Carmela Rea: sospettati per la sua morte il marito e il cognato della vittima!

Carmela Rea, tracce ematiche sull’automobile del marito
Melania non sarebbe stata uccisa nel luogo del ritrovamento. Restano 3 i sospettati.
Michela Rossetti
Potrebbe essere vicino alla soluzione il giallo dell’uccisione di Carmela Rea, detta Melania, la donna di 29 anni scomparsa il 18 aprile scorso a Colle San Marco e ritrovata morta due giorni dopo a Ripa di Civitella. Secondo fonti investigative, infatti, a uccidere la donna sarebbero state due persone. Gli inquirenti sospettano del marito e del cognato della vittima (già interrogato nei giorni scorsi). A rafforzare questa tesi il fatto che il corpo sia stato ritrovato in un’area utilizzata in genere dai militari per le esercitazioni.

Sangue sull’auto del marito
Non solo. Alcune tracce di sangue sono state infatti trovate dagli investigatori nell’auto di Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le tracce ematiche sono state rinvenute sul sedile anteriore del passeggero e saranno esaminate dai Ris di Roma. Le analisi degli esperti si concentreranno anche sugli indumenti del marito e sugli altri reperti trovati sul luogo del delitto, il cellulare della vittima, la siringa e il laccio emostatico.

Restano 3 i sospettati
“I risultati degli esami del Ris sulle tracce biologiche che potrebbero essere collegate all’omicidio Rea non potranno arrivare prima di 5 giorni, forse anche 10”. Lo ha detto il PM di Ascoli Umberto Monti scambiando delle rapide battute con i giornalisti all’uscita del Tribunale locale.
Monti non ha voluto rispondere a domande sui presunti sospettati per l’omicidio di Melania, sospettati che sembrano essere a questo punto tre: il marito della vittima, Salvatore Parolisi, un suo amico agente di polizia penitenziaria che abita nella frazione di Colle, poco distante dal Pianoro di San Marco dove la donna scomparve nel pomeriggio del 18 aprile, e un vicino di casa della coppia, un operaio di Folignano che forse durante un festa in paese aveva fatto delle avances alla donna.

La strana dichiarazione
Sotto la lente degli investigatori vi sarebbe anche una dichiarazione di Parolisi che, a più di una settimana dal ritrovamento del cadavere, ha confidato di aver passato un pomeriggio di passione con sua moglie, proprio nel bosco in cui è stato rinvenuto il corpo della donna. Una confessione vista da molti come un tentativo di crearsi un alibi nel caso in cui venissero trovate tracce biologiche a lui riconducibili nella zona.

La conferma agli inquirenti
È infatti un mistero il motivo per cui Salvatore Parolisi non abbia ad esempio detto che entrambi erano già stati – una decina di giorni fa – sul luogo dove è stato ritrovato il cadavere. Poi l’uomo ha confermato anche agli inquirenti: “È vero, io e Melania eravamo già stati a Ripa di Civitella. Con noi c’era anche la bambina. L’abbiamo lasciata in macchina e ci siamo appartati per amoreggiare”.
Un dettaglio non da poco, considerando che il fatto potrebbe spiegare eventuali tracce biologiche accanto al chiosco della pineta.

Poco sangue vicino al cadavere: uccisa altrove?
Ma questo non è l’unico aspetto da chiarire. Resta un punto interrogativo anche il luogo del delitto. Che fino a qualche giorno fa si riteneva fosse il luogo dove è stato scoperto il corpo.
Troppo poco, infatti, il sangue trovato intorno al cadavere. Quindi l’omicidio potrebbe essere avvenuto altrove.
“Abbiamo il ragionevole sospetto che l’omicidio sia avvenuto altrove e non nel bosco di Ripe: è una possibilità che non possiamo escludere”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno,

Oggi le prove dei Ris
Saranno determinanti anche i prossimi esami che i Ris di Roma compieranno oggi.
Sarà analizzato il materiale ritrovato vicino al casotto e alcuni campioni di saliva ritrovati sull’orecchino della donna; ma anche sui vestiti che il marito indossava il giorno della scomparsa.

