Imperia, scomparso bimbo di 10 mesi. Fermata mamma: “L’ho annegato”
La donna, russa, ha raccontato di essere uscita dall’albergo alle due di notte insieme al bambino e di aver raggiunto la spiaggia. “L’ho ucciso perché soffriva di schizofrenia”, ha detto agli inquirenti
E’ uscita dall’albergo di notte, tenendolo in braccio. Ha raggiunto la spiaggia. Poi “l’ho portato a largo, in mare, a Bussana e l’ho annegato”. E’ stata questa la fine Semyon, un bambino russo di 10 mesi che carabinieri, Guardia Costiera e vigili del fuoco non hanno ancora trovato. A raccontarla è stata la stessa madre, Natalia Sotnikova, 40 anni, in vacanza da una settimana a Bordighera insieme a un amico, anche lui russo. Per lei, dopo l’interrogatorio, i pm di Imperia Grazia Pradella e Francesca Scarlatti hanno disposto il fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Ai magistrati, Natalia avrebbe raccontato di aver ucciso il figlio perché aveva riconosciuto in lui i sintomi della schizofrenia, malattia che aveva colpito sua mamma. La ricostruzione della notte tra mercoledì e giovedì 11 dicembre è ancora sotto la lente dei carabinieri del Nucleo investigativo di Imperia e della Compagnia di Bordighera. Ci sono molti aspetti da chiarire. Perché per ora c’è solo il racconto costellato da tanti buchi neri di Natalia, sotto choc e alle prese con gli ostacoli della lingua.
Ha detto di essere uscita dalla camera del Grand Hotel del Mare intorno alle 2 di notte, insieme al piccolo Semyon. E’ arrivata alla vicina spiaggia di Bussana, frazione di Sanremo. E qui sarebbe entrata in mare con lui per poi abbandonarlo alla forte corrente. Natalia è poi ritornata in albergo dopo qualche ora senza il bambino, come confermano le immagini di videosorveglianza del parcheggio visionate dagli inquirenti. E qui – non è ancora chiaro quando – avrebbe raccontato tutto all’amico che alle 11 della mattina seguente ha presentato la denuncia per la scomparsa ai carabinieri. La donna intanto è stata trasferita nel carcere di Genova – Pontedecimo, in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip.
Le ricerche sono scattate subito. E’ stato impiegato anche un elicottero dei carabinieri e una motovedetta. Gli inquirenti hanno allertato anche le autorità francesi, visto che il tratto di costa lungo 15 chilometri dove è stato lasciato il piccolo è vicino al confine e le correnti marine, in quel punto, sono molto forti. Le ricerche sono state interrotte con il buio e riprenderanno venerdì mattina. Ma la Scientifica ha setacciato anche l’auto della donna, una Bmw nera con tarda tedesca noleggiata a Ginevra. E’ stato effettuato il test del luminol in cerca di possibili tracce di sangue. Gli investigatori non hanno infatti escluso che Semyon sia stato ucciso e il cadavere poi nascosto. Ancora tanti dubbi, dunque, sulla fine del bimbo. L’unica certezza è che il suo corpo non è ancora stato ritrovato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/11/imperia-scomparso-bimbo-10-mesi-fermata-mamma-lho-annegato/1265811/
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PORTATO ALLE 2 DI NOTTE SU UNA SPIAGGIA LONTANA 15 KM
Ucciso bambino di 9 mesi, la madre confessa: «L’ho affogato al largo»
La 40enne russa, in vacanza con un amico, fermata per omicidio aggravato. «Ho voluto uccidere mio figlio». Era convinta che il piccolo soffrisse di epilessia come la nonna
Rilievi della scientifica sulla coppia di turisti russi a Bordighera (Ansa/Tenerelli) shadow
Era convinta che il piccolo Semyon soffrisse di epilessia come la nonna, Natalia Sotnikova, la russa accusata di aver ucciso suo figlio giovedì facendolo annegare in mare a Bussana, una frazione di Sanremo, in provincia di Imperia. Sono queste le prime indiscrezioni che emergono dopo l’interrogatorio della donna, arrestata per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. «Ho voluto uccidere mio figlio», ha ammesso ai pm di Imperia Natalia Sotnikova durante l’interrogatorio di giovedì sera.
