Palermo, 17enne uccisa a coltellate
l’assassino è l’ex fidanzato della sorella
La vittima è Carmela Petrucci, 17 anni, uccisa dopo una lite. Ferita la sorella Lucia, di un anno più grande, che ha chiamato la polizia per denunciare l’aggressore: era il suo ex fidanzato. L’uomo è stato rintracciato e arrestato a Bagheria, nei pressi di Palermo
PALERMO – Una ragazza di 17 anni, Carmela Petrucci, è stata uccisa a coltellate a Palermo nell’androne di un condominio di via Uditore dall’ex fidanzato della sorella, ferita gravemente. Il giovane è fuggito, ma dopo alcune ore gli investigatori l’hanno rintracciato e arrestato alla stazione di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo. L’omicida si chiama Samuele Caruso, 23 anni. Il ragazzo è in questura in stato di fermo di polizia e viene interrogato dal pm che dovrà convalidare la misura restrittiva.
Caruso non avrebbe accettato la fine della relazione con Lucia e avrebbe continuato a perseguitarla anche se non risulterebbero a suo carico denunce di molestie da parte della ragazza. Il cadavere della giovane è stato trovato sulle scale del palazzo in cui abitava dalla polizia, intervenuta dopo la segnalazione del litigio fatta dalla sorella ferita, che ha chiamato il 113 dando nome e cognome dell’omicida e raccontando l’accaduto.
GUARDA/ Chi era Carmela, morta a 17 anni
Gli agenti hanno soccorso sul posto la sorella diciottenne della vittima, Lucia, che si era separata da poco dall’omicida. Probabilmente la ragazza uccisa si è intromessa in un litigio tra i due, ricevendo per questa ragione la coltellata mortale. Il giovane avrebbe atteso le ragazze all’esterno del condominio di via Uditore 14. Le due sorelle Petrucci, appena uscite dal liceo classico Umberto I (entrambe frequentavano la III L del plesso di via Nina Siciliana), sono state lasciate a casa in auto dalla nonna: hanno citofonato a casa, chiedendo concitatamente al fratello di aprire il portone: evidentemente avevano scorto l’aggressore, che non ha dato loro il tempo di salire. La vittima è stata aggredita ed è morta nell’androne del palazzo. La ragazza ferita, dopo aver chiamato la polizia, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Civico.
Le due ragazze, figlie di un impiegato della Corte dei conti e un’impiegata della Regione, erano tornate da poco da un viaggio premio della scuola in Inghilterra. I genitori sarebbero stati all’oscuro della relazione della figlia. Sul luogo dell’omicidio sono arrivate decine di compagne e di compagni di scuola delle ragazze, che si sono abbandonati a scene di disperazione. Caruso si sarebbe ferito a una mano durante l’aggressione e anche attraverso le tracce di sangue lasciate da via Uditore, dove si è svolto l’assassinio, a piazzale Giotto, la polizia è riuscita a localizzarlo. Decisive comunque le analisi delle celle del telefonino dell’assassino fermato mente stava salendo su un treno nella stazione di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/10/19/news/palermo_uccisa_a_coltellate_nell_androne_del_condominio-44857643/?ref=HREA-1
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PALERMO LA TRAGEDIA IN VIA UDITORE. ACCOLTELLATA A MORTE UNA 17ENNE
Ragazza uccisa a coltellate nel palazzo
Il presunto assassino tenta la fuga: fermato
La vittima è Carmela Petrucci, colpita mentre difendeva
la sorella maggiore dall’aggressione di un suo ex fidanzato
Carmela Petrucci, 17 anni, la ragazza uccisa
PALERMO – Uccisa a coltellate nell’androne del palazzo mentre rincasava da scuola. È morta così Carmela Petrucci, 17 anni, vittima di una fatale aggressione insieme alla sorella Lucia, di un anno più grande. Quest’ultima è rimasta ferita in modo grave ma, ricoverata d’urgenza in ospedale, sarebbe fuori pericolo di vita. Il presunto assassino, un ex fidanzato della maggiore delle due sorelle, è stato fermato poche ore dopo dalla Polizia, mentre tentava di allontanarsi salendo a bordo di un treno.
