Torino, donna uccisa e gettata nel Po
il cadavere avvolto in un telo
Trentenne, probabilmente nordafricana e con ferite da taglio. Il corpo è stato scoperto da un passante all’altezza del ponte Balbis, vicino alle Molinette. Sul posto, oltre ai vigili, anche agenti della Squadra mobile
Il cadavere di una donna, avvolto in un telo viola, è stato scoperto nelle acque del Po, a Torino, nei pressi di un ponte vicino all’ospedale Molinette. Sul corpo ci sono ferite da taglio. La vittima dovrebbe avere una trentina d’anni ed essere di origine nordafricana. Lo si apprende da fonti della Questura del capoluogo piemontese.
Il corpo è stato scoperto da un passante nei pressi del ponte Balbis, nella zona dell’ospedale. Sul posto, oltre ai tecnici della polizia scientifica e i vigili del fuoco, sono intervenuti gli investigatori della Squadra mobile.
Il cadavere è stato trovato in acqua, vicino alla riva, sul lato del Parco del Valentino. Si tratta di una donna non molto alta, con capelli ricci corti; indossava una maglietta, jeans e sandali.
La sua descrizione non coincide con nessuna delle persone scomparse ultimamente nella zona di Torino. Gli investigatori della Polizia Scientifica stanno cercando di stabilire da quanto tempo il corpo potesse trovarsi in acqua e stanno analizzando le segnalazioni di scomparsa di persone che vivevano anche in zone lontano da Torino, ipotizzando che il corpo della donna, dopo essere stato gettato nel fiume, sia stato trasportato dalla corrente.
http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/09/02/news/uccisa_e_gettata_nel_po-41847796/
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ADAVERE DI DONNA TROVATO NEL PO,
CI SONO FERITE DA TAGLIO
TORINO- Il corpo senza vita di una donna è stato recuperato nel fiume Po a Torino, all’altezza del ponte dell’ospedale Molinette. Dalle prime informazioni sembra trattarsi di una donna di carnagione chiara. A quanto si apprende sul cadavere ci sarebbero delle lesioni che potrebbero far pensare a una morte violenta ma è ancora presto per dirlo. Sul posto indaga la Squadra Mobile della Polizia.
LE INDAGINI Ci sono ferite da taglio sul cadavere della donna trovato, avvolto in un telo, nel fiume Po, a Torino. Lo si apprende da fonti della Questura del capoluogo piemontese. La donna dovrebbe avere intorno ai 30 anni ed essere – secondo i primi accertamenti della Polizia – di origini nordafricane. Il corpo è stato visto da un passante nei pressi del ponte Balbis, nella zona dell’ospedale Molinette.
Il cadavere è stato trovato in acqua, vicino alla riva, sul lato del Parco del Valentino. Si tratta di una donna non molto alta, con capelli ricci corti; indossava una maglietta, jeans e sandali. La sua descrizione non coincide con nessuna delle persone scomparse ultimamente nella zona di Torino. Gli investigatori della Polizia Scientifica stanno cercando di stabilire da quanto tempo il corpo potesse trovarsi in acqua e stanno analizzando le segnalazioni di scomparsa di persone che vivevano anche in zone lontano da Torino, ipotizzando che il corpo della donna, dopo essere stato gettato nel fiume, sia stato trasportato dalla corrente.
http://www.leggo.it/news/cronaca/cadavere_di_donna_trovato_nel_po_ci_sono_ferite_da_taglio/notizie/192833.shtml
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Donna trovata morta nel Po: omicidio con accanimento su cadavere
La polizia ha reso note le generalità della donna di 24 anni di origini marocchine trovata morta nelle acque del Po a Torino: il suo nome era Laila Mastari e l’esame autoptico ha rivelato che è stata uccisa con 19 colpi di arma da taglio su tutto il corpo, in particolare vi sarebbero poi sette fendenti che sarebbero stati sferrati dopo la morte, quindi con accanimento sul cadavere, con una lama lunga almeno 12 centimetri.
Secondo una tesi seguita dagli inquirenti, dal momento che la donna aveva un fisico corpulento (pesava 94 kg) l’assassino potrebbe avere avuto un complice, o anche due.
