla famiglia aveva cominciato a fare dei lavoretti: commessa, barista e altre piccole cose. Era cambiata – dice chi la conosce – dalla scorsa estate, da quando si era interrotta, dopo tre anni, la relazione con il fidanzato storico, per poi mettersi con uno più grande di lei: Francesco Lo Presti, 34 anni, anche lui, come lei, figlio di un dipendente comunale, e anche lui senza un lavoro stabile. Una relazione che aveva dei problemi: «Lui non lo conoscevo bene, ma era geloso – afferma una vicina di casa – lo so perchè litigavano, alcune volte è stata chiamata anche la polizia…». Nella casa era rimasto il cagnolino di Vanessa, che è stato preso in custodia dai carabinieri.
GLI APPELLI – Dopo la scomparsa della ragazza, su Facebook erano sorti cinque gruppi per il suo ritrovamento cui si sono iscritte circa tremila persone. Uno è nato poco fa e si chiama «Solidarietà e partecipazione per l’assassinio di Vanessa Scialfa» ed è aperto con una grande foto di rose rosse. Il padre, Giovanni, aveva postato questo appello per il suo ritrovamento: «A tutti gli amici di Facebook, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì 24 aprile, vi prego di fare più annunci possibili in modo di potere scongiurare il peggio,eventualmente potete chiamare ai numeri qui di seguito … oppure direttamente ai carabinieri o qualsiasi altre forze dell’ordine. Vi ringrazio tutti per la collaborazione».
http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_26/enna-viviana-scialfa-ragazza-trovata-morta-forse-omicidio_abe4fcb4-8faf-11e1-b563-5183986f349a.shtml
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Vanessa strangolata per gelosia dal compagno sotto effetto della cocaina
Francesco Lo Presti e Vanessa Scialfa
Roma – (Adnkronos/Ign) – Trucchetto degli inquirenti per ottenere la confessione dell’uomo. Disperato Giovanni Scialfa, padre della ragazza che a ‘Tgcom24′ dice: ”Era allegra, sempre sorridente, litigavamo sempre, mi faceva arrabbiare, ma poi passava tutto. E’ colpa mia, non ho saputo proteggerla”. La ragazza strangolata dal convivente a Enna
Roma, 27 apr. (Adnkronos/Ign) – E’ stata uccisa al termine di una lite scoppiata per motivi passionali Vanessa Scialfa, la ragazza di 21 anni di Enna, trovata morta ieri sotto un cavalcavia.
La giovane nel primo pomeriggio del 24 aprile al termine di una lite col fidanzato Francesco Lo Presti, 34 anni con cui conviveva, stava raccogliendo le sue cose per andarsene da casa quando l’uomo è stato colto da un raptus e l’ha uccisa. Lo Presti, che ieri sera dopo ore di interrogatorio è crollato e ha confessato il delitto, è stato sottoposto a fermo di polizia.
Secondo quanto raccontato agli investigatori dall’uomo, mentre la giovane stava raccogliendo gli indumenti per lasciare la casa al termine della lite, Lo Presti, che aveva poco prima assunto cocaina, colto da un raptus, ha preso i cavi di connessione del lettore dvd e sorprendenola alle spalle le ha annodato i cavi intorno al collo. Poi sollevandola di peso l’ha scaraventata sul letto. A quel punto l’uomo ha continuato a serrare il nodo, fino a ucciderla.
Poi ha riposto il cadavere all’interno di un lenzuolo grigio chiaro, chiuso con dei nodi. Infine ha caricato il corpo nel bagagliaio della sua auto, si è diretto verso la statale 122, e lo ha gettato da un cavalcavia, nel luogo in cui è stato poi trovato.
Disperato il padre di Vanessa, Giovanni Scialfa. ”Abbiamo litigato e lei ha voluto andare via di casa – ha raccontato a ‘Tgcom24′ – Io non ero molto favorevole ma ho a malincuore accettato la situazione, l’ho accettata per amore di mia figlia. Ho cercato di capire e speravo che andassero d’accordo, anche perché io ho alle spalle un’esperienza di divorzio. Era una ragazzina allegra, sempre sorridente, litigavamo sempre, mi faceva arrabbiare, ma poi passava tutto. E’ colpa mia, non ho saputo proteggerla”.
La scomparsa di Vanessa era stata denunciata dai genitori il 24 aprile scorso ai carabinieri di Enna. Secondo quanto aveva raccontato lo stesso Lo Presti la ragazza si era allontanata volontariamente dall’abitazione dove i due convivevano, al termine della lite per futili motivi. Ieri mattina il padre di Lo Presti, preoccupato perché il figlio aveva manifestato l’intenzione di suicidarsi, ha chiamato invece la polizia.
Ricevuta la segnalazione, gli investigatori lo hanno rintracciato nei pressi del Palazzo di Giustizia di Enna, in stato confusionale. Indotto a parlare, dopo un’estenuante opera di convincimento, il sospettato ha iniziato a fare le prime dichiarazioni. ‘Ho fatto una fesseria’, ha detto agli investigatori.
Poi ha chiesto di essere condotto a Catania, in via dei Gesuiti all’altezza del civico 23, luogo in cui a suo dire si era in precedenza incontrato con Vanessa. Gli uomini della Squadra Mobile hanno tentato di calmarlo dicendo che la giovane era riuscita a fare rientro a casa e che le sue condizioni non erano preoccupanti come lui credeva. A quel punto Lo Presti è scoppiato in lacrime dicendo agli agenti che Vanessa non sarebbe più potuta tornare a casa.
Avuta la certezza che la ragazza fosse stata oggetto di violenze, il personale della Mobile ha proseguito una complessa discussione con l’indagato, al fine di rassicurarlo il più possibile, per potere acquisire notizie su dove si potesse trovare la giovane.
Dopo un’estenuante trattativa, Lo Presti ha ammesso di avere ucciso la convivente a seguito di un violento litigio scoppiato per motivi passionali e di avere abbandonato il cadavere lungo una scarpata adiacente la strada statale che da Enna conduce a Caltanissetta, nei pressi della miniera di Pasquasia dove effettivamente gli agenti hanno trovato il corpo della ragazza.
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lazio/Reo-confesso-lomicida-di-Vanessa-Scialfa-Il-padre-Non-ho-saputo-proteggerla_313247323885.html
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vita disgrazziatta,i miei pensieri vanno alla famiglia