Marito e moglie si impiccano, lui esodato. Poi si uccide fratello lei
Doppia tragedia a Civitanova Marche, dove questa mattina sono stati trovati impiccati marito e moglie, che si sono suicidati per motivi economici. Sembra che l’uomo fosse un esodato. Appena saputo della morte dei parenti, il fratello della donna si è gettato in mare, morendo.
Doppia Tragedia quella successa a Civitanova Marche, legata alla dirempente crisi economica che sta distruggendo il paese. I primi a farne le spese sono le classi più deboli, quelle meno tutelate. E tra loro sembrano rientrare anche la coppia di coniugi che è stata trovata morta, impiccata, questa mattina nella cittadina in provincia di Macerata. Romeo D., 62 anni, sembra che fosse un esodato, non aveva trattamento pensionistico. La moglie, Annamaria S., aveva invece una pensione troppo bassa, soprattutto per affrontare le spese sempre maggiori che gravano oggi sui cittadini. Pare che la coppia di coniugi non avesse già da qualche tempo i soldi per pagare l’affitto. E così, hanno deciso di farla finita. Marito e moglie sono scesi nella notte di giovedì nel garage, e si sono impiccati. A trovare i corpi ormai senza vita dei due coniugi dei vicini di casa. L’uomo avrebbe lasciato nell’auto un bigliettino per spiegare i motivi del gesto, ed anche i carabinieri non sembrano avere dubbi sul fatto che il suicidio sia legato alle pressanti preoccupazioni di motivo economico. Appena saputa la notizia, il fratello della donna, Giuseppe, ha deciso di uccidersi a sua volta. Sembra che l’uomo, di 73 anni, abitasse con la sorella ed il cognato nell’appartamento di Civitanova Marche. L’uomo non deve aver retto al dolore, e così verso le 10 del mattino di oggi si è gettato in mare. Nonostante i soccorsi siano stati allertati immediatamente, e si sia tentata a lungo la rianimazione, l’uomo è deceduto.
http://www.mainfatti.it/crisi/Marito-e-moglie-si-impiccano-lui-esodato-Poi-si-uccide-fratello-lei_049103033.htm
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Macerata, marito e moglie suicidi per problemi economici: si uccide anche il fratello di lei
Tragedia della crisi a Civitanova Marche. Lui disoccupato, lei pensionata: non riuscivano a pagare l’affitto e si sono impiccati. Quando il fratello della donna ha visto i corpi si è tolto la vita
14:05 – Una coppia di coniugi si è suicidata a Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Alla base del gesto gravi difficoltà economiche: l’uomo, Romeo Dionisi, di 62 anni, era disoccupato mentre la moglie, Annamaria Sopranzi, di 68, aveva una modestissima pensione. I due si sono impiccati in casa e quando il fratello della donna, Giuseppe Sopranzi, di 70 anni, ha scoperto i cadaveri si è diretto al porto, dove si è ucciso.
I coniugi suicidi, che abitavano in un appartamento in via Calatafimi, sembra non avessero neppure i soldi per pagare l’affitto: con la pensione della donna, di 400-500 euro, non riuscivano più a tirare avanti. La coppia non aveva figli. Il doppio suicidio è stato scoperto intorno alle 8 dai vicini che hanno trovato aperta la porta del garage. Gli operatori del 118, intervenuti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
I due hanno lasciato un biglietto in cui chiedono perdono per il loro gesto e indicano il luogo, uno stanzino sul retro del palazzo, in cui trovare i loro corpi. Il biglietto, sul quale i coniugi avrebbero anche lasciato il numero di cellulare della sorella di lei, era stato appoggiato accanto a un’auto, nel garage, in modo da essere visto.
La coppia abitava nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali, ma i coniugi gli avevano riposto che non lo avrebbero fatto perché si vergognavano. Dionisi, dopo aver lavorato in una ditta edile di Napoli che aveva chiuso, è rimasto senza un impiego e non riusciva a versare i contributi previdenziali obbligatori. Sembra anche che dalla ditta dovesse riscuotere dei soldi, che però non arrivavano.
