Vigile sospeso spara a sindaco e vicesindaco

Proiettili contro il sindaco: «Ho regolato i conti»
A sparare un vigile urbano in causa col Comune
È il vice comandante: denunciato per truffa per aver barato sugli straordinari: catturato a Gallarate, in auto aveva un arsenale

Gravissimo episodio di sangue, martedì mattina, all’interno del municipio di Cardano al Campo, centro di 14mila abitanti in provincia di Varese: il sindaco Laura Prati, 48 anni, del Pd, è stata ferita gravemente all’addome con tre colpi di pistola sparati da un vigile urbano, vicecomandante della stazione di Cardano al Campo, Giuseppe Daniele Pegoraro, di 61 anni; ferito in maniera più lieve alla testa anche il vicesindaco Costantino Iametti, che era in ufficio assieme al primo cittadino.

PROCESSO PER TRUFFA – Secondo una prima ricostruzione il vigile, che tempo fa aveva subito un processo per truffa e che era stato sospeso dal servizio – a prendere il provvedimento, lo scorso 4 giugno, la commissione disciplinare del Comune – è entrato nell’ufficio di Laura Prati e le ha sparato tre colpi all’addome, poi ha puntato l’arma contro Iametti che è stato ferito al braccio e al volto. «Ora ho regalato i conti», avrebbe mormorato prima di darsi alla fuga.

IL BLITZ NELL’UFFICIO DELLA CGIL – Dopo essersi allontanato dal municipio, l’uomo si è diretto verso la piazza di Cardano al Campo dove, per farsi largo tra la gente, ha sparato in aria, per fortuna senza ferire nessuno. Da qui, è entrato nell’ufficio della Cgil: ha imbracciato un fucile a canne mozze e ha minacciato i presenti scandendo un ultimatum da brivido: «Fuori tutti». Per creare maggiore scompiglio e far perdere le sue tracce, ha anche lanciato una molotov. Il vigile è stato poi catturato nei pressi di Gallarate, vicino alla famosa discotesca Nautilus. Intercettato dalla una volante, Pegoraro ha sparato contro la pattuglia con un fucile frantumando il finestrino dell’auto. Nella sua vettura i militari hanno trovato un vero e proprio arsenale: due pistole (una 765 e una calibro 9), una carabina, un fucile a pompa e molte munizioni.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_2/sparatoria-cardano-al-campo-gravi-sindaco-vicesindaco-2221952911129.shtml

Varese, spara al sindaco in Comune:
fermato un vigile, era stato sospeso
Laura Prati, primo cittadino di Cardano al Campo, è stata centrata dai colpi esplosi da un suo agente negli uffici del municipio. Nella sparatoria è stato ferito gravemente anche il vicesindaco della cittadina. L’uomo che ha sparato era stato sospeso dal servizio a causa di una truffa che aveva coinvolto anche altri dipendenti comunali

Un vigile urbano di Cardano al Campo, nel Varesotto, ha sparato alcuni colpi di pistola in municipio contro il sindaco, Laura Prati, che è rimasta ferita gravemente. Ferito di striscio nella sparatoria anche il vicesindaco Costantino Iametti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e l’elisoccorso del 118. Il sindaco Prati è stato colpito all’addome ed è stato trasportato all’ospedale di Gallarate, dove verrà sottoposta a un intervento chirurgico. Il vicesindaco Iametti, ferito alla testa, è stato portato invece con l’elisoccorso all’ospedale di Varese: anche lui è in gravi condizioni.

La fuga col fumogeno. Il vigile che ha sparato si chiama Giuseppe Pegoraro ed è stato fermato dai carabinieri qualche minuto più tardi dopo un inseguimento: era stato sospeso dal servizio a causa di una truffa che aveva coinvolto anche altri dipendenti comunali. Secondo le prime ricostruzioni, si è presentato negli uffici del Comune con in mano una cartella e dei documenti. Una volta entrato nella stanza del sindaco, però, ha iniziato a sparare. E mentre si allontanava, alcune persone presenti lo avrebbero sentito dire di aver “regolato i conti”. Un agente della polizia locale è subito intervenuto sul posto e l’aggressore gli ha sparato, mancando il bersaglio. L’uomo è poi fuggito a bordo di un’auto. A circa un centinaio di metri dal municipio si è però fermato nella sede locale della Cgil. Entrato con le armi in pugno, ha costretto i presenti a uscire per poi
lanciare un fumogeno nei locali. Risalito in auto, l’ex vigile ha incrociato sul territorio del comune di Gallarate una pattuglia della polizia, impegnata con i carabineri nella caccia all’uomo. Ha fatto nuovamente fuoco e poi ha abbandonato la sua auto. Accerchiato dagli agenti, è stato sorpreso alle spalle e immobilizzato.

