#108 – Italiano, uccide la moglie e tenta il suicidio

Uccide la compagna e poi tenta il suicidio, tragedia familiare a Padova
Una lite all’origine della tragedia in via Canestrini. L’uomo, Paolo Rao, 30 anni, ha ucciso la compagna, Erica Ferrazza, di 29 anni, e poi ha tentato di impiccarsi. La loro figlia, una bimba di 3 anni, è incolume. La coppia era in crisi e da più di un anno non vivevano più insieme. Lui è uno dei figli dell’ex direttore generale dell’Usl 16

PADOVA. Tragedia familiare in via Canestrini a Padova. Una donna è stata uccisa dal compagno, che poi ha tentato il suicidio ed è stato soccorso. Si trova ricoverato in fin di vita all’ospedale di Padova. Entrambi sono giovanissimi: hanno 29 e 30 anni. La loro figlia, una bimba di 3 anni, è incolume. L’episodio è accaduto attorno alle 7 del mattino in un appartamento dei condomini al civico 145.
L’uomo avrebbe colpito la donna, di 29 anni, con dieci coltellate al torace, usando un coltello da cucina. Poi avrebbe cercato di suicidarsi impiccandosi. La donna è stata trovata con accanto la figlia di tre anni, che sta bene. Sul posto gli agenti della squadra mobile assieme al Pm Vartan Giacomelli.
L’autore del folle gesto è Paolo Rao, uno dei figli di Fortunato Rao, ex direttore generale dell’Usl16 di Padova, morto un anno fa a 66 anni dopo un infarto. La vittima si chiamava Erica Ferrazza, una giovane di Gallarate (Varese), ma che da tempo viveva a Padova.
La tragedia è avvenuta stamane quando i vicini di casa hanno sentito la coppia litigare ed hanno chiamato i soccorsi. Sul posto sono arrivati polizia e vigili del fuoco che quando sono riusciti ad entrare nell’appartamento, hanno trovato in soggiorno la donna sdraiata sul divano esanime. Sembra dai primi accertamenti, che la coppia fosse in crisi da tempo tanto che i due non convivevano più già da un paio d’anni.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2012/10/07/news/uccide-la-moglie-e-poi-tenta-il-suicidio-tragedia-in-via-canestrini-1.5819534

PADOVA, TRENTENNE UCCIDE LA MOGLIE
DAVANTI ALLA FIGLIA DI TRE ANNI

PADOVA – Ha ucciso l’ex compagna davanti alla figlioletta di 3 anni, trafiggendo Erica Ferrazza, 28enne di Gallarate, con almeno una dozzina di coltellate. E poi ha cercato di soffocarsi con un lenzuolo, ma è stato salvato dai poliziotti. Paolo Rao, 30enne in cura per una forte depressione seguita alla morte del padre ex direttore generale dell’Asl di Padova, ieri ha ucciso a coltellate l’ex compagna nella loro casa a pochi passi dalla Basilica di S. Antonio. E in casa c’era anche la bimba.
Un raptus omicida che sarebbe esploso al termine di una lite. I due non vivevano più nella stessa casa, ma ieri dall’alloggio della donna i vicini di casa hanno udito ancora le urla dell’ennesima lite. È stato in questo frangente che Rao ha preso un coltello dalla cucina scagliandosi contro Erica, che si trovava nella stanza da letto. L’ha colpita al torace, poi alle braccia e alle mani, con cui Erica ha provato a difendersi. Inutilmente. Poi, Rao ha preso un lenzuolo e ha tentato di impiccarsi ad una ringhiera della casa, ma è stato salvato. La bimba è stata affidata ad alcuni zii paterni. Secondo Telefono Rosa, dall’inizio dell’anno sono 98 le donne uccise, una ogni due giorni.

http://www.leggo.it/news/cronaca/padova_trentenne_uccide_la_moglie_davanti_alla_figlia_di_tre_anni/notizie/197340.shtml

ERICA, UCCISA DALL’EX FIDANZATO: “VOLEVA
SCAPPARE, AVEVA CHIESTO AIUTO” -FOTO
TAG : erica ferazza, omicidio padova
FOTOGALLERY : Erica Ferazza (Il Gazzettino)

