Uccide la moglie e poi si ammazza L’ipotesi: gelosia
VITTORIO VENETO. Lui, ex sottufficiale, le ha sparato 2 colpi di fucile
La tragedia è avvenuta l’altra sera, prima della cena, ma i corpi dei due coniugi nella cucina sono stati scoperti solo ieri alle 12
Francesca Gallo VITTORIO VENETO (TV) Una tragedia della gelosia finita nel sangue. Un ex militare ha ucciso la moglie a fucilate e poi si è tolto la vita con un colpo al volto. Il dramma è stato scoperto ieri all’ora di pranzo in via del Lavoro 126 nella zona dei Santi Pietro e Paolo, a Vittorio Veneto. Giacomina Zanchetta, 67 anni, è stata freddata con una scarica di fucilate al petto. Almeno tre colpi sono partiti dal fucile imbracciato dal marito Raffaello Salvador, 72 anni, ex sottufficiale dell’Aeronautica: due per lei, e uno contro di sè. È toccato a Claudio Zanchetta, fratello della donna, scoprire il massacro.
Preoccupato dal silenzio della coppia, a mezzogiorno si è recato nella loro casa. È entrato accompagnato da un vicino. Hanno trovato i corpi senza vita nella cucina della villetta bifamiliare. LITE ALL’ORA DI CENA. I primi rilievi compiuti sui corpi fanno ipotizzare che il momento della tragedia possa essere fissato nella sera di giovedì. Sul tavolo della cucina c’era ancora la cena non consumata. Qualcosa attorno alla tavola imbandita ha scatenato la folle decisione dell’uomo. Alcuni indizi raccolti dagli investigatori sul teatro del crimine aprono l’ipotesi che tra Raffaello e Giacomina sia scoppiata una violenta lite. Se sul movente per ora solo ipotesi, la dinamica è invece chiara. I vicini interrogati hanno comunque escluso di aver sentito rumori sospetti arrivare dalla bifamiliare. L’IPOTESI: GELOSIA. Non erano considerati una coppia litigiosa, ma la gelosia potrebbe aver scavato un abisso tra i due. Ormai Giacomina non poteva più frequentare neppure il coro parrocchiale. Secondo un parente, Salvador in questo momento era depresso per alcuni problemi di salute. Aveva subito di recente un’operazione agli occhi per la cataratta. «Aveva paura di stare male», rivela Claudio Zanchetta, fratello della vittima. Più probabile che si sia trattato di una serie di concause a scatenare la follia omicida. Un gesto d’impulso e di rabbia, con due colpi di fucile sparati a distanza ravvicinata contro la moglie. Il culmine violento e assurdo di una discussione che si era sempre più avvitata in accuse reciproche, incomprensioni, la tensione alle stelle. L’arrivo a sirene spiegate delle gazzelle ha animato il quartiere, ieri mattina. Entrambi i coniugi sono morti sul colpo. Sulla scena dell’omicidio-suicidio anche il medico legale Francesco Manglaviti e il medico di famiglia Nazareno De Nardi. LE ARMI. Raffaello Salvador si era congedato dall’Aeronautica con il grado di maresciallo maggiore. Era esperto di gruppi elettronici, molti anni di servizio sul Pizzoc, poi in ufficio a Treviso e da 15 anni la pensione. In casa teneva due fucili, regolarmente denunciati. Le armi sono state sequestrate. Le indagini sono coordinate dal comandante provinciale dei carabinieri col. Gianfranco Lusito. Spetterà ora agli investigatori ricostruire il puzzle della sua vita per trovare il movente a un gesto così repentino e violento. Come sempre accade in questi casi i sentimenti di parenti, amici, conoscenti, gente comune oscillano tra l’orrore e la sorpresa. Una coppia normale, persone per bene, niente che facesse presagire la mattanza. «Stiamo ricostruendo la dinamica – spiega Lusito – gli elementi raccolti ci fanno ipotizzare che il fatto si sia verificato ieri sera, all’ora di cena». «Un dramma familiare sconvolgente, un atto imprevedibile», ha commentato il sindaco Gianantonio Da Re che conosceva la famiglia. Mai nessun problema per la famiglia Salvador: né disagi sociali, né preoccupazioni economiche. Una vita da pensionati. Giacomina era una donna di fede profonda. Sono arrivati anche i due figli della coppia, Sabrina (vive a Faenza) e Giovanni che sta in città. Attoniti, senza parole, senza un perché.
