Segue alla rassegna sullo stupro di gruppo all’Aquila:
STUPRO L’AQUILA: VITTIMA MINACCIATA IN OSPEDALE, ”A TE CI PENSO IO” E FUGGE
L’AQUILA – La direzione generale della Asl dell’Aquila ha chiesto alla forze dell’ordine di presidiare nelle ore di visita l’ingresso del reparto di ginecologia dove dalle prime ore del mattino di domenica è ricoverata la giovane studentessa laziale stuprata al di fuori di una discoteca dell’Aquila.
L’istanza è stata formulata per impedire ai molti non autorizzati a entrare e violare la privacy della giovane ricoverata ancora in stato di choc dopo la brutale violenza subita.
Fin dai primi giorni, fuori dal reparto, hanno sostato telecamere e giornalisti.
L’attenzione mediatica sul grave caso ha innescato curiosità morbosa anche in molti parenti dei ricoverati nel reparto che hanno tentato di vedere la giovane.
E c’è anche chi si presenta per fare visita alla giovane, pur senza avere rapporti di amicizia e parentela: ieri una ragazza con abbigliamento di tendenza e alcuni piercing è riuscita a entrare nella stanza e rivolgendosi alla studentessa ha affermato “a te ci penso io”.
Quando è stato dato l’allarme, la ragazza era già fuggita.
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Come ha detto qualcuno, la paura ci fa soppravivere. Ma, la paralise ci ammazza. Se vogliono guerra, non mancheranno soldati da questa parte. Siamo con Voi.
Denise Argemi