Due donne scomparse. Si indaga lo “zio”.

Torre del Lago
Donne scomparse: c’è un indagato
Arrivano i Ris con cani e geo-radar
Una vicina: controllate se c’è ancora la carriola. Ispezione nel furgone dello “zio”

TORRE DEL LAGO – Le cercano nel posto più facile: nel campo di via Lecci, fra le carcasse di auto e di barche, accanto alla roulotte e alla baracca in cui vivevano quelle due donne. Scavano lì e ogni tanto i cani annusano la terra e abbaiano all’aria.

L’abbaiare dei cani ferma la ruspa, fa silenzio intorno. Qualche minuto, un controllo da parte della scientifica dei carabinieri e tutto riprende nell’ansia, dietro questo cancello su una strada sterrata che collega Torre del Lago a Viareggio. Cercano qui tracce di Velia Claudia Carmazzi, 59 anni e della sua mamma, Maddalena Semeraro di 80. Qui dove per alcuni mesi, l’estate scorsa, queste donne hanno vissuto nell’indigenza assoluta, senza acqua né elettricità, prima di scomparire. Qualcuno addirittura ipotizza una morte di stenti: “Ho visto Velia mangiare le scatolette del cibo per i cani, era diventata magrissima” riferisce una vicina che chiede di restare anonima.
E’ stato il figlio di Velia, David Paolini, 22 anni, fra mille paure e contraddizioni a raccontare che lo “zio aveva detto che erano a farsi curare in un ospedale”, ma che lui non riusciva più a contattarle. Sono stati i vicini di casa, il parroco e un’assistente sociale a segnalare il caso ai carabinieri e David a presentare la denuncia: era il 29 settembre e già allora troppe cose non tornavano. Per mesi, questa storia di reticenze, degrado e povertà diffuse anche fuori dai confini di quel campo, è rimasta nell’oblio collettivo. Da ieri c’è almeno un indagato, forse anche qualcuno in più. Le ipotesi di reato formulate dalla procura di Lucca sono: sequestro di persona e circonvenzione di incapace. Uno dei personaggi chiave della vicenda è quello che David chiama lo “zio” e che in realtà è soltanto un lontano cugino del padre morto anni fa. Si tratta di Massimo Remorini, viareggino: l’uomo, nel racconto del ragazzo, avrebbe venduto a un avvocato le case della mamma e della nonna per mandare le due donne a vivere prima in una pensione e poi in una roulotte e in una baracca: che fine hanno fatto i soldi lo diranno gli accertamenti patrimoniali in corso. Quelle due donne deboli e ai margini venivano tenute sotto chiave: nel campo si entra aprendo il lucchetto dall’esterno e soltanto dall’esterno si aprirebbe anche la porta della roulotte. Possibile? Possibile che i vicini di casa, in questo posto in cui tutti si conoscono non si fossero nemmeno accorti della presenza di due donne dietro a un cancello fasciato di teli verdi?
I carabinieri del Ris setacciano anche il furgone di Remorini. L’avvocato del commerciante (ha un chiosco a Viareggio), Giorgio Paolini ha spiegato che il suo assistito “non ha nulla da temere e da subito ha collaborato con i carabinieri. Evitate processi mediatici”. Ha aggiunto anche che “nei fatti riferiti da David ci sono evidenti illogicità” e che testimoni hanno visto una delle due donne lo scorso ottobre in una lavanderia. “Non ci risultano segnalazioni attendibili e verificate” ribattono gli investigatori mentre i cani della Human Blood Detection Dog, una ditta livornese specializzata (fra i cani utilizzati ieri, c’era anche Bho, un bracco tedesco impiegato per le ricerche di Yara a Brembate) ispezionano l’area. Una donna che abita nella zona suggerisce: “Perché non cercate anche più avanti dove si fermano spesso delle macchine?”. E chiede: “C’è all’interno del campo la cariola che il ragazzo usava per trasportare le taniche di acqua che veniva a prendere per la sua mamma?”. La domanda rimane senza risposta. Le ricerche vanno avanti anche quando fa buio e i vigili del fuoco portano lì i generatori. Si scandaglia il terreno pure con un georadar, un’apparecchiatura azionata da un team di esperti dell’università Sapienza di Roma. Ma dagli scavi per ora, riemergono pezzi di un vecchio frigorifero, carcasse di animali, frammenti di ferro. Nessuna traccia di Velia e di sua madre nel freddo di questo posto dall’altra parte del mondo, così vicino al mare, così vicino al lago di Puccini.

Su Repubblica in edicola: parla il figlio David. “Ho paura che siano morte”

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/12/10/news/torre_del_lago_donne_scomparse_c_un_indagato_arrivano_i_ris_con_cani_e_geo-radar_una_vicina_controllate_se_c_ancora_la_-10026156/

Questa voce è stata pubblicata in Scomparse, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.