Tragedia nella tragedia – Alla scoperta dei cadaveri dei due coniugi, il fratello della 68enne, Giuseppe Sopranzi, ha deciso anche lui di farla finita. Sconvolto, si è recato al porto di Civitanova Marche e qui si è suicidato gettandosi in mare. Il corpo privo di vita è stato recuperato dagli uomini della capitaneria: inutili di tentativi di rianimazione. L’uomo, di 70 anni, era un muratore e abitava nella casa accanto a quella della sorella e al cognato.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/marche/articoli/1089203/macerata-marito-e-moglie-suicidi-per-problemi-economici-si-uccide-anche-il-fratello-di-lei.shtml
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Suicidi marito e moglie, si uccide il fratello di lei
Secondo gli investigatori non vi sono dubbi che si sia trattato di un doppio suicidio, e che la cause siano da addebitare alle precarie condizioni economiche della coppia
Una coppia di coniugi si è suicidata a Civitanova Marche per difficoltà economiche. L’uomo, di 62 anni, e la moglie di 68, si sono impiccati: i corpi sono stati trovati dai vicini di casa, che hanno subito avvisato i carabinieri.
Si chiamavano Romeo Dionisi, 62 anni, e Annamaria Sopranzi, di 68 anni.
L’uomo era un esodato, la moglie aveva una modestissima pensione.Secondo gli investigatori non vi sono dubbi che si sia trattato di un doppio suicidio, e che la cause siano da addebitare alle precarie condizioni economiche della coppia.
Il fratello della donna, non appena appresa la notizia si è a sua volta suicidato gettandosi in mare. Il corpo è stato recuperato dalla Capitaneria di porto. L’uomo
aveva 70 anni. Inutili di tentativi di rianimarlo.
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=176446
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Coniugi suicidi,fratello donna si uccide
(ANSA) – CIVITANOVA MARCHE (MACERATA) – Tragedia nella tragedia a Civitanova Marche: il fratello di Annamaria Sopranzi, la donna di 68 anni suicida con il marito Romeo Dionisi, 62 anni, per problemi economici, non appena appresa la notizia si e’ a sua volta suicidato gettandosi in mare. Il corpo e’ stato recuperato dalla Capitaneria di porto civitanovese. L’uomo, Giuseppe Sopranzi, aveva 70 anni. Inutili di tentativi di rianimarlo.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Coniugi-suicidi-fratello-donna-uccide/05-04-2013/1-A_005746199.shtml
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Triplice suicidio Civitanova, familiari:
“Boldrini faceva meglio a non venire”
Contestata la presidente della Camera in visita ai parenti delle tre persone che ieri si sono tolte la vita per difficoltà economiche. La sorella di Romeo Dionisi: “Nessuno aveva capito il loro dramma: li ha uccisi la dignità”. Indignato anche il cognato: “Lo Stato li ha abbandonati alla morte”
CIVITANOVA MARCHE – In visita per incontrare i familiari dei tre anziani morti suicidi ieri per difficoltà economiche – Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e il fratello di lei Giuseppe -, il presidente della Camera Laura Boldrini è stata contestata. Perché la ferita del triplice suicidio che ha colpito Civitanova Marche è aperta. Dallo Stato e da chi, ora, lo rappresenta. “Boldrini, hai paura a parlare con noi? Eppure sei una marchigiana”, ha detto un uomo rivolgendosi alla terza carica dello Stato mentre stava entrando nel palazzo comunale per incontrare il sindaco. Qualcuno tra le persone radunate fuori l’ha anche applaudita.
“Ci tenevo ad essere qui, è una tragedia immensa”, ha detto Boldrini senza fermarsi a parlare con i giornalisti. Davanti al comune un capannello con diverse persone. “Non ce la facciamo più”, “Non c’è futuro per i giovani” dicevano. Al suo arrivo nella cittadina dove è in corso una riunione aperta in memoria, ad attenderla c’era il sindaco Tommaso Claudio Corvatta.
“Faceva meglio a non venire”, ha detto la sorella di Romeo Dionisi. I conoscenti ripetono che nessuno aveva capito il loro dramma: “Li ha uccisi la dignità”.
