Italiano, accusato di stalking nei confronti dell’ex moglie

Donori, registratori sotto il letto della ex
Marito molesto accusato di stalking

Lo stalking è cominciato tre mesi prima che il Tribunale di Cagliari omologasse l’accordo di separazione consensuale.

In attesa della separazione legale, la moglie e i due figli vivevano nella parte principale della casa, l’ex marito nel seminterrato, a Donori. Ma, nonostante l’accordo consensuale fosse in via di definizione, all’uomo la nuova sistemazione non andava bene e gli scatti di gelosia lasciavano intendere che, forse, per lui la storia non era finita.

MOLESTIE Fatto sta che ha deciso di rendere impossibile la vita alla ex: ha assicurato con una calamita tre mini registratori elettronici sotto il letto della ex moglie e nella cappa aspiratrice sopra il piano cottura; ha inserito nella presa della corrente elettrica un tubo corrugato flessibile attraverso il quale faceva arrivare nella casa della donna la sua voce carica di offese e minacce; ha rubato la Sim card del telefonino della ex consorte e ha ripetutamente telefonato a una coppia di Donori accusando lui di avere una relazione con la donna da cui si era appena separato; ha sistemato nel cassone di un rimorchio agricolo gli effetti personali della ex moglie e dei figli, poi, mentre i ragazzi si accingevano a recuperarli, ha ingiuriato la moglie con parolacce pesantissime.

QUERELE Stanca e intimorita la donna ha presentato sei querele in meno di tre mesi, dal marzo al maggio dello scorso anno, alla stazione dei carabinieri di Donori, e ancora, dal gennaio al maggio scorsi, alla questura di Cagliari. Così, l’ex marito molesto, G. C., 52 anni, originario di Sant’Andrea Frius, residente a Donori, è finito sotto inchiesta per stalking e interferenze illecite nella vita privata altrui. Accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, il giudice Simone Nespoli ha firmato un’ordinanza che vieta al marito molesto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex moglie. C. deve mantenere sempre e comunque una distanza di almeno 500 metri dalla ex moglie e gli è vietato comunicare con la donna attraverso qualsiasi mezzo.

STALKING Lo stalking è cominciato tre mesi prima che il Tribunale di Cagliari, l’8 giugno 2009, omologasse l’accordo di separazione consensuale ed è continuato pure dopo, fino al maggio di quest’anno. Congiu ha dapprima sistemato tre mini registratori nell’abitazione della donna per carpire fette di vita privatissima, quindi ha continuato con insulti pubblici e privati. Una volta ha bussato insistentemente alla porta d’ingresso della casa assegnata dal giudice alla ex moglie urlando «questa vuole più di quanto le spetta, sei solo un ospite, tanto di butto fuori, non ti do più un soldo». Un’altra volta l’ha minacciata dicendole «quando nostro figlio compie 18 anni ti butto fuori di casa».

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