Lunedì 08 Ottobre 2012 – 15:22
PADOVA – Ha assistito quasi in diretta all’omicidio di una ragazza, Erica, troppo giovane per morire. Uccisa dal suo ex compagno, che poi si è suicidato. Si tratta del vicino di casa della coppia, svegliato dai rumori della violenza, dalla ferocia dell’omicidio. La sua testimonianza, raccolta sulle pagine de ‘Il Gazzettino, ci spiega che «erano le 6 e un quarto, noi stavamo dormendo quando abbiamo sentito le urla disperate che arrivavano dall’appartamento della Erica: gridava “aiuto! aiuto!”, perchè lui la stava picchiando, l’aveva aggredita. E la bambina chiamava la mamma, piangendo».
Così la decisione di cercare di aiutare la povera ragazza: «Mia mamma è uscita sul pianerottolo. “Sì, sì, ti aiuto io” ha detto a Erica. Non l’ha vista in faccia, perché stava dentro. Ma a un certo punto si è aperta la porta».
I due testimoni hanno visto «solo una mano, che si è aggrappata allo stipite. È stato in quel momento, perché la mano era sporca di sangue. È rimasta la striscia sul muro, anche se adesso la polizia lo ha lavato e c’è solo una traccia. Lui l’ha tirata dentro. E ha richiuso con violenza. Poi ha dato un giro di chiave».
Allora mamma e figlio alzano la cornetta del telefono e chiamano le forze dell’ordine: «abbiamo telefonato al 113 chiedendo l’intervento della polizia. Poi c’è stato il silenzio e il rumore è proseguito sul poggiolo».

I cartelli affissi alla porta mostrano che l’appartamento è sotto sequestro, per ordine del sostituto procuratore Vartan Giacomelli. Lì dietro si è consumato il dramma. Quello che il ragazzo non ha sentito è ciò che riferiscono altri abitanti dello stabile. Paolo Rao è uscito sul poggiolo al terzo piano. Aveva la figlia in braccio e minacciava di gettarla giù, quando ha visto gli agenti.

La polizia non ha potuto sfondare subito la porta. Ha dovuto attendere l’arrivo dei vigili del fuoco che avevano l’attrezzatura per farlo. «Ammazzo tutti! Ammazzo tutti!» ha gridato Paolo. Non lo ha fatto, per fortuna. Ma aveva già ammazzato la sua ex compagna. È sceso al piano di sotto. Ha portato la figlia nella sua cameretta e poi ha tentato di uccidersi.

Quando i pompieri sono entrati si sono trovati di fronte una scena raccapricciante. Il corpo della mamma, inerte sul divano, in una lago di sangue. Il padre esanime con il lenzuolo attorno al collo. E la piccolina, che indossava il suo pigiamino, apparentemente tranquilla. Ma è evidente a tutti che ha visto molto di più di un semplice litigio fra genitori. E quei momenti terribili marchieranno per sempre la sua esistenza.

I poliziotti l’hanno presa in consegna. L’hanno accompagnata in Questura, in attesa che venisse qualche familiare a cui essere affidata.

http://www.leggo.it/news/cronaca/erica_uccisa_dallex_fidanzato_voleva_scappare_aveva_chiesto_aiuto_foto/notizie/197398.shtml

Uccide l’ex compagna, un anno fa ferì
la figlioletta con una coltellata alla gola

L’episodio in una pizzeria durante le ferie: la madre denunciò
Paolo Rao per lesioni. Anche ieri avrebbe minacciato la piccola

PADOVA – Emerge un precedente inquietante nell’omicidio di Erica Ferazza, la 28enne accoltellata a morte ieri mattina a Padova dall’ex compagno, Paolo Rao: l’uomo aveva già ferito con un coltello, forse accidentalmente, la loro figlioletta l’estate scorsa, quando la bimba aveva 2 anni. Il fatto avvenne in Toscana l’8 agosto 2011 all’interno della pizzeria di un camping di Marina di Bibbona (Livorno).

Per quell’episodio Rao era stato denunciato da Erica, e deferito dai carabinieri per lesioni personali. Una vicenda riemersa oggi, mentre si scava per cercare di capire cosa sia scattato nella mente del giovane laureato, che ieri dopo l’aggressione mortale alla donna, ha cercato di suicidarsi, impiccandosi. Una sequenza choccante quella dell’omicidio di via Canestrini, che ha visto come vittima impotente del raptus anche la figlioletta di tre anni.

Gli investigatori l’avevano trovata nella sua stanzetta, ma dal racconto dei testimoni (alcuni vicini di casa) emerge che il padre l’aveva vicina a sè quando è uscito urlando su un terrazzino della casa, dopo aver accoltellato l’ex compagna. L’episodio del 2011, invece, era avvenuto mentre mamma e figlioletta era in vacanza in Toscana, assieme ai nonni.

Paolo si era recato al camping “Free Beach” di Bibbona per salutare l’ex compagna e la figlioletta. Durante la cena in pizzeria aveva ad un certo punto sollevato la bimba dal seggiolone, mentre teneva in mano un coltello, e l’aveva ferita alla gola, forse involontariamente. La bambina aveva avuto poi 7 giorni di prognosi. Una dinamica mai chiarita; davanti ai carabinieri i familiari avevano ricostruito la dinamica di un incidente, una lesione colposa. Ma la madre della piccola aveva sporto denuncia, e il giovane era stato deferito alla magistratura.

Visto oggi quello fu un “incidente” che rappresenta la spia di qualcosa di pericoloso che minava lo stato psicologico di Rao. Già all’epoca lui ed Erica non vivevano più assieme, anche se lei, originaria di Gallarate, era rimasta a vivere in via Canestrini Padova, assieme alla figlioletta.

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=224309&sez=NORDEST

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