#27 (Donna) – Accoltellata e uccisa

Delitto di Dragona, fermato un 50enne
avrebbe ucciso Alessandra per gelosia
L’omicidio della Iacullo, la giovane di 30 anni trovata cadavere in strada con ferite da arma da taglio una settimana fa. L’accusa: omicidio volontario. Nel corso dell’interrogatorio l’uomo avrebbe reso “parziali ammissioni”

E’ stato fermato mercoledì sera il presunto assassino di Alessandra Iacullo, la ragazza di 30 anni trafitta da 10 pugnalate lo scorso 2 maggio e lasciata a morire in via Riserva di Pantano a Dragona. Il fermo è stato richiesto dal procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, ma ancora non è stato convalidato dal gip.

Secondo le prove raccolte dagli investigatori della squadra mobile, diretti da Renato Cortese, Mario Broccolo, 50 anni, l’uomo col quale Alessandra aveva avuto una relazione chiusa un anno fa, sarebbe il responsabile dell’omicidio. Ad incastrarlo sono stati una serie di dati incrociati: alcuni testimoni che raccontavano di averlo visto litigare con la vittima in un bar a un chilometro dal luogo del delitto un’ora prima del ritrovamento del corpo, e i tabulati dei telefonini che dimostrerebbero come, in negli ultimi attimi di vita della donna, i due si fossero sentiti.

Nessuna ammissione da parte dell’uomo: solo le prove tecniche hanno incastrato l’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine per spaccio di stupefacenti e per una condanna, scontata in carcere, per un altro omicidio.

Movente del delitto: la gelosia. Malgrado la relazione tra i due fosse finita un anno fa, occasionalmente continuavano a frequentarsi. Ma Alessandra vedeva anche altri uomini e sarebbe proprio legata a una scenata per le sue frequentazioni il motivo che avrenne spinto l’uomo ad accoltellare per dieci volte di seguito la vittima.

Interrogato il giorno dopo il delitto Broccolo aveva negato ogni responsabilità, asserendo che era da tempo che non vedeva più Alessandra e di non avere più sue notizie da almeno un mese. Fu rimesso in libertà dopo l’audizione negli uffici della Mobile capitolina. Ma 48 ore i primi accertamenti tecnici hanno portato a lui. Così mercoledì sera è stato accompagnato nel carcere di Regina Coeli in stato di fermo per omicidio volontario.

Gli inquirenti hanno accertato che l’uomo, che era malvisto dai parenti della vittima perché violento, avrebbe voluto riallacciare con Alessandra la storia terminata qualche tempo fa. In attesa dell’interrogatorio di garanzia, che verrà effettuato domani dal gip, si attendono gli esiti delle impronte digitali trovate sul fodero del coltello rinvenuto sul luogo del delitto. La polizia scentifica ci sta ancora lavorando.

Nel suo profilo su Facebook Broccolo si autodefinisce pittore e ha postato diversi suoi quadri sul web. nel quartiere tutto lo chiamano “Marione”.

La giovane era stata trovata a terra in un lago di sangue intorno alle 22 in via della Riserva del Pantano 28, tra Ostia e Acilia, sul litorale romano, accanto al suo scooter.

Era stata trasportata al Grassi di Ostia dove è però arrivata già morta. Inizialmente i soccorritori hanno pensato che la giovane avesse avuto un incidente con il motorino. Ma poi i medici hanno scoperto le ferite da arma da taglio alla gola, al collo e al volto che ne avrebbero provocato la morte e che non sono compatibili con lesioni da incidente. Al vaglio degli inquirenti anche la sua vita sentimentale. Non era chiaro, infatti, se la vittima avesse una relazione stabile.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/05/09/news/uccisa_a_coltellate_a_dragona_fermato_un_cinquantenne-58433109/

Acilia, accoltellata e uccisa a trent’anni
S’indaga per omicidio, al setaccio il cellulare
Una ragazza di 30 anni è stata ritrovata riversa a terra con tagli alla gola, al collo e al volto sul litorale romano. Inutile la corsa in ospedale

Accoltellata in strada e uccisa. E’ morta nella tarda serata di ieri una ragazza di trenta anni, Alessandra Iacullo, trovata a terra in un lago dii sangue intorno alle 22 in via della Riserva del Pantano, tra Ostia e Acilia, sul litorale romano, accanto al suo scooter.