Secondo una delle versioni fornite da Natalia ai pm che l’hanno a lungo interrogata , la donna da Bordighera ha preso l’auto e si è diretta verso Bussana, 15 km più a est. Qui, lei stessa avrebbe deciso di morire gettandosi in acqua con il piccolo addormentato dentro il marsupio ma dopo aver nuotato per circa 100 metri si è disfatta del figlio ed è tornata a riva, per poi rientrare in albergo. Giovedì sera era stata fornita anche una seconda versione dei fatti ovvero che la donna si è recata sulla scogliera, avrebbe lasciato il bimbo su uno scoglio, poi indicato ai carabinieri, per poi andarsene e tornare dal suo secondo marito in albergo.
Il procuratore: «Molto lucida e determinata»
In ogni caso gli inquirenti credono alla prima versione e la donna, spiega il procuratore aggiunto Grazia Pradella, «è apparsa molto lucida e determinata nel raccontare quanto è successo e ha ricostruito senza alcuna reticenza i suoi movimenti nella notte tra mercoledì e giovedì. Tra l’altro ha affermato non solo che il bambino doveva morire ma che voleva uccidersi e di averci ripensato perché voleva vedere suo marito per l’ultima volta».
Appena resosi conto dell’accaduto l’amico di Sotnikova aveva sporto denuncia ai carabinieri, e le ricerche erano iniziate a Bussana, una frazione di Sanremo, in particolare lungo la spiaggia e gli scogli di Cala degli Orsi. In azione sommozzatori di carabinieri e vigili del fuoco, allertate anche le autorità francesi, dato che il confine di Ventimiglia non è lontano e le correnti marine, in quel punto, sono molto forti. Le ricerche del corpicino di Semyon sono state interrotte con l’arrivo del buio e riprenderanno venerdì mattina.
In un primo momento la madre, portata in Procura per essere interrogata, aveva confermato di essersi recata a Bussana con il bambino ma, sotto choc, di non ricordare cosa fosse accaduto dopo. Poi aveva iniziato a offrire dettagli, giudicati confusi dagli inquirenti: prima avrebbe gettato il bambino in mare, poi lo avrebbe lasciato sugli scogli, poi sarebbe entrata in acqua con lui abbandonandolo al largo insieme a tutto il marsupio. Sotnikova è stata trattenuta in procura per tutto il pomeriggio, e poi è stata trasferita a Pontedecimo in attesa dell’interrogatorio di convalida.
Ma chi è Natalia Sotnikova? Russa, moscovita, si dice esser stata la moglie di uno dei grandi ricchi dell’ex Unione sovietica. Da lui avrebbe avuto Semyon. Dopo il parto, la depressione, tanto che Natalia scriveva qualche tempo fa in un post di esser stanca, di aver bisogno di una vacanza. Vacanza che è iniziata a Mosca, da qui a Francoforte e poi Ginevra, infine a Bordighera, nell’Ottocento luogo d’elezione delle vacanze dei nobili russi, in un hotel di lusso. Cosa è successo, dopo una settimana di vacanza, è ancora tutto da chiarire.
Le telecamere utilizzate come primo strumento di indagine mostravano la donna uscire nella notte con il bimbo in braccio e rientrare senza. I due russi da una settimana alloggiavano in una suite con stanze separate, cosa che ha impedito che l’amico si accorgesse subito della scomparsa di Semyon.
http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_11/bimba-10-mesi-scomparsa-bordighera-denuncia-padre-ea7d46ae-8131-11e4-98b8-fc3cd6b38980.shtml