#15 (Donna) – Uccisa dal marito che poi si suicida

Non accetta la fine del loro matrimonio, spara alla moglie e si uccide: si chiude il cerchio sul delitto di Agrigento
Giallo sulla provenienza dell’arma del delitto. La figlia ferita al volto ricoverata in ospedale

Gli accertamenti effettuati durante la notte hanno chiarito diversi aspetti oscuri dell’omicidio-suicidio avvenuto ieri sera ad Agrigento, nel quartiere di Fontanelle, dove polizia e carabinieri – all’interno di un appartamento di via Alessio Di Giovanni – hanno ritrovato i cadaveri di Giorgio Luparello, 57 anni, titolare di una impresa di pulizie, e della moglie, Patrizia Moscato, 48 anni, entrambi uccisi a colpi di fucile.

Ad aprire il fuoco sarebbe stato il marito, e non la moglie come ipotizzato inizialmente. L’uomo si sarebbe poi suicidato con un colpo al petto. Il tutto sotto gli occhi della figlia diciottenne, che è rimasta ferita con un taglio al volto durante una colluttazione con il padre nel tentativo di difendere la madre.

Una storia di continui contrasti e liti familiari: Giorgio Luparello e Patrizia Moscato litigavano spesso. Lo stesso 57enne raccontava le incomprensioni con la moglie sulla pagina del suo profilo Facebook. “Trentacinque anni che ci amiamo. Sei l’amore mio, la mia vita, ti amo”, scriveva nel giugno del 2013 per poi, pochi giorni dopo, raccontare i contrasti: “Mia moglie non vuole unirsi ed io sto male”. Un matrimonio finito anche in Tribunale, con diverse denunce tra i due: chi per lesioni, chi per minacce.

La donna è stata trovata sul pavimento della cucina, uccisa da un colpo che l’ha raggiunta al volto e alla spalla. Lui, invece, si trovava nella camera da letto, dove si è puntato sul petto il fucile calibro 12 ed ha aperto il fuoco. E’ stata la figlia diciottenne, ancora sotto shock, a chiamare i soccorsi.

Adesso le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Agrigento – diretti dal tenente Nicolò Morandi – mirano a scoprire la provenienza di quell’arma. Nessuno in famiglia aveva, infatti, denunciato il possesso di quel fucile. Una circostanza ancora oscura, che non lascia escludere l’ipotesi di una premeditazione del delitto tale da indurre l’uomo a comprare l’arma al mercato nero. Ipotesi, soltanto ipotesi. Ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche su questo aspetto.

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