La giovane è stata trasportata al Grassi di Ostia dove è però arrivata già morta. Inizialmente i soccorritori hanno pensato che la giovane avesse avuto un incidente con il motorino. Ma poi i medici hanno scoperto le ferite da arma da taglio alla gola, al collo e al volto che ne avrebbero provocato la morte e che non sono compatibili con lesioni da incidente. Sul luogo del ritrovamento è intervenuta la polizia scientifica.

La squadra mobile indaga per omicidio e sta ascoltando, tra l’altro, familiari e conoscenti della vittima per chiarire come ha trascorso le ultime ore di vita. La giovane, di Dragona, gestiva un negozio di animali. Al vaglio degli inquirenti anche la sua vita sentimentale. Non è chiaro, infatti, se avesse una relazione stabile con qualcuno.

Ma potrebbe essere nascosta nel cellulare la chiave del giallo. In queste ore gli investigatori tenteranno di ricostruire i contatti della vittima per capire perché la donna si trovasse in via Riserva del Pantano ieri sera, un luogo isolato e di campagna, e se avesse un appuntamento. A quanto si è appreso, finora nessuna delle persone interrogate aveva avuto notizie di lei dal tardo pomeriggio di ieri.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/05/03/news/acilia_accoltellata_e_uccisa_si_indaga_per_omicidio-57953309/

Roma, trentenne uccisa a coltellate
Trovata in strada sotto uno scooter
Ostia, la vittima si chiamava Alessandra Iacullo: è stata colpita alla gola, al viso e in altre parti del corpo. Soccorsa ancora viva e sanguinante, è morta all’ospedale Grassi. Inizialmente si pensava a un incidente stradale

ROMA – Una donna di 30 anni, Alessandra Iacullo, è morta accoltellata ieri sera a Dragona, una frazione di Roma: è stata trovata priva di sensi e sanguinante intorno alle 22 in via Riserva del Pantano, sotto lo scooter su cui viaggiava, da alcuni passanti che hanno allertato il 118. Trasportata all’ospedale Grassi di Ostia, la donna è giunta morta. Sulla vicenda indaga la polizia scientifica.

Inizialmente si era pensato a un incidente stradale, ma i medici del pronto soccorso si sono accorti che la donna era stata colpita da diverse coltellate sul collo, alla gola, sul viso e su altre parti del corpo: ferite non compatibili con quelle di un incidente stradale.

Gli agenti della squadra mobile di Roma hanno ascoltato amici e familiari della donna. Gli investigatori stanno cercando di fare luce sulla vita della donna, comprese le sue relazioni sentimentali.

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/roma_dragona_ragazza_uccisa_accoltellata_morta/notizie/274877.shtml

Giallo di Acilia, autopsia su Alessandra
“Conosceva l’assassino, colpi mortali al collo”
L’esame al policlinico Tor Vergata di Roma sul corpo della giovane di trentanni trovata morta a Dragona. Sul corpo segni di altri tagli: la vittima si sarebbe difesa dall’aggressione. Si cerca il dna del killer

Alessandra Iacullo è morta per le coltellate al collo. E’ quanto emerge dall’autopsia, effettuata presso il Policlinico di Tor Vergata, a Roma, sul corpo della trentenne trovata morta giovedì sera a Dragona, tra Acilia e Ostia.

L’esame disposto ieri avrebbe fatto emergere due gravi ferite al collo che hanno provocato il decesso della giovane per dissanguamento. Altre coltellate sono riscontrate anche in altre parti del corpo. Sulle braccia di Alessandra ci sarebbero anche tagli che fanno pensare a un tentativo della vittima di difendersi dall’aggressione.

Ora si cercano eventuali tracce di Dna estraneo sul corpo della giovane. Nell’istituto di medicina legale di Tor Vergata verranno infatti estratti eventuali residui di una colluttazione, in particolare sotto le unghie. Gli inquirenti sono convinti che la ragazza ”conoscesse il suo assassino”. I pm romani puntano quindi la loro attenzione ”nella cerchia di conoscenze più vicina alla vittima”. Chi indaga esclude che l’omicidio possa essere stato effettuato da un estraneo.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/05/04/news/giallo_di_acilia_autopsia_su_alessandra_mortali_le_coltellate_al_collo-58041346/?ref=HREC1-1

Trentenne uccisa a Roma, l’ombra di una donna con cui Alessandra aveva una relazione

ROMA – Al centro delle indagini sull’omicidio di Alessandra Iacullo ci sarebbe una donna e il rapporto che aveva con lei. È quanto si apprende da fonti investigative, che indagano sulla vicenda della giovane di 30 anni, uccisa giovedì sera a Dragona, alla periferia di Roma.