Anche il cognato di Dionisi, Giuseppe Giudici, cognato di Romeo, è indignato: “Tanto è inutile girarci attorno, lo sanno tutti chi li ha uccisi: l’Inps, che inseguiva Romeo da quattro anni. Ma anche Equitalia. Insomma lo Stato. Vale per loro ma anche per tanta altra brava gente. Romeo e Anna non volevano chiedere aiuto ed erano terrorizzati”, ha aggiunto l’uomo davanti all’obitorio dove sono stati portati i corpi.
Colpita il ministro del Welfare, Elsa Fornero. “Sono profondamente addolorata per questo fatto tremendo. E per la solitudine che devono aver vissuto queste tre persone. Evidentemente hanno sentito troppo forte il peso della crisi che stiamo vivendo. Adesso, dobbiamo onorare la loro memoria lavorando in modo costruttivo, tanto più che ci sono piccoli segnali di ripresa”, ha detto. “Oggi – ha aggiunto Fornero – chi punta il dito contro di me e il governo che rappresento, accusandomi di eccessiva rigidità, se non avessi fatto quello che ho fatto, per esempio l’innalzamento dell’età per la pensione, mi avrebbe attaccato per inefficienza”.
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/04/06/news/suicidio_marche_proteste-56057175/?ref=HRER2-1
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CONTESTATA DALLA FOLLA PRESENTE ALLA CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE
Suicidi di Civitanova, Boldrini contestata
«Faceva meglio a non venire»
Dure parole della sorella di Maria Dionisi che si è tolta la vita con il marito e il fratello
La presidente della Camera, Laura Boldrini, al suo arrivo al Comune di Civitanova Marche dove si è svolta una riunione aperta in memoria di Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e il fratello di lei Giuseppe, morti suicidi perché non riuscivano ad arrivare a fine mese, è stata contestata da alcune persone. Qualcuno tra la folla l’ha però anche applaudita.
CRITICHE – Critiche alla Boldrini sono arrivate anche dai familiari delle vittime. «Faceva meglio a non venire». Questa infatti è la frase che la sorella di Dionisi, una delle vittime, ha pronunciato all’arrivo della Boldrini. Uno sfogo, quello dei parenti, confermato da più fonti. I conoscenti intanto ripetono che nessuno aveva capito il loro dramma: «li ha uccisi la dignità». Lo sfogo della sorella di Romeo Dionisi contro Laura Boldrini è stato rivolto al personale del servizio di sicurezza della Camera che stava facendo un sopralluogo in vista della visita della presidente.
LA REPLICA – «Bisogna dare più misure di protezione sociale in un momento in cui la crisi è pesante» ha spiegato successivamente la presidente della Camera. «Ero nelle Marche quando ho saputo e non potevo non venire. È una tragedia che ha sconvolto il Paese».
http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_06/boldrini-contestazione-civitanova-marche_8f0bcac6-9ea6-11e2-8717-9b3e51409b57.shtml
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CIVITANOVA, LA STORIA DEI CONIUGI STRITOLATI DALLA TENAGLIA DEI DEBITI
Un mutuo per pagare i contributi
all’Inps: «Voleva essere a posto»
Vivevano insieme da anni in un condominio al centro di Civitanova, da quattro mesi non riuscivano a pagare l’affitto
CIVITANOVA MARCHE (Macerata) – Prima di dirsi addio, vicini fino all’ultimo e appesi a una corda, giù nel ripostiglio delle biciclette, Romeo Dionisi e Annamaria Sopranzi, 62 e 68 anni, sposi da 35, hanno lasciato la casa in perfetto ordine, la notte scorsa, come facevano sempre prima di uscire, perché l’ordine era la regola a cui avevano ispirato tutta la vita: il letto fatto, i documenti a posto, i due cellulari, i due orologi, gli occhiali di lei e il portafoglio vuoto di lui bene allineati sul comò, accanto al Cristo ligneo con il rametto di palma e l’angioletto custode di ceramica, a cui non hanno più avuto il cuore di chiedere aiuto. Sul tavolo del salotto è rimasta una bottiglia di liquore mezza vuota: forse hanno preso la forza anche da lì. Stremati dai debiti, uccisi dalla disperazione.