NEL PALAZZO – Le ragazze abitavano in via Uditore 14, a Palermo, ed è lì, che sono state trovate l’una accanto all’altra, in una pozza di sangue, dalla polizia, intervenuta dopo la segnalazione di una lite. A indicare agli agenti il nome dell’aggressore sarebbe stata proprio la giovane sopravvissuta.
TROVATO GRAZIE AL CELLULARE – Il presunto assassino, un 22enne che secondo gli inquirenti aveva avuto un legame sentimentale con la maggiore delle due sorelle, è stato fermato poche ore dopo mentre tentava di fuggire salendo su un treno a Bagheria, in provincia di Palermo. Attualmente si trova in stato di fermo. L’indagato sarebbe stato incastrato grazie al segnale del suo telefonino. gli investigatori sono riusciti a rintracciarlo mentre stava per salire su un treno, seguendo le celle a cui si è agganciato il suo cellulare.
Diciassettenne uccisa a coltellate nel suo palazzo
VOLEVA DIFENDERE LA SORELLA – Il presunto omicida, ex ragazzo della maggiore delle due studentesse, che frequentavano il liceo classico «Umberto I», non riusciva a rassegnarsi alla fine della storia, troncata dalla ragazza da qualche tempo. L’ultima lite tra i due sarebbe avvenuta oggi, all’esterno del palazzo in cui abitavano le due sorelle. Le ragazze stavano rientrando da scuola quando si sono imbattute nel giovane che era in attesa nei pressi del palazzo. Subito si sarebbe accesa un’animata discussione: Carmela, intervenuta per difendere la sorella, facendole scudo con il suo corpo, sarebbe stata colpita a morte dalle coltellate sferrate dal giovane, che avrebbe poi pugnalato anche Lucia, prima di darsi alla fuga.
IL TESTIMONE – Sul luogo dell’omicidio si sono subito radunati alcuni compagni di scuola delle due ragazze. In lacrime, le amiche di Carmela hanno raccontato come fosse bravissima a scuola – «aveva la media del 9» – e sognasse «di diventare un medico». Accanto allo stabile della famiglia Petrucci c’è un Conad, che comunica dall’interno con l’androne del palazzo, dove è avvenuto l’omicidio. A trovare le ragazze sarebbero stati proprio due dipendenti del supermercato, allertati da alcune urla pochi minuti dopo le 13. «Ci siamo precipitati per vedere cosa stava succedendo», ha raccontato un magazziniere, «e appena siamo arrivati davanti al portone abbiamo visto le ragazze in una pozza di sangue. Subito abbiamo chiamato la polizia e il 118». L’uomo racconta anche che la nonna delle due sorelle, in quel momento, si trovava al supermercato a fare la spesa, mentre in casa c’era il fratello.
RICOVERO – Lucia, la 18enne sopravvissuta all’aggressione, è ricoverata nel reparto di chirurgia dell’ospedale «Cervello» di Palermo, dove è stata trasportata in codice rosso. Ma non sarebbe in pericolo di vita. La giovane è stata raggiunta dai fendenti alla regione lombare destra, ma le coltellate, hanno spiegato i medici, non hanno leso alcun organo interno.
L’INTERROGATORIO – Il presunto assassino si chiama Samuele Caruso. Il ragazzo è in questura in stato di fermo di polizia e viene interrogato dal Pm che dovrà convalidare la misura restrittiva. Caruso si sarebbe ferito a una mano durante l’aggressione e anche attraverso le tracce di sangue lasciate da via Uditore, dove si è svolto l’assassinio, a piazzale Giotto, la polizia è riuscita a localizzarlo. Decisive comunque le analisi delle celle del telefonino dell’assassino fermato mente stava salendo su un treno nella stazione di Bagheria. Caruso non avrebbe accettato la fine della relazione con Lucia e avrebbe continuato a perseguitarla anche se non risulterebbero a suo carico denunce di molestie da parte della ragazza.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/19-ottobre-2012/ragazza-trovata-morta-androne-un-palazzo-2112330542819.shtml
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PALERMO IN VIA UDITORE. INVESTIGATORI SULLE TRACCE DELL’OMICIDA
Sorelle aggredite a coltellate nell’androne
di un palazzo: morta 17enne, grave 18enne
La ragazza sopravvissuta ha allertato la polizia e fatto il nome dell’aggressore, un giovane frequentato a scuola
PALERMO – Due sorelle sono state aggredite nell’androne di un palazzo, in via Uditore 14, a Palermo. La più giovane di loro, Carmela Petrucci, 17 anni, è stata colpita a coltellate in maniera fatale; la maggiore, 18 anni, Lucia, ha riportato gravissime ferite. Le due ragazze sono state trovate l’una accanto all’altra dalla polizia, intervenuta dopo la segnalazione di una lite. A chiamare il 113 sarebbe stata proprio la giovane sopravvissuta, indicando agli agenti il nome dell’aggressore.
