Italiano, tenta di uccidere la badante della moglie e si suicida

Pescara: tenta di uccidere una donna con 2 colpi di fucile

Pescara, 4 apr 2012 – Un uomo ha tentato di uccidere la badante di sua moglie, gravemente malata, nella serata di martedì, a Pescara, nella zona dell’ospedale, e poi si è ucciso. L’uomo avrebbe usato un fucile. A fornire la prima ricostruzione dei fatti e’ la polizia, che si sta occupando delle indagini.

L’uomo, Antonio Di Martile, 72 anni, avrebbe sparato due colpi di fucile alla badante e poi avrebbe raggiunto uno scantinato e si sarebbe sparato al volto morendo sul colpo. Il fucile usato era detenuto regolarmente. Alla base del fatto di sangue una lite con la badante, una delle tante tra la coppia di anziani e la straniera.

La moglie di Di Martile, Evelina Leporiere, contrariamente a quanto riferito in un primo momento dalla polizia, non e’ stata colpita dal marito ed e’ semplicemente sotto shock. La donna ha 76 anni. La badante straniera, Corina Dascalu, 36 anni, romena, sarebbe stata raggiunta da due colpi, tra il collo e la spalla. L’episodio e’ avvenuto in via Punta Penna, al civico 28, in in alloggio popolare.

La lite è avvenuta nel salotto dell’abitazione, dove gli anziani vivevano con la badante straniera e i suoi due figli piccoli. Le discussioni tra i coniugi e la badante erano frequenti, e Di Martile viene descritto come una persona particolarmente litigiosa. Non si conosce pero’ il motivo della discussione di stasera. La straniera e’ stata trovata in una pozza di sangue e trasportata d’urgenza in ospedale, dove e’ finita anche la moglie di Di Martile, che vive su una sedie a rotelle, molto provata dall’accaduto. Le condizioni della romena sarebbero gravi. Sul posto polizia (anche con la scientifica), carabinieri e polizia municipale. Ad occuparsi della indagini la squadra mobile. Il magistrato di turno e’ Silvia Santoro.

AMPUTATO BRACCIO DELLA DONNA – E’ stata necessaria l’amputazione del braccio per la donna romena, Corina Dascalu, 36 anni, che ieri sera è stata raggiunta da due colpi di fucile esplosi dall’anziano per cui lavorava, Antonio Di Martile, 72 anni, che subito dopo si è suicidato. La donna è stata sottoposta ieri sera a un intervento chirurgico, in ospedale, e questa mattina si è proceduto all’amputazione. E’ ricoverata in Rianimazione, in prognosi riservata. In base alla ricostruzione fornita dalla polizia, che si sta occupando delle indagini, Di Martile e la Dascalu (madre di due figli che in questi giorni sono a Pescara) avrebbero discusso in casa, in via Punta Penna 28, a Pescara, per questioni domestiche, come accadeva spesso. Verso le 19.45 di ieri hanno avuto una lite in sala, davanti alla moglie dell’uomo che da cinque anni (quando è stata colpita da un ictus) vive su una sedia a rotelle. Al culmine della lite Di Martile, ex netturbino e guardiacaccia, avrebbe imbracciato un fucile e sparato tre colpi, due dei quali hanno raggiunto la badante. La donna, che ha perso molto sangue, è stata soccorsa e portata in ospedale, così come la moglie di Di Martile, Evelina Leporiere, di 76 anni, sotto shock per il ferimento della donna e il suicidio del marito. Dopo aver sparato alla badante Di Martile ha raggiunto il sottoscala della casa popolare e si è sparato al mento, morendo sul colpo. Dalla sua abitazione sono stati portati via due fucili e una canna.

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