L’ipotesi di un omicidio d’impeto. Anche se il killer di Alessandra non ha ancora un volto, gli investigatori stanno vagliando il legame che c’era tra le due donne, ma non è escluso che possano esserci altre persone coinvolte. L’ipotesi è comunque quella di un litigio, forse tra le due, alla base dell’omicidio. E non è escluso anche che l’assassino possa essere un uomo, infastidito o ingelosito dal rapporto delle due donne. Resta fondamentale, come già emerso ieri, l’esame del traffico telefonico dei due telefonini della vittima, chi ha incontrato Alessandra, per ucciderla, con ogni probabilità l’aveva contattata al telefono.

La 60enne conosciuta su Facebook. È stata anche interrogata, ma non risulta al momento coinvolta nelle indagini, la sessantenne conosciuta su facebook, con cui Alessandra Iacullo avrebbe avuto una relazione. Con lei e il marito aveva spesso fatto dei viaggi, a spese della coppia. Avrebbe un alibi di ferro anche un uomo, più grande di lei, con cui aveva avuto in passato una relazione.

La dinamica. La mano che ha ucciso Alessandra, comunque, si muove ancora nel quartiere. Ed è tra la cerchia delle sue amicizie che bisogna cercare. L’autopsia effettuata ieri ha confermato la presenza di una decina di ferite sul volto e sul collo di Alessandra. Si tratta non di pugnalate ma di lesioni da taglio, inferte con un coltello non più lungo di 10-12 centimetri. La ragazza è morta per dissanguamento: la coltellata fatale ha reciso una carotide. Nel canale che costeggia il luogo dell’agguato mortale, via Riserva del Pantano, è stato trovato il fodero di un coltello, di quelli a scatto, che potrebbe essere compatibile con l’arma del delitto che, però, non si trova.

Messaggi e fiori. Intanto ieri una processione di amici, parenti e abitanti del quartiere si è recata a lasciare un fiore o un pensiero addosso al muretto che ha fatto da teatro alla terribile fine di Alessandra. Una bacheca del dolore che raddoppia quella virtuale che è possibile visionare nel profilo facebook della ragazza. Sul feroce episodio, è da registrare la presa di posizione del comitato cittadino di Dragona che ha lanciato un appello alle istituzioni ricordando che il quartiere nell’ultimo mese è stato teatro di due femminicidi, il primo del quale il 18 aprile, di Michela Fioretti, l’infermiera inseguita e assassinata a colpi di pistola dal marito guardia giurata. «Non intendiamo strumentalizzare i drammatici fatti accaduti negli ultimi giorni – scrivono dal comitato – tuttavia riteniamo opportuno proporre una riflessione che riguarda il nostro quartiere coinvolgendo l’intera comunità. Il venir meno del ruolo delle Istituzioni e la loro incapacità nel colmare la carenza cronica di risorse, in particolare umane, delle forze dell’ordine che operano sul territorio e di fornire servizi ai cittadini, tra i quali anche strutture per la prevenzione e il supporto alle vittime di violenza, appare evidente. Quello che il Comitato Cittadino di Dragona si sente in dovere di chiedere alle Istituzioni è di porre in essere politiche che limitino il manifestarsi di fenomeni quali la violenza, i furti nelle abitazioni, gli atti di vandalismo, le aggressioni, le occupazioni abusive e gli insediamenti abusivi, che la nostra stessa associazione ha denunciato».

Il dibattito. L’associazione Punto D e il Coordinamento cittadino di Donne contro la violenza di genere, costituitosi dopo la mobilitazione in ricordo di Michela e le altre, ha convocato un’assemblea pubblica per domani, ore 18,00 presso l’Aula Sinibaldi della Direzione Sanitaria dell’ospedale Grassi. «La nostra comunità non può non interrogarsi su un fenomeno dilagante, un dramma tanto più inaccettabile se consideriamo il contesto di apparente normalità all’interno del quale questi delitti vengono commessi: a casa, in strada, mentre si va o si torna dal lavoro» sottolineano le organizzatrici del dibattito.