La condanna del Pirellone. Prati, 49 anni, sposata e madre di due figli di 20 e 10 anni, è stata eletta sindaco nel maggio 2012 con la lista di centrosinistra Cardano Vive, che aveva raccolto il 34,4 per cento dei voti. E’ la prima donna a ricoprire questa carica nel centro del Varesotto. Il vicesindaco Iametti, invece, ha 76 anni ed è sposato e padre di due figli. “Ferma condanna” è stata espressa dal consiglio regionale della Lombardia. Prendendo la parola in aula, il presidente Raffaele Cattaneo (Pdl) “a nome di tutto il consiglio” ha espresso “vicinanza” alle vittime “e ferma condanna unanime” per quanto accaduto.

“Quel vigile minacciò un collega”. “Non mi risulta che il vigile avesse problemi psichici, ma alcuni anni fa era successo che nel corso di una lite con un collega lo aveva minacciato con la pistola d’ordinanza”, ha spiegato Mario Aspesi, ex sindaco di Cardano al Campo. L’autore del gesto, residente a Busto Arsizio, da circa tre anni lavorava nell’ufficio tecnico occupandosi di ecologia. Era stato sospeso a causa di una truffa avvenuta nel 2004 e nel 2005 a opera di alcuni dipendenti che timbravano il cartellino al posto di altri colleghi che non risultavano al lavoro.

L’appello contro la violenza sulle donne. Il 9 maggio scorso il sindaco Prati aveva rilanciato la petizione di ‘Ferite a morte’ (www.feriteamorte.it), il progetto teatrale di Serena Dandini e Maura Misiti contro la violenza sulle donne. “Ancor prima che materia giuridica, è emergenza culturale. Coinvolge tutti, uomini e donne. Bisogna affrontarla subito, partendo dalla prevenzione come altri paesi hanno già fatto”, diceva Laura Prati sottoscrivendo l’appello online. “Per questo – aggiungeva il sindaco di Cardano al Campo – chiediamo al governo di convocare con massima urgenza gli stati generali contro la violenza sulle donne. La lotta contro ogni forma di sopruso, fisico e psicologico, verbale e virtuale, deve essere la priorità dell’agenda politica di governo e parlamento”.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/07/02/news/varese_va_in_municipio_con_la_pistola_e_spara_al_sindaco_del_paese_grave-62240398/

LE SUE CONDIZIONI SI ERANO AGGRAVATE NELLE ULTIME ORE
Non ce l’ha fatta Laura Prati, il sindaco ferito
a colpi di pistola. Donati gli organi
Il primo cittadino di Cardano al Campo era stata ferita in maniera grave dai colpi esplosi da un ex vigile

Laura Prati, il sindaco di Cardano al Campo (Varese) rimasta vittima meno di un mese fa di un attentato a colpi di pistola mentre si trovava nel suo ufficio in municipio è morta. Un peggioramento era arrivato nella giornata di domenica dopo un lieve ma costante miglioramento. La donna è stata dichiarata morta alle 14.30, 6 ore dopo che era stata dichiarata la sua morte cerebrale. I suoi organi sono stati espiantati: il cuore è atteso al Niguarda.

LA SPARATORIA – Laura Prati, 48 anni, esponente del Pd ed eletta a capo dell’amministrazione di Cardano nel 2012 era divenuta bersaglio di un attentato il 2 luglio scorso: alle 9.30 di mattina Giuseppe Pegoraro, ex vicecomandante della polizia municipale locale era entrato nell’ufficio del sindaco e aveva fatto fuoco contro Laura Prati e contro il vicesindaco Costantino Iametti, di 76 anni. Tre colpi di pistola ciascuno, con i quali Pegoraro voleva vendicarsi di un provvedimento disciplinare adottato dalla giunta di Cardano: in seguito a una condanna per truffa e peculato (assieme ad altri dipendenti comunali “barava” sugli straordinari e sulla timbratura dei cartellini) il pubblico ufficiale era stato sospeso per sei mesi dal servizio. L’ex vigile era stato catturato due ore più tardi, armato fino ai denti, dopo una sparatoria con la polizia. Dopo la morte del sindaco l’ex agente Pegoraro verrà indagato anche per omicidio volontario, si apprende dalla Procura di Busto Arsizio. Sul corpo di Laura Prati è stata disposta l’autopsia, che potrebbe essere eseguita mercoledì.

IL PRIMO INTERVENTO – Laura Prati era stata colpita da un proiettile all’addome, era rimasta cosciente tanto che prima di essere portata via in ambulanza aveva raccomandato al marito (nel frattempo corso sul posto) di proteggere i loro figli di 22 e 11 anni. Il primo intervento chirurgico per la suturazione della ferita, eseguito all’ospedale di Gallarate, sembrava essere andato a buon fine tanto che la donna nei giorni successivi riceveva regolarmente visite, parlava, rievocava gli attimi dell’attentato.

