#53 – Italiano, già condannato per l’omicidio della moglie, accusato di aver ucciso la compagna straniera

Uccisa sulla porta di casa a colpi di pistola
arrestato il compagno, già uxoricida
L’uomo, che 20 anni fa aveva ucciso la moglie, è stato fermato con l’accusa di omicidio. Pare che la donna volesse lasciarlo dopo aver scoperto il suo delitto e i dieci anni trascorsi in un manicomio criminale

Una donna di 40 anni, Lakbira El Hayj, originaria di Khenifra in Marocco e in Italia da pochi mesi, è stata uccisa sulla soglia della sua abitazione con quattro, cinque colpi di pistola sparati a bruciapelo. Il suo compagno di 49 anni, di Canosa di Puglia, che nel 1990 uccise la moglie, è stato fermato con l’accusa di omicidio. L’avrebbe fatto perché la donna, scoperto il suo passato, aveva deciso di lasciarlo. Gli agenti arrivati sul luogo del delitto lo hanno trovato in casa con gli abiti sporchi di sangue. Ha raccontato di aver sentito bussare alla porta intorno a mezzanotte e di aver visto un uomo incappucciato che sparava alla quarantenne, ma la sua versione non regge. Nessuna traccia, finora, dell’arma usata per compiere il delitto: una pistola semiautomatica calibro 9 corto.

Cosimo Damiano Pastore scontò nel manicomio giudiziario di Aversa, in provincia di Caserta, i dieci anni inflittigli con la misura di sicurezza per l’uccisione della moglie. Pare che la vittima avesse deciso di interrompere la relazione proprio dopo aver scoperto che l’uomo a cui si era legata aveva ammazzato, sempre per gelosia, l’altra donna e per questo aveva trascorso dieci anni in un manicomio criminale. Dalla struttura era stato dimesso perché ritenuto non più socialmente pericoloso. Da quando era libero, il quarantanovenne – giudicato allora incapace di di intendere e di volere – viveva con la figlia che all’epoca del primo delitto era una bambina e avrebbe assistito all’uccisione della madre.

Lakbira, che lavorava saltuariamente in paese come badante, è stata uccisa nel suo appartamento, in via Vito Rosa. Il 49enne, ora in carcere con l’accusa di omicidio, frequentava spesso quell’abitazione. E’ stata una telefonata alla polizia a dare l’allarme poco dopo la mezzanotte. Giunti in via Rosa, gli agenti hanno trovato il cadavere della donna sull’uscio di casa e l’uomo in stato confusionale con gli abiti macchiati di sangue. Condotto in commissariato, il 49enne ha raccontato al pm Giuseppe Maralfa, della Procura di Trani, che poco prima qualcuno aveva bussato alla porta dell’appartamento. Lakbira avrebbe aperto e uno sconosciuto avrebbe sparato alcuni colpi di pistola, uccidendo la donna e scomparendo nel buio. Il compagno di Lakbira non avrebbe saputo spiegare però in modo convincente la presenza delle macchie di sangue sui suoi abiti ed è anche stato sottoposto allo stub. I poliziotti hanno cominciato a sentire anche amiche, conoscenti e vicini di casa della vittima.

Sarebbe così emerso che di recente Lakbira aveva scoperto il passato tutt’altro che tranquillo del suo uomo, che dopo aver lasciato il manicomio giudiziario aveva avuto anche qualche guaio con la giustizia per droga. E la donna avrebbe manifestato al 49enne l’intenzione di lasciarlo, intimorita e preoccupata per quanto aveva appreso. Una volontà che avrebbe fatto scattare nuovamente, come venti anni fa, una folle gelosia nel compagno della donna, fino alla decisione di ucciderla. Sul luogo del delitto i poliziotti hanno recuperato due bossoli, ma non è stata trovata l’arma usata per il delitto. Il sospetto è che l’uxoricida abbia chiesto a qualcuno di nasconderla. Lui per ora nega tutto.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/04/30/news/omicidio-15558780/?ref=HREC1-10

Uccisa badante marocchina a Canosa
La polizia ferma il compagno 50enne
Vent’anni prima l’uomo aveva assassinato la moglie
La vittima voleva lasciarlo:aveva saputo dell’omicidio