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/omicidio_dragona_donna_killer_alessandra_iacullo/notizie/276355.shtml

Trentenne uccisa a Roma, l’ombra di una donna con cui Alessandra aveva una relazione

ROMA – Al centro delle indagini sull’omicidio di Alessandra Iacullo ci sarebbe una donna e il rapporto che aveva con lei. È quanto si apprende da fonti investigative, che indagano sulla vicenda della giovane di 30 anni, uccisa giovedì sera a Dragona, alla periferia di Roma.

L’ipotesi di un omicidio d’impeto. Anche se il killer di Alessandra non ha ancora un volto, gli investigatori stanno vagliando il legame che c’era tra le due donne, ma non è escluso che possano esserci altre persone coinvolte. L’ipotesi è comunque quella di un litigio, forse tra le due, alla base dell’omicidio. E non è escluso anche che l’assassino possa essere un uomo, infastidito o ingelosito dal rapporto delle due donne. Resta fondamentale, come già emerso ieri, l’esame del traffico telefonico dei due telefonini della vittima, chi ha incontrato Alessandra, per ucciderla, con ogni probabilità l’aveva contattata al telefono.

La 60enne conosciuta su Facebook. È stata anche interrogata, ma non risulta al momento coinvolta nelle indagini, la sessantenne conosciuta su facebook, con cui Alessandra Iacullo avrebbe avuto una relazione. Con lei e il marito aveva spesso fatto dei viaggi, a spese della coppia. Avrebbe un alibi di ferro anche un uomo, più grande di lei, con cui aveva avuto in passato una relazione.

La dinamica. La mano che ha ucciso Alessandra, comunque, si muove ancora nel quartiere. Ed è tra la cerchia delle sue amicizie che bisogna cercare. L’autopsia effettuata ieri ha confermato la presenza di una decina di ferite sul volto e sul collo di Alessandra. Si tratta non di pugnalate ma di lesioni da taglio, inferte con un coltello non più lungo di 10-12 centimetri. La ragazza è morta per dissanguamento: la coltellata fatale ha reciso una carotide. Nel canale che costeggia il luogo dell’agguato mortale, via Riserva del Pantano, è stato trovato il fodero di un coltello, di quelli a scatto, che potrebbe essere compatibile con l’arma del delitto che, però, non si trova.

Messaggi e fiori. Intanto ieri una processione di amici, parenti e abitanti del quartiere si è recata a lasciare un fiore o un pensiero addosso al muretto che ha fatto da teatro alla terribile fine di Alessandra. Una bacheca del dolore che raddoppia quella virtuale che è possibile visionare nel profilo facebook della ragazza. Sul feroce episodio, è da registrare la presa di posizione del comitato cittadino di Dragona che ha lanciato un appello alle istituzioni ricordando che il quartiere nell’ultimo mese è stato teatro di due femminicidi, il primo del quale il 18 aprile, di Michela Fioretti, l’infermiera inseguita e assassinata a colpi di pistola dal marito guardia giurata. «Non intendiamo strumentalizzare i drammatici fatti accaduti negli ultimi giorni – scrivono dal comitato – tuttavia riteniamo opportuno proporre una riflessione che riguarda il nostro quartiere coinvolgendo l’intera comunità. Il venir meno del ruolo delle Istituzioni e la loro incapacità nel colmare la carenza cronica di risorse, in particolare umane, delle forze dell’ordine che operano sul territorio e di fornire servizi ai cittadini, tra i quali anche strutture per la prevenzione e il supporto alle vittime di violenza, appare evidente. Quello che il Comitato Cittadino di Dragona si sente in dovere di chiedere alle Istituzioni è di porre in essere politiche che limitino il manifestarsi di fenomeni quali la violenza, i furti nelle abitazioni, gli atti di vandalismo, le aggressioni, le occupazioni abusive e gli insediamenti abusivi, che la nostra stessa associazione ha denunciato».

