Italiano, accusato di aver perseguitato la ex moglie per tre anni

Perseguita l’ex e la costringe a cambiare casa

STALKING. L’angosciante vicenda di una giovane madre della città. L’uomo di 46 anni è stato condannato a 15 mesi di reclusione. Altri 8 mesi gli sono stati inflitti perché non pagava gli alimenti alla figlia minore

Per quasi tre anni ha incalzato in maniera ossessiva l’ex convivente, a tal punto esasperata da essere costretta addirittura per due volte a cambiare residenza. Quella che una donna di 38 anni, madre di due bambini, ha raccontato in tribunale è una storia di ordinario stalking, ma che nel suo caso si è tramutata in una persecuzione avvilente, insistita e prolungata nel tempo – dall’agosto 2006 all’11 maggio 2009 -, che si è conclusa con l’intervento delle forze dell’ordine.
Il giudice Cristina Bertotti ha inflitto a Biagio Iorio, 46 anni, residente a Santorso in via Roma, 15 mesi di reclusione per lo stalking, ai quali vanno aggiunti altri 8 mesi di carcere e 900 euro di multa per non avere versato gli alimenti per il mantenimento della figlia minore. È stato condannato anche al risarcimento dei danni in favore della parte civile, assistita dall’avvocata Tiziana Martini.
La vicenda della quale è rimasta vittima la donna ha avuto gli ingredienti della insistita e pervicace prova di forza orchestrata dall’imputato, il quale una volta terminata la convivenza ha iniziato a pedinare la sua ex.
Come sempre succede in queste storie di amori feriti, in cui la gelosia si mischia al rancore e di mezzo ci sono anche figli piccoli che patiscono le ripercussioni più pesanti, spartire torti e ragioni è complicatio.
Il giudice ha fissato che Iorio dall’estate 2006 ha cominciato un pressing asfissiante verso la donna, costringendola a cambiare abitudini. Ha iniziato a telefonarle a tutte le ore; l’ha seguita e, non trovando risposte al dolore psicologico di avere un confronto, si è incamminato con decisione – almeno secondo il tribunale penale – lungo la strada dell’illegalità.
Le minacce di morte del tipo «ti sgozzo; farò scorrere tanto di quel sangue; qui ci scappa il morto» hanno impaurito la donna, che ha iniziato a temere la peggio. Lei si è così rivolta ai carabinieri, anche perché alle minacce si sommavano gli epiteti irriguardosi pronunciati anche pubblicamente.
Nel mirino di Iorio è così finito anche il figlio più grande della ex, al quale non avrebbe risparmiato le esasperate e ingiuste accuse.
In questo contesto di alta tensione, per ben due volte la vittima delle prepotenze, era stata costretta non solo a mutare abitudini, ma anche a cambiare luogo di residenza per il timore di incontrare l’ex compagno.
Non era comunque servito a nulla perché Iorio – ha sottolineato durante la requisitoria il pm Antonella Toniolo -, era tornato alla carica. Il giudice allora firmò un provvedimento cautelare a suo carico, vietandogli di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex, e soltanto di fronte al timore di finire in carcere era cessata la persecuzione per la quale è stato condannato.

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