Diciassettenne uccisa a coltellate nel suo palazzo
«È UN CONOSCENTE» – L’omicida sarebbe un ragazzo conosciuto a scuola dalle due studentesse, che frequentavano il liceo classico «Umberto I». Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un ex fidanzato della sorella maggiore, un ventenne. Gli investigatori sono al lavoro per rintracciarlo e per ricostruire movente e contesto del duplice accoltellamento, ancora poco chiari.
RICOVERO – Lucia, la 18enne sopravvissuta all’aggressione, è ricoverata nel reparto di chirurgia dell’ospedale «Cervello» di Palermo, dove è stata trasportata in codice rosso. La giovane è stata raggiunta dai fendenti alla regione lombare destra ma le coltellate, hanno spiegato i medici, non hanno leso alcun organo interno.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/19-ottobre-2012/ragazza-trovata-morta-androne-un-palazzo-2112330542819.shtml
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Giallo a Palermo, ragazza uccisa a coltellate
Ferita la sorella, già identificato l’omicida
La giovane sopravvissuta ha fornito indicazioni sull’aggressore: si tratta di un ragazzo conosciuto a scuola. La vittima si chiamava Carmela Petrucci, di 17 anni
16:06 – Una ragazza di 17 anni è stata uccisa a coltellate nell’androne di un palazzo a Palermo. Accanto a lei la polizia ha trovato e soccorso la sorella 18enne, che è stata immeditamente trasferita all’ospedale Civico. Già identificato l’omicida, grazie alla testimonianza della giovane sopravvissuta all’aggressione: si tratta di un ragazzo conosciuto a scuola. L’accoltellamento sarebbe avvenuto al culmine di una lite.
La vittima si chiamava Carmela Petrucci. La sorella Lucia ora si trova in ospedale, dove è stata trasportata in codice rosso ma non è in pericolo di vita. E’ stata raggiunta, infatti, dai fendenti sul fianco destro ma le coltellate, spiegano i medici, non hanno leso alcun organo interno. Ai poliziotti, la ragazza ha fornito alcune indicazioni sull’aggressore. Non sono ancora chiari il movente e il contesto del duplice accoltellamento.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1065127/giallo-a-palermo-ragazza-uccisa-a-coltellate-ferita-la-sorella-gia-identificato-lomicida.shtml
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Palermo, uccisa a coltellate
nell’androne del condominio
Una ragazza di 17 anni, dopo una lite. Ferita la sorella, di un anno più grande. Individuato l’aggressore: era il fidanzato della giovane ferita. Gli investigatori sono sulle sue tracce
PALERMO – Una ragazza di 17 anni, Carmela Petrucci, è stata uccisa a coltellate a Palermo nell’androne di un condominio di via Uditore dall’ex fidanzato della sorella, ferita gravemente. Il giovane è fuggito e gli investigatori stanno tentando di rintracciarlo. Il cadavere è stato trovato sulle scale dalla polizia, intervenuta dopo la segnalazione del litigio fatta dalla giovane rimasta ferita, che ha chiamato il 113 dando nome e cognome dell’omicida.
GUARDA / Le immagini del delitto/1 – 2
Gli agenti hanno soccorso sul posto la sorella diciottenne della vittima, Lucia, che si era separata da poco dall’omicida. Probabilmente la ragazza uccisa si è intromessa in un litigio tra i due, ricevendo per questa ragione la coltellata mortale. Il giovane avrebbe atteso le ragazze all’esterno del condominio di via Uditore 14. Le due sorelle Petrucci, appena uscite dal liceo Umberto (entrambe sono della III L del plesso di via Nina Siciliana), sono state lasciate a casa in auto dalla nonna: hanno citofonato a casa, chiedendo concitatamente al fratello di aprire il portone: evidentemente avevano scorto l’aggressore, che non ha dato loro il tempo di salire. La vittima è stata aggredita ed è morta nell’androne del palazzo. La ragazza ferita, dopo aver chiamato la polizia, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Civico.