Il dibattito. L’associazione Punto D e il Coordinamento cittadino di Donne contro la violenza di genere, costituitosi dopo la mobilitazione in ricordo di Michela e le altre, ha convocato un’assemblea pubblica per domani, ore 18,00 presso l’Aula Sinibaldi della Direzione Sanitaria dell’ospedale Grassi. «La nostra comunità non può non interrogarsi su un fenomeno dilagante, un dramma tanto più inaccettabile se consideriamo il contesto di apparente normalità all’interno del quale questi delitti vengono commessi: a casa, in strada, mentre si va o si torna dal lavoro» sottolineano le organizzatrici del dibattito.

http://www.gazzettino.it/italia/cronacanera/trentenne_uccisa_a_roma_ombra_di_una_donna_che_alessandra_conosceva/notizie/276355.shtml

ALESSANDRA, UCCISA A ROMA. INDAGINI SU UNA DONNA: “AVEVANO UNA RELAZIONE” -FOTO

ROMA – Le indagini sull’omicidio di Alessandra Iacullo potrebbero essere arrivate a un punto di svolta: al centro ci sarebbe una donna che la ragazza conosceva. È quanto si apprende da fonti investigative, che indagano sulla vicenda della giovane di 30 anni, uccisa giovedì sera a Dragona, alla periferia di Roma.
Anche se il killer di Alessandra non ha ancora un volto, gli investigatori stanno vagliando il legame che c’era tra le due donne, ma non è escluso che possano esserci altre persone coinvolte. L’ipotesi è comunque quella di un litigio, forse tra le due, alla base dell’omicidio. E non è escluso anche che l’assassino possa essere un uomo, infastidito o ingelosito dal rapporto delle due donne. Resta fondamentale, come già emerso ieri, l’esame del traffico telefonico dei due telefonini della vittima, chi ha incontrato Alessandra, per ucciderla, con ogni probabilità l’aveva contattata al telefono. È stata anche interrogata, ma non risulta al momento coinvolta nelle indagini, la sessantenne conosciuta su Facebook, con cui Alessandra Iacullo avrebbe avuto una relazione. Con lei ed il marito aveva spesso fatto dei viaggi, a spese della coppia. Avrebbe un alibi di ferro anche un uomo, più grande di lei, con cui aveva avuto in passato una relazione.

LE ULTIME ORE Gli investigatori stanno tentando di ricostruire le ultime ore di vita di Alessandra Iacullo, la giovane romana di 30 anni uccisa ieri sera nella periferia della Capitale. Al vaglio degli inquirenti anche la sua vita sentimentale. Non è chiaro, infatti, se avesse una relazione stabile con qualcuno.
Ieri la ragazza era uscita con il suo scooter e dopo qualche ora è stata ritrovata esanime in strada nel sangue, con ferite al volto, alla gola e alle braccia. Si trovava in una zona isolata e con del verde. Gli investigatori stanno ascoltando parenti e amici della vittima per indagare anche sui suoi ultimi contatti.

5 VOLTE IN OSPEDALE NEGLI ULTIMI 8 ANNI Alessandra si è recata cinque volte al pronto soccorso dell’ospedale Grassi negli ultimi otto anni. Dal 2005 al 2013 cinque accessi, in almeno due casi per trauma cranico, spiegati con incidenti stradali o domestici. L’ultimo il 15 marzo scorso per una «riferita» caduta mentre era alla guida del suo scooter. In un altri casi si è fatta medicare ferite ad un piede, su cui le sarebbe caduta una batteria, e poi escoriazioni sulle mani. Inoltre, a quanto si apprende sempre da fonti sanitarie, la ragazza in passato è stata ricoverata tre volte nel reparto di psichiatria del nosocomio del litorale per motivi legati ad una depressione.

ESAMI SUL COLTELLO Sul luogo dell’omicidio di Alessandra Iacullo, uccisa ieri sera a Roma, la polizia ha trovato il fodero di un coltello di circa 12 centimetri. Nelle prossime ore la Scientifica lo esaminerà per accertare eventuali impronte e stabilire con esattezza se possa appartenere al killer della donna. Ieri sera i soccorritori avevano anche segnalato e consegnato alla polizia due telefoni cellulari che la vittima aveva con sè al momento del ritrovamento del corpo.