BAT – Uccisa per gelosia. Sarebbe questo il movente dell’omicidio di Lakbira El Hayidi, una 40enne marocchina, assassinata nella sua abitazione la notte scorsa a Canosa dal suo compagno, Cosimo Damiano Pastore, di 49 anni, con un colpo di pistola in pieno volto. La donna, da qualche mese in Italia, faceva la badante, ma sembrava decisa a troncare la relazione con l’uomo, che alternava momenti di rabbia ad altri di normalità. Nella casa, un basso in via Senatore Vito Rosa, la polizia ha trovato i bagagli pronti. La donna aveva saputo che l’uomo, una ventina di anni fa, aveva ucciso, sempre per gelosia, la moglie e per questo motivo aveva scontato quasi dieci anni nel manicomio giudiziario di Aversa perché ritenuto dai giudici incapace di intendere e di volere.

La vittimaVERSIONE CONTRASTANTE – L’uomo non ha mai confessato in 16 ore passate in commissariato. Anzi, ha raccontato che ad uccidere la compagna sarebbe stato un uomo, con il volto coperto, che avrebbe sparato dall’esterno attraverso la porta a vetri del bassi e avrebbe avuto tutte le intenzioni di colpire anche lui. Pastore – sempre secondo quanto raccontato – si sarebbe messe in salvo nascondendosi in casa e cercando di togliere l’arma al killer che, a quel punto, era fuggito. La sua versione è apparsa poco convincente e piena di incongruenze e contraddizioni. Nel pomeriggio per lui è scattato l’arresto in flagranza, che ora dovrà essere convalidato dal gip del tribunale di Trani.
LA RICOSTRUZIONE – Sugli abiti dell’uomo, che è stato subito sottoposto a stub, la polizia ha trovato macchie di sangue, che dovranno essere analizzate. Nessuna traccia, finora, dell’arma usata per compiere il delitto: una pistola semiautomatica calibro 9 corto, che ha sparato quattro colpi, di cui uno ha raggiunto la donna al volto non lasciandole scampo. L’autopsia, disposta dal pm Giuseppe Maralfa, sarà eseguita da Giancarlo Divella.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2011/30-aprile-2011/uccisa-badante-marocchina-canosail-killer-ha-sparato-casa-esterno-190539723009.shtml

Uccisa a colpi di pistola sull’uscio di casa, arrestato il compagno

Una 49enne marocchina è stata uccisa per gelosia dall’uomo con cui aveva una relazione

CANOSA DI PUGLIA – E’ stata uccisa con quattro o cinque colpi di pistola sulla soglia della sua abitazione di Canosa di Puglia, Lakbira El Hayj, la badante 49enne proveniente dal Marocco che si era trasferita in Italia solo da qualche mese. Gli inquirenti hanno fermato con l’accusa di omicidio il compagno della donna, Cosimo Damiano Pastore, anch’egli 49enne di Canosa di Puglia, che nel 1990 uccise la moglie. Gli agenti che sono accorsi sul luogo del delitto l’hanno ritrovato in casa con gli abiti sporchi di sangue. Pastore ha dichiarato di aver sentito bussare alla porta intorno a mezzanotte e di aver visto un uomo che sparava alla donna marocchina, ma la sua versione non regge. Al momento non c’è traccia dell’arma del delitto, una pistola semiautomatica calibro 9.

Pastore scontò una pena di dieci anni inflittagli con la misura di sicurezza per l’uccisione della moglie presso il manicomio giudiziario di Aversa, in provincia di Caserta. E’ emerso che la vittima avrebbe scoperto il passato tutt’altro che tranquillo dell’uomo a cui si era legata, compresi i problemi con la giustizia per motivi di droga avuti dall’uomo dopo lo sconto della pena presso il manicomio criminale. Per questi motivi Lakbira avrebbe deciso di troncare la relazione, cosa che avrebbe fatto scattare nuovamente la folle gelosia dell’uomo.

http://www.go-city.it/puglia/notizie/cronaca/5514-uccisa-a-colpi-di-pistola-sulluscio-di-casa-arrestato-il-compagno.html

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