IL BLITZ NELL’UFFICIO DELLA CGIL – Dopo essersi allontanato dal municipio, l’uomo si è diretto verso la piazza di Cardano al Campo dove, per farsi largo tra la gente, ha sparato in aria, per fortuna senza ferire nessuno. Da qui, è entrato nell’ufficio della Cgil: ha imbracciato un fucile a canne mozze e ha minacciato i presenti scandendo un ultimatum da brivido: «Fuori tutti». Per creare maggiore scompiglio e far perdere le sue tracce, ha anche lanciato una molotov. Il vigile è stato poi catturato nei pressi di Gallarate, vicino alla discoteca Nautilus. Intercettato dalla una volante, Pegoraro ha sparato contro la pattuglia con un fucile, frantumando il finestrino dell’auto. Nella sua vettura i militari hanno trovato un vero e proprio arsenale. «Imbracciava una carabina, aveva a tracolla un fucile a pompa e due pistole nei tasconi della divisa oltre due pugnali da caccia – ha raccontato il vicequestore Gianluca Dalfino, che lo ha bloccato e disarmato – Nella sua macchina c’erano 800 proiettili e bottiglie molotov».
Il sindaco, ai microfoni di Varesenews, dopo la sua elezione nel 2012.
Rcd

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COMA – Due settimane fa era stata trasferita all’ospedale di Varese per quello che era annunciato come un intervento di routine, la pulizia di un’arteria in endoscopia. Durante questa operazione, tuttavia, un aneurisma aveva provocato una forte emorragia cerebrale che aveva richiesto un delicatissimo e lungo intervento d’urgenza. Laura Prati era caduta in coma, lo stato di incoscienza era stato prolungato farmacologicamente per alcuni giorni fino a quando la donna aveva dato timidi segni di risveglio, rispondendo ad alcuni semplici comandi impartiti dai medici.

MORTE CEREBRALE – Nei giorni scorsi, però, la situazione era di nuovo precipitata al punto da richiedere un nuovo ricorso alla sala operatoria. Fino alla dichiarazione di morte cerebrale di lunedì mattina, una notizia anticipata dal presidente del consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, che aveva spiegato di aver ricevuto la notizia dal direttore dell’azienda ospedaliera di Varese.

«E’ ASSURDO» – «Non riesco a credere che sia finita così, è assurdo che una persona possa morire solo per aver cercato di fare bene il proprio mestiere». Ad affermarlo è l’ex sindaco di Cardano al Campo, Mario Aspesi, grande amico e collaboratore di Laura Prati, che ha trascorso gli ultimi giorni in ospedale, insieme ai familiari del sindaco. «Il marito è disperato – prosegue -, siamo tutti colpiti, anche perché è inspiegabile il rancore che Pegoraro covava verso una persona che aveva fatto solo il suo dovere». Sulla pagine Facebook di Laura Prati intanto sono state pubblicate decine di messaggi di cordoglio, da parte di amici, amministratori, politici locali e persone rimaste colpite dalla sua vicenda.

LUTTO CITTADINO – La morte dell’amministratrice ha provocato sconcerto nel comune di poco più di 14 mila abitanti, vicino all’aeroporto di Malpensa. I cittadini, gli assessori delle Giunta e i dipendenti comunali si sono riuniti davanti al palazzo municipale, dove la bandiera italiana è stata ammainata a mezz’asta, per smantellare in segno di lutto lo striscione con la scritta «Forza Laura e Forza Costantino» appeso nei giorni scorsi in segno di solidarietà ai due feriti. Dopo le esequie, che si terranno in paese, verrà proclamata una giornata di lutto cittadino. Il suo vice, Iametti, è già stato dimesso dall’ospedale, ed è a casa per un periodo di convalescenza.

«ORFANI» – «Tutti i cittadini si sentono orfani – spiega l’assessore Andrea Franzioni, nominato “reggente” dell’amministrazione comunale -, Laura è morta solo perchè ha fatto il suo dovere». Cordoglio e dolore anche da parte del Governo e delle forze politiche. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ai cittadini di Cardano. «Laura Prati è stata uccisa in servizio e il suo omicidio è un’ulteriore dimostrazione di quanto pericoloso sia il possesso di armi – spiega la presidente della Camera Laura Boldrini -, la sindaca di Cardano al Campo era una donna ferma e coraggiosa che a lungo si era battuta anche per i diritti delle altre donne». Cordoglio anche del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dei sindacati, dell’Anci e dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. In diversi comuni italiani sono stati organizzate iniziative per esprimere lutto per la morte di Laura Prati, e vicinanza al dolore dei familiari.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_22/cardano-al-campo-laura-prati-morte-cerebrale-2222280503113.shtml

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