#26 (Donna) – Uccisa di botte dal marito

Reggio Calabria,picchia a morte moglie:in cella
L’uomo, un venditore ambulante, avrebbe usato violenza sulla donna, dipendente di una casa di cura privata, per 30 anni.

20:53 – Un uomo è stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria con l’accusa di avere picchiato fino a far morire la moglie. Dalle indagini è emersa una realtà di 30 anni di pestaggi da parte del marito, Domenico Laface, di 54 anni, venditore ambulante, su Immacolata Rumi, 53enne, dipendente di una casa di cura privata. Il decesso, avvenuta negli Ospedali riuniti, risale a sabato dove lui stesso aveva portato la moglie. Il pm ha disposto l’autopsia.

30 anni di pestaggi – Per 30 anni la donna ha subito violenze, pestaggi e prepotenze di ogni genere, ma senza che nessuno, neppure i sei figli della coppia, sia stato capace di ribellarsi e porre fine a questa terribile situazione, maturata peraltro in un contesto sociale e familiare tutt’altro che degradato.

“Mia moglie sta male, non so cos’ha” – La situazione è precipitata sabato quando l’uomo ha condotto la donna all’ospedale. “Mia moglie sta male, dice di avere forti dolori ad un fianco, non so cos’ha”, ha detto Laface ai medici senza tradire la minima emozione. I dottori si sono invece subito resi conto della gravità del caso, ma non hanno potuto fare nulla per salvare la donna, che è morta qualche ora dopo per una grave emorragia interna provocata, secondo quanto è stato accertato successivamente, da una lesione alla milza. Immacolata aveva anche alcune costole fratturate ed ecchimosi al volto.

La denuncia e il carcere – Il personale del pronto soccorso ha subito avvertito i carabinieri che ora ipotizzano che Immacolata Rumi sia morta per le conseguenze di un violento pestaggio ad opera del marito dopo l’ennesima lite provocata, secondo gli investigatori, dalla gelosia che l’uomo aveva sempre manifestato ma che col passare degli anni era diventata una vera e propria ossessione. Così è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il pm di turno, Antonella Crisafulli, ha emesso in via d’urgenza un provvedimento di fermo con l’accusa di maltrattamenti seguiti da morte. Fermo che si è poi trasformato in arresto per Laface che ora si trova nel carcere di Reggio Calabria.

Femminicidio emergenza nazionale – “Si tratta dell’ennesimo episodio – ha commentato il Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza – di violenza familiare sfociato, stavolta, nelle conseguenze più estreme. Una tragedia terribile conseguenza di una spirale incontenibile di aggressioni e pestaggi”. Intanto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha annunciato che l’emergenza femminicidio sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/articoli/1093956/reggio-calabria-picchia-a-morte-moglie-in-cella.shtml

Reggio, donna uccisa di botte: i figli, “nostro padre è un violento, usava anche un bastone”

Ha trascorso la sua prima notte in carcere Domenico Laface, il 58enne accusato dei maltrattamenti che potrebbero avere causato la morte della compagna Maria Immacolata Rumi sabato scorso agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Il gip Cinzia Barillà ha accolto la richiesta di emissione di custodia cautelare del pm Antonella Crisafulli ed emesso un’ordinanza restrittiva pur non convalidando il fermo nei confronti dell’uomo. L’esame del corpo della donna ha rilevato la presenza di frattura alle costole, quando e’ arrivata al pronto soccorso le sanguinava il naso e il labbro. Anche nei corridoi della struttura sanitaria, secondo le testimonianze contenute nel provvedimento, Laface ha continuato a minacciarla ”Maria, stai ferma se no ti meno un pugno”. Sono state le testimonianze dei figli raccolte dai carabinieri a confermare l’indole violenta dell’uomo, al punto che uno dei figli ha espressamente chiesto di non incontrarlo in caserma. Con i sei figli, tuttavia, Domenico Laface non e’ mai stato violento quanto lo era stato con la moglie. Contro di lei, hanno raccontato i testimoni, usava a volte anche un bastone. ”Mio padre -racconta uno dei figli- l’ha malmenata con una certa violenza in piu’ occasioni anche in presenza mia e dei miei fratelli. A volte le dava anche pugni sul viso, sul corpo, calci. In qualche occasione l’ha picchiata con un bastone del tipo da passeggio che normalmente sta all’ingresso nel portaombrelli”. Lei non ha mai denunciato le percosse subite. Domenico Laface invece davanti al giudice ha negato gli addebiti. ”Con mia moglie -ha dichiarato- ho sempre avuto un buon rapporto, mi ha dato sei figli, non abbiamo mai litigato e poi perche’ avrei dovuto menare mia moglie? Ribadisco che non l’ho mai toccata, puo’ esserci stata qualche parola di discussione, ma per i figli, che non e’ mai degenerata. Io le ho sempre voluto bene perche’ era una brava ragazza, ora Gesu’ Cristo l’ha voluta e se l’e’ chiamata” Gli inquirenti non gli hanno creduto, visto pure il suo atteggiamento ”non mostrando mai una particolare sensibilita’ o drammatico dolore per la perdita della persona amata”, scrive il gip.

http://www.strettoweb.com/2013/05/reggio-donna-uccisa-di-botte-i-figli-nostro-padre-e-un-violento-usava-anche-un-bastone/72475/

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