“ERA UNA RAGAZZA SOLA” «Se tutto questo è successo è anche colpa del fatto che Alessandra era una ragazza sola». A parlare è un’amica di Alessandra Iacullo, la giovane uccisa ieri sera a Dragona, alla periferia di Roma. «Alessandra – racconta l’amica – si sentiva molto sola da quando aveva perso il padre, morto un mese fa. A quanto ne so non aveva buoni rapporti con il resto della sua famiglia. A Dragona la conoscevano tutti, ma lei era veramente amica di poche persone».

PARENTI E AMICI IN LACRIME Familiari e parenti in lacrime davanti all’abitazione di Alessandra Iacullo, la giovane di 30 anni uccisa ieri alla periferia di Roma. Nel vialetto si sono riuniti una sorella, parenti e amici, che continuano ad arrivare. «Lasciateci con il nostro dolore», ha detto una parente entrando a casa per confortare la madre di Alessandra. Nella zona, molto silenziosa, ci sono diverse villette e alcuni edifici di due o tre piani.

AL VAGLIO CONTATTI DEL CELLULARE Potrebbe essere nascosta nel cellulare la chiave della risoluzione del giallo sull’omicidio di Alessandra Iacullo, la giovane uccisa ieri a coltellate alla periferia sud di Roma. In queste ore gli investigatori tenteranno di ricostruire i contatti della vittima per capire perchè la donna si trovasse in via Riserva del Pantano ieri sera, un luogo isolato e di campagna, e se avesse appuntamento con qualcuno. A quanto si è appreso, finora nessuna delle persone interrogate, aveva avuto notizie di lei dal tardo pomeriggio di ieri.

FORSE INCIDENTE SIMULATO C’è ancora la macchia di sangue in terra e in parte su un muro, in via della Riserva del Pantano, dove ieri giaceva esamine Alessandra Iacullo, la giovane uccisa alla periferia di Roma. La trentenne è stata aggredita in una stradina di campagna vicino ad un canale prosciugato e dove si trovano alcune villette a schiera. Tra le ipotesi c’è quella che il suo assassino possa aver tentato di fingere che la donna fosse vittima di un incidente con lo scooter: il cadavere è stato trovato sotto un motorino.

PERSE LE TRACCE DOPO IL BAR È stata vista intorno alle 20 di ieri sera in un bar di Dragona, il quartiere all’estrema periferia di Roma dove la giovane di 30 anni viveva e dove ieri sera è uccisa. La ragazza stava bevendo un aperitivo ma non è ancora chiaro se fosse in compagnia di qualcuno. La trentenne, che abitava con la madre e il convivente, era uscita da casa ieri sera con lo scooter. Fino ad alcuni mesi fa lavorava per l’attività del padre, morto un mese fa, e vendeva prodotti per animali. Ultimamente faceva lavori saltuari come baby sitter.

“HA PRESO LE SIGARETTE ED E’ ANDATA VIA” «Alessandra è entrata qui ieri sera poco dopo le 20.00, sembrava che andasse di fretta, ha preso le sigarette e poi è andata via con il motorino. A noi è sembrato che fosse sola». È quanto riferiscono alcuni testimoni in un bar di Dragona, alla periferia di Roma, dove ieri una giovane di 30 anni, Alessandra Iacullo, è stata uccisa. Il bar si trova a qualche isolato dal luogo in cui è stato trovato esanime il corpo della giovane. «Alessandra era una ragazza solare, ultimamente aveva sofferto tanto per la morte del padre, un mese fa. I suoi genitori erano separati da tempo e suo padre lavorava anche come cameriere, una persona irreprensibile come la figlia – ricordano al bar – ogni tanto veniva qui anche con un’amica, con la quale prendeva un aperitivo. Lavorava come babysitter e non era una ragazza che aveva grilli per la testa. Qui nessuno sapeva se frequentava qualcuno o avesse una relazione».

http://www.leggo.it/roma/nera/alessandra_uccisa_a_roma_indagini_su_una_donna_avevano_una_relazione_foto/notizie/226171.shtml

Questa voce è stata pubblicata in Cultura patriarcale, Femminicidio, Violenza commessa da uomini, Violenza di genere - Vittime Femminili. Contrassegna il permalink.

Una risposta a #27 (Donna) – Accoltellata e uccisa

  1. Pingback: Se chiamiamo Femminicidio anche le morti per “malore” – Al di là del Buco

I commenti sono chiusi.