Italiano, ingegnere, accusato di aver strangolato e ucciso la compagna

Donna strangolata a Genova, un fermo
E’ compagno vittima che ha chiamato 118, non ha confessato

(ANSA) – GENOVA , 12 DIC – Una donna di 44 anni, Paola Carosio, e’ stata strangolata nella notte in un’abitazione di via Buriano nel quartiere di Nervi, nel levante genovese. Per l’omicidio e’ in stato di fermo il compagno della vittima, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni che aveva chiamato il 118 affermando che la donna era stata colta da malore mentre faceva il bagno. L’uomo, contro il quale sembrano esserci prove schiaccianti, non ha confessato l’omicidio ai carabinieri che lo hanno interrogato.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/12/12/visualizza_new.html_1670778676.html

Uccisa farmacista a Nervi
Fermato il compagno
Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella notte nella sua casa in via Buriano. Per l’omicidio è in stato di fermo il compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni. La vittima è stata trovata priva di vita in bagno. A dare l’allarme è sttao il fidanzato che ha chiesto l’intervento dei medici del 118. “Era l’amore della mia vita”. La gelosia il movente

Forse la gelosia dietro il delitto della farmacista di Quinto. Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella sua casa in via Buriano nel quartiere di Nervi. Per l’omicidio è stato fermato il suo compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni.

E’ stato lui a dare l’allarme ai medici del 118. La donna era priva di vita nel corridoio vicino al bagno di casa. Lui ha detto che la fidanzata era morta dopo un malore nella vasca ma l’anatopatologo Marco Salvi ha riscontrato i segni dello strangolamento sul collo della vittima.

Sottoposto ad un lungo interogatorio, Germano Graziadei ha continuato a sostenere la tesi del malore (“Era l’amore della mia vita”), anche se i carabinieri sono convinti che gli elementi raccolti contro di lui sono “schiaccianti, e sufficienti per ritenerlo colpevole”.

“Ha avuto un malore, io non c’entro”, ha più volte ribadito nel corso dell’interrogatorio Germano Graziadei. Paola e Germano stavano insieme da due anni ma si conoscevano dai tempi delle superiori. Ai parenti e agli amici appariva una coppia affiata. Si dividevano tra l’abitazione di via Buriana, dove convivevano soprattutto nei fine settimana, e quella dei genitori.

Ieri avevano pranzato e cenato insieme a Nervi: a mezzogiorno, in un ristorantino della delegazione; alla sera avevano acquistato affettati in una rosticceria.

Poi il dramma. Erano da poco passate le undici di sera quando i medici del 118 hanno suonato alla porta della farmacista. L’uomo era confuso, indicava il corpo della sua fidanzata stesa a terra sul pavimento del bagno con un rivolo di sangue che le scendeva dalla nuca. I soccorritori hanno tentato di rianimarla ma è stato inutile.

Paola Carosio sarebbe morta per anossia da strangolamento, ma un taglio sulla nuca ha evidenziato come sia stata anche sbattuta con violenza contro uno spigolo, forse nella determinazione di finirla. Un’agonia che sarebbe durata un quarto d’ora.

Il presunto omicida lavora come project manager e direttore dei lavori per Sviluppo Genova nella costruzione della nuova lavanderia industriale della Valpolcevera. Il professionista è figlio di Franco Graziadei, costruttore edile genovese. Paola Carosio gestiva la farmacia comunale di Quinto.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2010/12/12/news/uccisa_a_nervi_fermato_il_compagno-10099161/

Nervi, donna uccisa dentro casa
12 dicembre 2010 | E.Cap.
Graziano Cetara
HOME > GENOVA

1

Via Buriano, la casa del delitto

Intorno alle 23.30 di questa notte, intervento del 118 in un’abitazione di via Buriano, a poca distanza da via Donato Somma, nel quartiere genovese di Nervi: Paola Carosio (44 anni) è stata trovata priva di vita nel bagno della sua abitazione.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a loro volta avvertiti dai soccorritori, l’allarme sarebbe stato dato dal compagno della donna, Germano Graziadei, un ingegnere di 43 anni, suo convivente dal 2008, ma con cui la donna, secondo quanto riferito dai vicini, era amica da una ventina d’anni.

I militari hanno sospettato che non si trattasse di un incidente domestico e, su disposizione del pubblico ministero di turno, Francesco Cardona Albini, hanno sottoposto a fermo il compagno della vittima, messo sotto torchio nella caserma di San Giuliano per tutta la notte. Graziadei, però, non avrebbe confessato. Nell’interrogatorio, anzi, l’uomo avrebbe più volte ribadito: «Ha avuto un malore, io non c’entro». Nonostante questo, dopo un primo esame del medico legale Marco Salvi – che avrebbe trovato segni di strangolamento sul collo della donna, e anche un livido sulla nuca – i carabinieri riterrebbero di avere elementi «schiaccianti» che porterebbero a ritenere Graziadei colpevole: il movente potrebbe essere quello della gelosia. L’uomo, risultato positivo all’alcoltest, è in carcere a Marassi.

Secondo le prime ricostruzioni, Paola Carosio e Germano Graziadei si dividevano fra la casa di via Buriano (dove vivevano soprattutto nei weekend) e quella dei genitori. Ieri, i due avevano pranzato e cenato insieme a Nervi: a mezzogiorno in un ristorantino, alla sera comprando affettati di prima scelta in una rosticceria.

Paola Carosio era molto conosciuta nel levante genovese: gestiva la farmacia Comunale di Quinto.

Germano Graziadei, invece, lavora come project manager e direttore dei lavori per Sviluppo Genova nella costruzione della nuova lavanderia industriale della Valpolcevera: è figlio di Franco Graziadei, noto costruttore edile del capoluogo ligure.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2010/12/12/AMZTY9PE-dentro_donna_uccisa.shtml

Questa voce è stata pubblicata in Femminicidio, Violenza maschile. Contrassegna il permalink.