Le due ragazze, figlie di un impiegato della Corte dei conti e un’impiegata della Regione, erano tornate da poco da un viaggio premio della scuola in Inghilterra. I genitori sarebbero stati all’oscuro della relazione della figlia. Sul luogo dell’omicidio sono arrivate decine di compagne e di compagni di scuola delle ragazze, che si sono abbandonati a scene di disperazione.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/10/19/news/palermo_uccisa_a_coltellate_nell_androne_del_condominio-44857643/
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Uccisa a coltellate, Samuele confessa
“E’ stato un raptus, ho perso la testa”
Samuele Caruso non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d’amore con la ex fidanzata e l’avrebbe perseguitata per settimane. Oggi l’ha aspettata sotto casa e l’ha accoltellata
Samuele Caruso
TUTTO SUFemminicidioDopo tre ore di interrogatorio Samuele Caruso, il 23/enne che ha ferito la ex fidanzata, Lucia Petrucci, accoltellandola e ha ucciso la sorella Carmela Petrucci, 17 anni, ha confessato il delitto e l’aggressione. Al pm che l’ha sentito in Questura, subito dopo l’arresto avvenuto nella stazione ferroviaria di Bagheria, ha detto di aver agito in preda ad un raptus e di avere perso la testa.
LEGGI / Uccisa 17enne a coltellate sotto casa
Caruso non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d’amore con la ex fidanzata e l’avrebbe perseguitata per settimane. Oggi l’ha aspettata sotto casa e l’ha accoltellata. La sorella, Carmela, 17 anni, ha cercato di mettersi in mezzo ed ha avuto la peggio.
GUARDA / Chi era Carmela, morta a 17 anni
L’assassino è stato rintracciato, mentre cercava di fuggire, grazie all’esame dei tabulati del suo cellulare che hanno rivelato le celle a cui il telefonino si andava agganciando durante gli spostamenti. Il Pm chiederà al Gip la convalida del fermo e la misura della custodia cautelare in carcere.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/10/19/news/uccisa_a_coltellate_l_assassino_confessa-44893973/
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PALERMO LA TRAGEDIA IN VIA UDITORE. ACCOLTELLATA A MORTE UNA 17ENNE
Ragazza uccisa a coltellate nel palazzo
L’assassino confessa: «Ho perso la testa»
La vittima è Carmela Petrucci, colpita mentre difendeva
la sorella maggiore dall’aggressione di un suo ex fidanzato
Carmela Petrucci, 17 anni, la ragazza uccisa
PALERMO – Dopo tre ore di interrogatorio Samuele Caruso, il 23 enne che ha ferito la ex fidanzata, Lucia Petrucci, accoltellandola e ha ucciso la sorella Carmela Petrucci, 17 anni, ha confessato il delitto e l’aggressione. Al pm che l’ha sentito in Questura, subito dopo l’arresto avvenuto nella stazione ferroviaria di Bagheria, ha detto di aver agito in preda ad un raptus e di avere perso la testa. Caruso non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d’amore con la ex fidanzata e l’avrebbe perseguitata per settimane. L’ha aspettata sotto casa e l’ha accoltellata.
LA DINAMICA – La sorella, Carmela, 17 anni, ha cercato di mettersi in mezzo ed ha avuto la peggio. L’assassino è stato rintracciato, mentre cercava di fuggire, grazie all’esame dei tabulati del suo cellulare che hanno rivelato le celle a cui il telefonino si andava agganciando durante gli spostamenti. Il Pm chiederà al Gip la convalida del fermo e la misura della custodia cautelare in carcere.
NEL PALAZZO – Le ragazze abitavano in via Uditore 14, a Palermo, ed è lì, che sono state trovate l’una accanto all’altra, in una pozza di sangue, dalla polizia, intervenuta dopo la segnalazione di una lite. A indicare agli agenti il nome dell’aggressore sarebbe stata proprio la giovane sopravvissuta.