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Regione/355164_uccide_la_moglie_e_poi_si_ammazza_lipotesi_gelosia/
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Settantenne geloso
uccide la moglie e si spara
Lei, 67 anni, andava a cantare nel coro della chiesa. Lui la voleva in casa. Ha usato due fucili da caccia per farla finita. I corpi erano irriconoscibili
VITTORIO VENETO (Treviso) – La tavola apparecchiata come sempre, le pentole sul fuoco con la cena pronta e a terra, in un lago di sangue, i corpi straziati di Giacomina Zanchetta, casalinga di 67 anni, e del marito Raffaello Salvador, 72enne sottufficiale dell’Aeronautica in pensione. Ad uccidere la donna giovedì sera, con un colpo di fucile all’addome, è stato proprio il marito, che poi ha preso una doppietta, se l’è puntata sotto il mento e ha fatto fuoco. A scoprire i cadaveri il fratello 70enne della donna, che venerdì mattina, preoccupato perché non sentiva la sorella e il cognato, si è presentato a casa loro. All’origine dell’omicidio-suicidio forse la gelosia ossessiva di Salvador per la moglie con la quale, pare, i litigi fossero ormai molto frequenti. Sembra che l’uomo non sopportasse nemmeno di vederla salutare i vicini o gli amici della parrocchia, che lei frequentava perchè cantava nel coro. Interesse a lui inviso, perchè motivo delle uscite della donna. Il dramma nella bifamiliare si è consumato in pochi minuti, alla fine di una giornata normale, mentre nessuno dei vicini si accorgeva di nulla. Giacomina e Raffaello sono stati visti per l’ultima volta intorno alle 19.30. Poi la coppia è entrata in casa e ha chiuso le imposte, come faceva ogni sera all’ora di cena.
La tavola era già apparecchiata e la 67enne stava armeggiando in cucina con le pietanze, quando è scattata la furia omicida del marito. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo ha preso i due fucili da caccia che aveva ereditato dal padre, un monocanna e una doppietta, li ha caricati ed è tornato in cucina. Con il primo ha sparato a bruciapelo contro la moglie, colpendola all’addome. La donna è stramazzata a terra, a pancia in giù in un lago di sangue. Poi l’uomo ha preso la doppietta, se l’è puntata sotto il mento e ha fatto fuoco, accasciandosi accanto al muro. Tutto intorno il sangue e i resti del suo volto, dilaniato al punto da far inizialmente pensare che i colpi esplosi fossero stati tre e da rendere difficile il riconoscimento del corpo. Poi nella villetta è sceso il silenzio, interrotto solo dal fringuello di casa, che continuava a cinguettare. A stabilire l’ora esatta della morte e quanti colpi sono stati sparati sarà il medico legale Massimo Manglaviti, durante l’autopsia che verrà disposta dal pm Barbara Sabattini.
A fare la tragica scoperta il fratello della donna, Claudio, che ogni giorno andava a trovare la coppia. «Quando ieri, a mezzogiorno, ho visto che era ancora tutto chiuso e nessuno rispondeva ho pensato che fosse successo qualcosa di grave—racconta —. Temevo si fossero sentiti male e sono entrato rompendo una finestra ». Così si è trovato davanti i corpi straziati della sorella e del cognato: «Una scena che non dimenticherò mai». Pochi i dubbi sul fatto che si sia trattato di un omicidio-suicidio. «Al momento non ci sono elementi che indichino la presenza sul luogo di terze persone—spiega il comandante provinciale dell’Arma, Gianfranco Lusito —. L’autopsia e l’accertamento balistico sui fucili chiariranno la dinamica dell’accaduto ». Quel che è certo per ora è che Salvador è stato colto da raptus, probabilmente al culmine di un litigio. Pare infatti che la coppia, descritta da tutti come unita e affiatata, nell’ultimo periodo si lasciasse spesso andare a violente litigate a causa della gelosia del marito. Una gelosia quasi patologica e forse immotivata, quella che l’ex maresciallo provava per la moglie. Erano sposati da 45 anni e avevano due figli, Sabrina che vive a Faenza e Giovanni. Ad aggravare il suo disagio le condizioni di salute dell’uomo, che aveva subìto un intervento alla cataratta e doveva farne un altro. «A me sembrava una coppia normale, che andava d’accordo —dice Claudio Zanchetta—ultimamente però, lui era cambiato, era preoccupato, aveva paura di stare male».
