Italiano, accusato di aver tentato di violentare una minorenne

Tentò di violentare ragazzina
ARRESTO. Una paziente indagine dei carabinieri della stazione ha fatto luce su un episodio avvenuto alla fine di luglio. Un disoccupato è finito in cella perché ritenuto responsabile di un’aggressione a sfondo sessuale nei confronti di una tredicenne

Schio. In carcere con un’accusa pesantissima: violenza sessuale su minore. Ci è finito l’altra sera Stefano Pastore, disoccupato di 32 anni residente con i genitori in via Tito Livio, dopo che i carabinieri l’hanno accusato di essere il protagonista di un’aggressione a sfondo sessuale ai danni di una ragazzina di 13 anni, avvenuta alla fine di luglio.
Secondo la ricostruzione effettuata dai militari del luogotenente Sergio Asciolla dopo che la ragazzina, accompagnata dalla madre, si era rivolta al comando stazione di viale Maraschin, una sera dei primi giorni di luglio, la tredicenne stava tornando a casa, percorrendo una strada non ben illuminata, peraltro non lontano dal centro città. A quel punto è stata affrontata alle spalle da un uomo, che ha tentato di spingerla contro un muro, iniziando al tempo stesso a toccarle diverse parti del corpo. Nonostante la resistenza opposta dalla giovanissima, l’aggressore ha insistito nella violenza, proseguendo i palpeggiamenti, finchè ha lasciato andare la ragazzina che continuava a resistergli. Inizialmente per i carabinieri del cap. Massimo Ferrari si è trattato di un caso quasi irrisolvibile, in quanto disponevano solo di una sommaria descrizione di una persona robusta, che indossava pantaloni mimetici. Paziente e certosina è stata l’azione degli investigatori per cercare di disegnare un profilo dello sconosciuto aggressore, fino a quando sono riusciti a individuarlo in un soggetto che frequentava abitualmente i bar della città.
Una sera, proprio mentre l’uomo si trovava in un locale pubblico, è stato riconosciuto dalla ragazzina, che passava da quelle parti con la madre, e di tale riconoscimento è stato subito informato un militare in borghese, conosciuto a madre e figlia, che in quel momento stava uscendo dal medesimo bar. L’attenzione si è quindi appuntata su questa persona, che è risultata essere Stefano Pastore. Dati gli elementi raccolti dagli investigatori, il gip Stefano Furlani ha accolta la richiesta di ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di violenza sessuale su minore da parte del pubblico ministero Barbara De Munari, che aveva coordinato le indagini, e l’altro pomeriggio sul tardi i carabinieri l’hanno notificata a Pastore nella sua abitazione, accompagnandolo poi in carcere. Nell’abitazione del giovane i carabinieri hanno sequestrato anche una notevole quantità di cd e dvd, il cui contenuto sarà ora oggetto di accertamento. L’indagato, difeso dall’avv. Tiso, sarà interrogato domani in carcere.

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