Donna trovata morta nel Po: omicidio con accanimento su cadavere
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Torino, donna uccisa e trovata nel Po: confessa il fidanzato
Torino, 5 set. (LaPresse) – E’ stato il fidanzato egiziano 30enne Mohamed Nour Eldin, ad uccidere Laila Mastari, la marocchina di 24 anni uccisa con 19 coltellate e gettata nel fiume Po. L’uomo ha spiegato agli inquirenti che avrebbe ucciso la ragazza venerdì scorso intorno 22. Al momento l’uomo insieme agli inquirenti si sta dirigendo verso il chiosco dove la ragazza lavorava, presso il ‘Punto Verde’ nel quartiere Lingotto dove la ragazza lavorava come barista. Intanto i sommozzatori dei vigili del fuoco si sono immersi nel Po, all’altezza dell’ospedale Regina Margherita, dove l’uomo ha indicato di aver lanciato il coltello con cui ha ucciso la Mastari.
Laila Mastari voleva lasciare il suo fidanzato, che lavorava con lei al Punto Verde del Lingotto, e per questo lui l’ha uccisa. E’ stato l’uomo stesso a confessarlo. Il giovane egiziano ha raccontato di essersi appartato con la vittima vicino al Punto Verde del Lingotto, venerdì scorso, di sera, e di averla uccisa nel parcheggio, dopo una discussione. Secondo gli inquirenti il delitto sarebbe premeditato perchè la donna, già nei giorni precedenti l’omicidio, aveva detto al compagno di voler interrompere la relazione. Dopo averla finita con 19 coltellate, l’uomo ha caricato la vittima su un carrello portacarichi del supermercato e ha abbandonato il cadavere per tornare a lavorare al Punto Verde, dopo essersi cambiato. Piu tardi è tornato nel punto in cui aveva lasciato il cadavere e l’ha avvolto in un telone. Quindi, ha trasportato il corpo sul carrello per alcune centinaia di metri sulla sponda del fiume Po e ha gettato la donna in acqua.
Sulla riva del fiume gli inquirenti hanno trovato il telo e alcune impronte. E’ stato l’aggressore stesso a condurli lì. La coppia era fidanzata da un anno circa e si era conosciuta in un locale di Torino dove entrambi lavoravano. Tutti e due avevano iniziato, poco dopo l’inizio della relazione, a lavorare al Punto Verde. L’uomo, che è in stato di fermo, sta proseguendo il sopralluogo con il magistrato, Paolo Cappelli, e con la squadra mobile. Dalla sponda del Po ha condotto gli inquirenti nel parcheggio dove ha ucciso Laila. Dopo il sopralluogo, sarà interrogato in questura davanti al magistrato.
Secondo la squadra mobile di Torino, che ha fermato Nour Eldin, 30 anni compiuti, per omicidio doloso premeditato, un altro motivo che dimostra la premeditazione è che l’uomo la sera del delitto aveva con sé un ricambio di abiti e il coltello con cui ha infierito sulla donna. L’egiziano venerdì scorso stava lavorando al Punto Verde e aveva dato appuntamento alla fidanzata, che invece non lavorava quella sera, intorno alle 22. I colleghi della coppia hanno visto sia lui che lei allontanarsi dal chiosco. Grazie a queste testimonianze, e a quelle di altri conoscenti della coppia che sapevano dei numerosi litigi tra i due, gli inquirenti sono riusciti a incastare l’uomo e a farlo confessare. “Io ti amo, ma non sono più la donna di prima e non possiamo più stare insieme” è stata una delle ultime frasi dette da Laila al fidanzato. Lui da mesi era ossessionato dalla gelosia, e non accettava il fatto di essere lasciato.
L’assassino di Laila aveva dato ai suoi datori e colleghi di lavoro una falsa identità, quella di un altro egiziano residente a Torino, perché era irregolare sul territorio italiano. Gli uomini della squadra mobile sono riusciti a rintracciarlo dopo averlo piantonato da ieri sera fino a oggi alle 12 sotto casa, in corso Vercelli.
http://www.lapresse.it/cronaca/torino-donna-uccisa-e-trovata-nel-po-confessa-il-fidanzato-1.211809