Diciassettenne uccisa a coltellate nel suo palazzo
VOLEVA DIFENDERE LA SORELLA – L’omicida non riusciva a rassegnarsi alla fine della storia, troncata dalla ragazza da qualche tempo. L’ultima lite tra i due sarebbe avvenuta all’esterno del palazzo in cui abitavano le due sorelle. Le ragazze stavano rientrando da scuola quando si sono imbattute nel giovane che era in attesa nei pressi del palazzo. Si sarebbe accesa un’animata discussione: Carmela, intervenuta per difendere la sorella, facendole scudo con il suo corpo, sarebbe stata colpita a morte dalle coltellate sferrate dal giovane, che avrebbe poi pugnalato anche Lucia, prima di darsi alla fuga.
IL TESTIMONE – Sul luogo dell’omicidio si sono subito radunati alcuni compagni di scuola delle due ragazze. In lacrime, le amiche di Carmela hanno raccontato come fosse bravissima a scuola – «aveva la media del 9» – e sognasse «di diventare un medico». Accanto allo stabile della famiglia Petrucci c’è un Conad, che comunica dall’interno con l’androne del palazzo, dove è avvenuto l’omicidio. A trovare le ragazze sarebbero stati proprio due dipendenti del supermercato, allertati da alcune urla pochi minuti dopo le 13. «Ci siamo precipitati per vedere cosa stava succedendo», ha raccontato un magazziniere, «e appena siamo arrivati davanti al portone abbiamo visto le ragazze in una pozza di sangue. Subito abbiamo chiamato la polizia e il 118». L’uomo racconta anche che la nonna delle due sorelle, in quel momento, si trovava al supermercato a fare la spesa, mentre in casa c’era il fratello.
RICOVERO – Lucia, la 18enne sopravvissuta all’aggressione, è ricoverata nel reparto di chirurgia dell’ospedale «Cervello» di Palermo, dove è stata trasportata in codice rosso. Ma non sarebbe in pericolo di vita. La giovane è stata raggiunta dai fendenti alla regione lombare destra, ma le coltellate, hanno spiegato i medici, non hanno leso alcun organo interno.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/19-ottobre-2012/ragazza-trovata-morta-androne-un-palazzo-2112330542819.shtml
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Omicidio Palermo, Lucia perseguitata da mesi
Il primario: “Ferita in modo chirurgico”
La ragazza ferita da tempo riceveva minacce dal suo ex Samuele Caruso che su Facebook si faceva chiamare “Tigrotto”. La 18enne è stata colpita “in modo barbaro” con 20 coltellate anche sulle guance e sul mento. Ancora non sa della morte della sorella che stava cercando di difenderla
FOTO FACEBOOK
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L’addio della scuola a CarmelaAccoltella la ex e uccide la sorella, presoLe foto dell’omicidaLe foto di CarmelaIl luogo del delitto e il dolore degli amiciI messaggi postati su Facebook
13:25 – Da mesi Samuele Caruso perseguitava la sua ex, Lucia Petrucci, sorella di Carmela, uccisa dal 22enne per aver cercato di difendere la sorella al culmine di una lite. Lasciato dalla ragazza, il giovane, che su Facebook si faceva chiamare “Tigrotto”, non si dava pace: “Cenere sei e ceneri ritornerai” le aveva scritto in un sms inviatole alcuni giorni prima della tragedia. “Basta che cambi numero” le avrebbero detto i carabinieri dopo una denuncia.
Lucia e Samuele si erano conosciuti su Facebook e proprio sul social network Lucia aveva cominciato a notare alcune anomalie poco dopo la loro storia: qualcuno infatti entrava nel suo profilo, lasciandole inquietanti messaggi.
Numerosi e sempre più inquietanti anche gli sms, per lo più anonimi, che la 18enne riceveva: “Ti sto osservando, stai studiando Kant”, è uno dei messaggi arrivati qualche giorno dopo l’inizio della scuola.
Un compagno di scuola: “La sua denuncia ignorata”
I genitori di Lucia e Carmela non erano a conoscenza di quello che stava succedendo alla figlia maggiore: qualcosa di più invece sapevano i compagni di scuola, anche se le due sorelle erano “molto riservate”. Un amico ha raccontato infatti che Lucia, sempre più preoccupata, si era rivolta ai carabinieri: “Aveva raccontato quello che le succedeva, ma le avevano consigliato solo di cambiare numero”.