Anna che era il ritratto della salute ma negli ultimi mesi aveva perso almeno venti chili e vestiva sempre di nero: «Porto il lutto nella tasca», spiegava ai vicini. Romeo, che non aveva perso del tutto la speranza di rimanere una «partita Iva» nel mondo del lavoro («il commercialista non mi ha ancora cancellato come artigiano», diceva in giro) ma ormai concepiva pensieri di morte («peccato che la farmacia è chiusa sennò andavo a prendermi il veleno», aveva confessato accorato alla cognata Rita durante l’ultimo pranzo di Pasqua).
Così, giovedì notte, si sono chiusi la porta alle spalle, mentre nell’altra camera il fratello più grande di Anna, Giuseppe Sopranzi, 73 anni, dormiva profondamente e non s’è accorto di nulla. Non avevano avuto figli, Anna e Romeo, così come Giuseppe che non s’era mai sposato. E in tre vivevano ormai da molti anni, famigliola affiatatissima, nella casa all’interno 3 di via Calatafimi 40, al primo piano, nel centro di Civitanova, un tempo la piccola Rimini delle Marche, ma oggi sempre più cittadina strangolata dalla crisi del calzaturiero e della marineria, dell’edilizia e del commercio, con le griffe che se ne vanno da Corso Umberto I in un clangore di saracinesche abbassate.
Quando Giuseppe, ieri mattina alle 9, ha scoperto di essere rimasto solo al mondo e in quella casa, ha preferito morire anche lui, ha raggiunto la scogliera al Molo Sud del porto e si è lasciato andare mentre soffiava forte il «garbino», il vento di qui, e il mare era agitatissimo. La Guardia Costiera l’ha visto annaspare in mezzo ai flutti e gli ha lanciato una cima, ma lui l’ha rifiutata. Insieme avevano vissuto e insieme hanno voluto morire, tutti e tre.
Anna Sopranzi prendeva la pensione sociale, circa 500 euro al mese. Bastavano giusto per l’affitto di casa, che però da 4 mesi non riuscivano più a onorare. Il proprietario, Mario Pagnanini, li conosceva da una vita e voleva loro un gran bene, perciò non li assillava, «non vi preoccupate, me li darete con calma», ripeteva ai suoi tre sfortunati inquilini. Anche Giuseppe Sopranzi era pensionato, percepiva circa 900 euro, aveva lavorato per molti anni come operaio in un calzaturificio della zona e adesso si dedicava alla sua più grande passione: il mare. Aveva un capanno vicino al fiume Chienti e ogni mattina andava alla foce a guardare le mandrie e i pescatori. Così passava il tempo, prima di tornarsene a casa per il pranzo, dove l’aspettavano i piatti poveri ma gustosi che la sorella Anna preparava a lui e a Romeo con devozione. Anche nell’ultimo atto, Anna ha pensato a Giuseppe, lasciandogli una busta con 600 euro in contanti, «questi sono per Peppe», c’era scritto in un biglietto ritrovato in casa.
Solo Romeo, muratore da una vita, combatteva ancora per avere la sua pensione – spostata a 67 anni dalla riforma Fornero – e si era indebitato per questo, accendendo due mutui per poter continuare a versare i contributi all’Inps, ma senza avere più i soldi per pagare le rate, perché ormai ridotto a lavorare in nero nei cantieri e da 10 mesi senza stipendio: «Alla vigilia di Pasqua il titolare della ditta è fuggito a Napoli», si lamentava negli ultimi giorni. «Non era un esodato, era molto peggio – racconta commosso Ivo Costamagna, presidente socialista del consiglio comunale di Civitanova e suo vicino di casa -. L’unica volta nella sua vita che mi ha chiesto aiuto è stato 20 giorni fa, è salito su con la moglie a casa mia, al terzo piano e mi ha dato un foglio in cui spiegava che era pronto a fare qualsiasi mestiere per lavorare, per essere a posto». «Manovalanza», aveva scritto Romeo in stampatello.
http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_06/mutuo-per_pagarae-contributi-inps-caccia_bfd7295c-9e79-11e2-8717-9b3e51409b57.shtml