Le notizie di ieri: si segue la pista passionale
Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio di Carmela Rea, detta Melania, la donna di 29 anni scomparsa il 18 aprile scorso e ritrovata morta due giorni dopo.
I carabinieri e la guardia di finanza hanno compiuto ieri un nuovo sopralluogo nella zona di Colle San Marco di Ascoli Piceno, dove Carmela è stata vista l’ultima volta. Sul posto, ancora una volta presenti i “cani molecolari”, ossia specializzati nella ricerca di tracce di sangue.
Si attendono i risultati finali dell’autopsia.

La pista passionale
Anche ieri sono proseguiti gli interrogatori. Nel pomeriggio sono stati ascoltati i gestori, il personale e i clienti del bar ristorante Cacciatore, dove Melania si era diretta per andare al bagno, ma dal quale non è più tornata.
Intanto la pista passionale resta la più plausibile secondo gli inquirenti.
Secondo fonti del tribunale di Ascoli – riporta La Repubblica – la donna sarebbe stata uccisa da qualcuno che la conosceva bene, e gravitava o in ambito familiare o in quello del luogo di lavoro del marito, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito di stanza ad Ascoli.

L’appello al “telefonista”
Gli inquirenti, intato, hanno rivolto un appello al telefonista che, con una chiamata al 116, ha fatto ritrovare il cadavere e a possibili passanti nel bosco dove è stato ritrovato il corpo di Carmela.
A loro dire, potrebbero portare altri elementi utili all’indagine.

Ieri gli interrogatori
Forse a una svolta le indagini sull’assassinio di Carmela Rea. I carabinieri del Comando provinciale di Ascoli hanno ascoltato, ieri, in caserma alcune persone che potrebbero essere collegate o avere informazioni utili per incastrare il killer della donna.
Era presente il sostituto procuratore Carmine Pirozzoli.
Le indagini hanno ricevuto, a quanto pare, un ulteriore impulso, e sono in corso diverse attività investigative.
In Procura circola un clima di ottimismo.

Le notizie precedenti: corsa contro il tempo
Corsa contro il tempo, di inquirenti e investigatori che indagano sull’omicidio di Melania Rea, per acquisire e conservare le prove sul luogo in cui si presume sia avvenuto il delitto, la pineta di Ripe di Civitella (Teramo).
Nel bosco ieri, grazie al fiuto di Atos, un cane speciale, sono state rinvenute tracce biologiche oltre a un orecchino della donna, a una catenina e a un laccio emostatico.
In zona minaccia di piovere, e questo danneggerebbe irreparabilmente la scena del crimine.

Carmela è stata uccisa sul posto
Carmela-Melania Rea probabilmente è stata uccisa nel posto in cui è stato trovato il cadavere, nel Bosco delle Casermette, in provincia di Teramo.
L’intervento di un cane e degli agenti del soccorso alpino della Guardia di finanza ha avuto esiti importanti nell’indagine.
Un ulteriore sopralluogo è stato disposto dagli inquierenti a Ripe di Civitella, al Bosco delle Casermette, dove il cadavere della donna scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco, ad Ascoli, è stato trovato due giorni dopo.

Trovato un orecchino e tracce biologiche
Oltre ad un orecchino della donna, sarebbero state rinvenute tracce biologiche che comproverebbero una colluttazione fra la donna e il suo carnefice e che, dunque, la povera Melania sia stata assassinata proprio in quella pineta nel Teramano.
Alcuni elementi confermerebbero anche l’uso sul posto di un’arma da taglio; si tratta di altre tracce di sangue, oltre quelle già rilevate al momento della scoperta del cadavere, che sono state fiutate dal cane della Guardia di finanza. Particolari che gli investigatori ritengono molto utili alle indagini. Sul posto, alla luce degli importanti ritrovamenti, si è recato il sostituto procuratore di Ascoli Umberto Monti.

L’intervento di Atos, un cane specialiazzato
A richiedere l’impiego di una cane – un pastore belga malinoire, chiamato Atos – specializzato per la ricerca in superficie, in valanghe e macerie di persone scomparse e dello loro tracce, era stato ieri notte lo stesso pm Monti. L’animale è arrivato ad Ascoli insieme al personale del soccorso alpino della Guardia di Finanza de L’Aquila (Sagf) che oggi ha svolto ricerche sul luogo sia della scomparsa della vittima (Colle San marco) sia del ritrovamento del cadavere (Civitella del Tronto).