L’addio della scuola a Carmela
“Ciao, Carmela. Ti ricorderemo sempre così. I tuoi compagni e docenti dell’Umberto”. La scritta campeggia grande sul sito del Liceo classico Umberto Primo di Palermo, la scuola frequentata da Carmela Petrucci, la studentessa di 17 anni uccisa ieri a coltellate da Samuele Caruso, 23 anni, l’ex fidanzato della sorella Lucia, gravemente ferita. Accanto alla scritta c’è una foto di Carmela sorridente, che passeggia in riva al mare. Oggi giornata di lutto al Liceo Umberto, uno dei più prestigiosi di Palermo. Le due sorelle frequentavano la terza L, la stessa classe, perché Carmela, di un anno più piccola di Lucia, era andata a scuola ad appena cinque anni.
Lucia non sa ancora della morte della sorella
Lucia non sa ancora dell’atroce fine della sorella: da quando non è più intubata, non fa che chiedere notizie della sorella Carmela, ma nessuno, neppure i genitori che l’hanno vista per qualche minuto soltanto, ha avuto il coraggio di dirle la verità. Carmela e Lucia frequentano la stessa classe fin dalla prima elementare. Chi le conosce le descrive come due ragazze particolarmente unite, sempre insieme.
Il primario: “Aggressione barbara con 20 coltellate”
Almeno venti le coltellate inferte a Lucia Petrucci dall’ex fidanzato, ieri a Palermo, nel corso dell’aggressione nella quale è morta la sorella della vittima, Carmela, di 17 anni, intervenuta per difenderla. Lo ha detto Giuseppe Termine, il primario di chirurgia dell’ospedale “Cervello”. Le condizioni della ragazza di 18 anni “sono buone”, ha spiegato. Per colpire Lucia il giovane ha usato un’arma affilata, assimilabile a un bisturi.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1065206/omicidio-palermo-mesi-di-persecuzioni-prima-della-tragedia-inutili-le-denunce.shtml
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La verità di Samuele: “Volevo ucciderla”
la madre lo difende: “Non è un mostro”
La confessione al pm: “L’ho conosciuta nell’aprile 2011, su Facebook. Un mese dopo, ci siamo messi insieme. E la storia è durata fino all’aprile scorso. È stata lei a lasciarmi, diceva che non riusciva più a sopportare la mia gelosia. Ma era lei che mi escludeva: andava alle feste e non mi portava, si faceva accompagnare dalla sorella”
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PALERMO – “Mio figlio è un bravo ragazzo. Giornali e televisioni lo hanno definito un killer ma non è così, non è un mostro. La nostra è una famiglia perbene”, ha detto Maria Cardinale, madre di Samuele Caruso, l’assassino di Carmela. “Siamo profondamente addolorati per quello che è successo, un’esistenza è stata spezzata e non so cosa darei per riportare in vita quella ragazza”. La madre di Samuele difende il figlio, ma lui ai magistrati ha raccontato di essere uscito dalla sua casa di via Oreto per uccidere l’ex fidanzata, Lucia Petrucci. È stato lui stesso a confessarlo, un’ora dopo l’arresto, al sostituto procuratore Caterina Malagoli. “Di solito non esco con il coltello – è rimasto a verbale – l’avevo preso proprio perché dovevo parlare con Lucia. Se non avessi chiarito i fatti, allora l’avrei usato”. Il magistrato ha incalzato il giovane con un’altra domanda, lui ha risposto: “Sono uscito da casa con il coltello perché era mia intenzione uccidere Lucia se avesse ammesso il tradimento”. Ma quale tradimento? Lucia Petrucci e Samuele Caruso non stavano insieme ormai da aprile. È lo stesso assassino ad ammetterlo. Eppure, nell’interrogatorio continua a parlare di tradimento.