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/20-aprile-2012/marito-moglie-trovati-morti-loro-appartamento-2004158330934.shtml
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MARITO SPARA ALLA MOGLIE E SI UCCIDE
Il dramma si è compiuto nella cucina della bifamigliare di via del Lavoro a Vittorio Veneto. In casa trovati due fucili
VITTORIO VENETO – Un omicidio-suicidio si è consumato nella serata di ieri all’interno dell’abitazione dei coniugi Rafaelo Salvador, 72 anni, e Giacomina Zanchetta, 67 anni.
L’uomo, ex aiutante maresciallo dell’aeronautica ora in pensione, avrebbe imbracciato un fucile da caccia e sparato prima alla moglie e poi a sé stesso. La conferma sulla dinamica dei fatti arriverà solo dopo i rilievi eseguiti dalla scientifica e dopo l’esame autoptico sui due cadaveri.
Il dramma si sarebbe consumato ieri, giovedì, verso le 19,30 all’interno della bifamigliare di via del Lavoro, al civico 126, a pochi metri dal passaggio al livello ferroviario. Solo stamane, intorno alle 12,30, i due corpi ormai privi di vita sono stati scoperti.
A dare l’allarme i famigliari, che non avevano da ieri più notizie di Rafaelo e Giacomina. Il fratello di lei, Claudio Zanchetta, preoccupato per questo prolungato silenzio è entrato in casa ed ha trovato in cucina i due corpi ormai privi di vita e poi ha dato l’allarme al 112. Sul posto i carabinieri di Vittorio Veneto per i rilievi di rito.
«Stiamo ricostruendo la dinamica – ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, col. Gianfranco Lusito -, gli elementi raccolti ci fanno ipotizzare che il fatto si sia verificato ieri sera, all’ora di cena». I due coniugi sono stati trovati a terra in cucina, nessun biglietto è stato ad ora trovato, elemento che potrebbe dare una spiegazione a questo estremo gesto che pare non essere legato a questioni di salute.
«Ad un primo esame esterno dei due cadaveri sono stati individuati tre fori, ma non è escluso che ce ne possano essere degli altri» ha spiegato il col. Lusito. I colpi ad altezza dell’addome, più Rafaelo Salvador aveva anche una lesione al viso. Due i fucili in casa, uno di questi è stato rinvenuto in cucina.
«Un dramma famigliare sconvolgente, un atto imprevedibile» ha affermato il sindaco Gianantonio Da Re uscendo dall’abitazione di via del Lavoro insieme al vicesindaco Giuseppe Maso che ha fatto sapere che la famiglia non era mai stata segnalata ai servizi sociali.
Una famiglia normale, tranquilla: così li ricordano i vicini e gli amici, che mai avrebbero pensato a un gesto del genere.
Rafaelo Salvador aveva prestato servizio nell’aeronautica, Giacomina Zanchetta aveva lavorato in un lanificio del vittoriese. Si erano sposati alla fine degli anni ’60 ed avevano due figli, Giovanni, che risiede a Vittorio Veneto, e Sabrina che abita a Faenza. Giacomina era conosciuta in parrocchia: da anni cantava nel coro di Santi Pietro e Paolo. «Una persona splendida, sempre gioiosa»: così il parroco don Fabrizio Mariani ricorda Giacomina Zanchetta.
http://www.oggitreviso.it/omicidio-sucidio-vittorio-veneto-46933