Due Sim card segrete
Per trovare l’assassino di Carmela Rea, la giovane donna uccisa a Ripe di Civitella con 35 coltellate, la chiave potrebbe essere due sim card “segreta” trovate una sul corpo della donna e l’altra a casa sua. Vicono al cadavere di “Melania”, assieme al telefonino e alla sim utilizzata quotidianamente, c’era infatti una seconda scheda telefonica. Gli inquirenti esamineranno il tracciato telefonico di questa sim per ripercorrere le ultime ore di vita della donna, assassinata in un bosco del teramano a soli 29 anni. Il cellulare della giovane, infatti, aveva la batteria scarica e da lì potrebbero arrivare poche informazioni.
Una seconda sim card telefonica è stata trovata, invece, dagli investigatori a casa di Carmela, tra i suoi vestiti. E il marito sostiene di non averne mai saputo nulla.
Il ritrovamento delle due Sim card potrebbe portare a una svolta nelle indagini.

I risultati dell’autopsia
L’autopsia effettuata ieri ha rilevato trentacinque coltellate su tutte il corpo, soprattutto sul tronco e sul collo. Non c’è stata, invece, violenza sessuale.
Una delle ferite è profonda, alla gola; altre sono arrivate in profondità a ledere organi interni.
Queste le notizie date dall’anatomopatologo Adriano Tagliabracci a conclusione, ieri sera, dell’esame autoptico.
I colpi – ha spiegato – fanno propendere per un delitto d’impeto, passionale e non premeditato o legato alla criminalità organizzata. La svastica sembra appartenere, quindi, a una messinscena avvenuta dopo il delitto, nel tentativo di depistare gli inquirenti.

Le notizie precedenti: la scoperta del delitto
Si è conclusa in tragedia la scomparsa di Carmela Rea (in basso in foto) – più conosciuta con il soprannome di “Melania” – di cui si erano perse le tracce da lunedì scorso.
La donna è stata infatti trovata morta ieri, grazie alla segnalazione di una telefonata anonima.
Il corpo è stato ritrovato a Ripe di Civitella (Teramo), a pochi chilometri da dove era scomparsa.
La donna è stata sicuramente uccisa, ma le domande aperte sono diverse: è stata uccisa sul posto (in provincia di Ascoli, Marche) e poi trasportata in Abruzzo; oppure no? Conoseva il suo killer? E perchè il suo corpo è stato martoriato: perchè la svastica, e la siringa?

Possibile il depistaggio
Gli inquirenti – i carabinieri del reparto operativo di Teramo – non escludono il depistaggio: cioè che la croce uncinata sia stata usata dall’assassino per far pensare a scenari che in realtà nulla hanno a che fare con l’omicidio.

La svastica e il volto sfigurato
Sul corpo della donna – sgozzata – sono state diverse echimosi e il volto risulta sfigurato.
La cosa più inquietante è una svastica: una croce uncinata incisa sulla coscia destra (e non sulla schiena come appreso in un primo momento). In un braccio è stata anche trovata conficcata una siringa.

Esclusa la violenza sessuale: attesa per l’autopsia
Esclusa per ora, la violenza sessuale, ma per avere maggiori indizi si dovrà aspettare l’autopsia. Eseguita probabilmente entro oggi – al massimo domani – all’obitorio dell’ospedale di Teramo dove il corpo è stato trasportato.

Il fratello: “Inspiegabile”

“Inspiegabile, inspiegabile…”: sono le uniche parole che Michele Rea, fratello di Carmela, ha detto all’arrivo a Ripe di Civitella (Teramo), dove è stato trovato il cadavere sfigurato della donna.
Michele Rea – che aveva anche lanciato un appello alla sorella tramite “Pomeriggio 5” – ha poi rifiutato, sconvolto, di parlare con i giornalisti.

Lunedì scorso la scomparsa
Carmela (29 anni) era scomparsa lunedì a Colle San Marco di Ascoli Piceno, dove era salita con il marito, Salvatore Parolisi (caporal maggiore dell’esercito), e la loro bimba di 18 mesi.
“Devo andare in bagno, torno subito”: avrebbe detto Carmela al coniuge, ma non è stato così.
Il 5 gennaio scorso, nella stessa zona, fu rinvenuto il cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona per l’omicidio della quale è indagato un amico della donna.

http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Carmela+Rea+sul+luogo+del+delitto+con+il+marito&idSezione=10534

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