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“Stamattina – spiega – ho incontrato un amico dell’ex di Lucia. Mi ha visto depresso, mi ha chiesto se pensavo ancora a lei. Io gli ho risposto: “Non mi importa niente di Lucia”. A quel punto, mi ha mostrato una foto sul suo cellulare: si vedono Lucia e il suo ex mentre si baciano. È una foto recente, ne sono sicuro. Allora sono corso a casa, ho acceso Facebook, ho visto che quel ragazzo era tornato fra gli amici di Lucia, e ho capito. Così non era più un sospetto, ho avuto la certezza che frequentasse il suo ex fidanzato”. Non c’è una lacrima nel racconto del giovane assassino. Non c’è neanche l’ombra del pentimento. Solo un lucido racconto: “Quando ho visto le ragazze arrivare, ho suonato al citofono, dicendo che dovevo consegnare della pubblicità. Mi hanno aperto, mi sono nascosto nell’androne. Loro sono entrate e io mi sono avventato su Lucia, tentando di colpirla. Lei si è accorta di me e si è parata con le braccia. Così il colpo è andato a Carmela. Ma io non volevo colpire Carmela. E non le ho dato neanche volontariamente il secondo colpo. Ricordo solo di averla spinta, perché era vicina alla sorella. Ma non mi so spiegare come sia arrivata la seconda coltellata a Carmela”.
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Samuele Caruso ammette però di aver sferrato “tanti colpi”. E l’ultimo, contro l’ex fidanzata Lucia, che era ferita, riversa in una pozza di sangue: “L’ho colpita al fianco, da dietro”, mette a verbale l’assassino. La Procura ritiene che Caruso volesse uccidere anche Lucia, ma poi è scappato, perché qualcuno in strada gridava. Nel corso dell’interrogatorio, il giovane ha indicato anche il nascondiglio del coltello: i poliziotti della Omicidi l’hanno trovato dentro un ciclomotore abbandonato, in via Umberto Giordano. Ha parlato per tre ore Samuele Caruso. Il sostituto procuratore Caterina Malagoli gli ha chiesto anche del suo rapporto con Lucia Petrucci. Lui ha spiegato: “L’ho conosciuta nell’aprile 2011, su Facebook. Un mese dopo, ci siamo messi insieme. E la storia è durata fino all’aprile scorso. È stata lei a lasciarmi – precisa Caruso – diceva che non riusciva più a sopportare la mia gelosia. Ma era lei che mi escludeva: andava alle feste e non mi portava, si faceva accompagnare dalla sorella “.
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Samuele ricorda con stizza Lucia: “Si lamentava che non avevo il diploma. Mi diceva: “Perché non ti iscrivi a ragioneria?”. Io ci ho provato a iscrivermi all’Itc Ferrara, ma poi ci siamo lasciati, e non avevo più voglia di studiare”. Solo alla fine dell’interrogatorio, prova a difendersi: “Non ho mai mandato sms di minaccia. L’avrà fatto qualcun altro, con il mio cellulare”. Ma non convince.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/10/21/news/la_verit_agghiacciante_di_samuele_volevo_ucciderla_era_tornata_col_suo_ex-44972737/?ref=HREC1-4
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Lucia si sveglia e cerca la sorella
“Ditemi dov’è Carmela, voglio vederla”
La ragazza sopravvissuta all’accoltellamento ancora non sa della morte della sorella: “Lo so che è successo qualcosa di brutto a Carmela. Io ho visto e ricordo tutto, ma ditemi la verità”. Le sue condizioni migliorano, Il primario: “Non deve scoprire dai media cos’è accaduto”
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PALERMO – Lucia apre gli occhi, si guarda intorno e dice “Sto bene” al medico che le stringe le mani. “Sto bene, ma voglio sapere dov’è Carmela. Dov’è?” Sono le 8,30 quando Giuseppe Termine, il primario di Chirurgia generale che l’ha operata, entra nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cervello e per primo parla con Lucia. È il primo a vederla, finalmente senza i tubi che le hanno dato la possibilità di respirare nelle ore successive all’intervento. Lucia è ritornata a parlare e dal black-out di 24 ore che l’ha strappata alla sua vita di sempre è riemersa con quell’unica domanda: “Ditemi dov’è Carmela, voglio vederla. Dov’è?”, ripete Lucia.
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È l’interrogativo che rimane ancora senza una risposta, appesa alla speranza che si legge negli occhi di Lucia: che quel che immagina non sia vero. Il suo viso è sfregiato dalla coltellata che le ha sferrato Samuele. Ha un taglio profondo che va dalla bocca alla mandibola nella parte destra e sulla lingua uno squarcio di quattro centimetri. Quel micidiale coltello con il nome leggiadro della farfalla, “Butterfly”, le ha lasciato segni dappertutto. Il suo ex, il suo “Tigrotto”, l’ha colpita 20 volte per ucciderla, ma non c’è riuscito.
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Anche quando chiude gli occhi e inizia a piangere, Lucia non riesce ad avere nessuna risposta alla domanda che la ossessiona. “Lo so, lo so che è successo qualcosa di brutto a Carmela. Io ho visto e ricordo tutto, ma ditemi la verità”, continua a ripetere e alza le braccia fasciate per le altre ferite inferte da Samuele. Lucia è sotto choc ma ricorda il ragazzo con il coltello in mano. Ricorda che si è avventato su di lei più volte e che Carmela ha fatto scudo con il suo corpo. Ricorda il sangue, l’urlo strozzato di Carmela prima di cadere a terra. Ricorda il viso di Samuele e inizia a piangere ancora una volta. “Carmela è in un altro ospedale, dove la stanno curando. È grave, ma la stanno curando”, la rassicura il primario. Lucia non ci crede, scuote la testa. Chiude gli occhi in una smorfia di dolore: “Quella ferita alla schiena mi fa male, tanto”. È quella che Samuele è riuscito ad infierirle con più decisione. Con il coltello il suo ex le ha squarciato la regione lombare per 15 centimetri.
È subito dopo che nella stanza dove si trovano anche altri pazienti entrano mamma Giusy e papà Serafino. Hanno indossato la maschera migliore, quella della gioia di poter riabbracciare una figlia sapendo di averne persa un’altra. “Siamo stati fortunati”, aveva detto venerdì tra le lacrime mamma Giusy non appena i medici l’avevano informata che Lucia si era salvata. Hanno finto di essere genitori, ancora oggi, di due figlie salve dalla furia omicida. Lucia li ha abbracciati. Ha detto loro che li vuole bene, di non avere mai immaginato che Samuele sarebbe arrivato a tanto. Ma quel ragazzo per i suoi genitori è un perfetto sconosciuto che ha strappato con due coltellate al collo la loro figlia minore. Carmela non c’è più, è questa la verità, ma i genitori di Lucia non vogliono ancora dirlo alla figlia che si è salvata. Aspettano che venga trasferita in un altro reparto. Sono usciti dal reparto con gli occhi lucidi e si sono sciolti in un pianto disperato. Abbracciati e confortati dalla folla di amici, parenti e studenti che sono arrivati anche ieri a decine all’ospedale Cervello.
Alle 10 arriva la polizia e il vice questore Carmine Mosca entra anche lui in Rianimazione per raccogliere i primi elementi utili all’indagine coordinata dal pm Caterina Malagoli. Si siede accanto a Lucia, le chiede chi è stato. “È stato Samuele, è stato lui. Mi minacciava, mi perseguitava, mi mandava quei messaggi, ma non pensavo, non credevo che arrivasse a tanto. Era solo quando ci ha aggredite. Era una furia”. Il poliziotto le chiede ancora qualcosa, mentre Lucia è già stanca per avere parlato. “Hai cambiato numero di cellulare?”. “Sì”, fa con la testa. “E lui si era fatto più sentire?”, continua il capo della Omicidi. “No”, scuote la testa la ragazza e aggiunge: “Si era cancellato dai miei contatti Facebook, era sparito. Invece… “, racconta con il candore dei suoi diciott’anni.
Lucia ritorna a piangere. La stanchezza torna a farsi sentire. Nella stanza entra una psicologa, i medici l’hanno interpellata per iniziare a preparare Lucia ad accogliere quella verità. La verità che lei immagina, che forse già sa, mentre chiude gli occhi e dice: “Lasciatemi sola “.
Intantro sono migliorate le condizioni di Lucia. A riferirlo è stato Giuseppe Termine, primario del reparto di chirurgia dell’ospedale Cervello di Palermo. “Lucia sta meglio”, ha detto il medico, spiegando che al momento la ragazza “è lucida e parla” e che “rispetto a ieri è anche più rilassata”. La diciottenne non sa ancora che la sorella, Carmela, è morta in seguito all’aggressione. “E’ indispensabile che non lo sappia dai media”, ha sottolineato il primario. “Aspettiamo, prima di trasferirla nel reparto di chirurgia, che gli psicologi le diranno cosa è accaduto”.
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