Segrate, disperato per i debiti
uccide la moglie e poi si spara
A notte fonda ha ucciso la moglie con la sua pistola, poi ha rivolto l’arma contro se stesso e si è tolto la vita. Secondo la testimonianza del figlio l’uomo era gravemente preoccupato per la situazione economica nella quale si trovava
Un imprenditore di 76 anni, Pietro D., ha ucciso la moglie Egidia, 63 anni, e poi si è suicidato la scorsa notte a Segrate alla periferia di Milano. L’uomo, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, in tarda nottata ha sparato alla donna nel letto e poi ha rivolto la pistola, regolarmente detenuta, verso se stesso. Secondo quanto riferito dal figlio agli inquirenti Pietro D., titolare di un’azienda di costruzioni e termoidraulica, temeva di non riuscire a ripianare i debiti accumulati dalla sua attività e questa situazione lo angosciava da tempo.
Prima di compiere il suo gesto estremo, l’uomo aveva appeso fuori dalla porta della camera da letto un biglietto destinato al domestico filippino nel quale chiedeva di non entrare nell’appartamento e di chiamare immediatamente il figlio e i carabinieri. L’imprenditore ha lasciato tre lettere: in una di queste, destinata a tutti, si dà del vigliacco per non essere in grado di affrontare la situazione. Una delle altre due lettere è per il figlio, avuto da un precedente matrimonio e oggi residente a Milano, titolare di una impresa edile, mentre l’ultima è il testamento.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/05/news/segrate_disperato_per_i_debiti_uccide_la_moglie_e_poi_si_spara-53901399/?ref=HREC2-1
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Segrate, imprenditore uccide la moglie e si toglie la vita
Autore del gesto un imprenditore 76enne. Secondo quanto ricostruito era disperato per i debiti contratti dalla sua società
Ha ucciso la moglie con un colpo di pistola, poi si è ucciso. Un imprenditore italiano di 76 anni, residente nel quartiere San Felice di Segrate, ha tolto la vita alla consorte 67enne.
A trovare i due cadaveri il domestico filippino, arrivato a casa dei due questa mattina. L’arma utilizzata dall’uomo, una 38 special, era detenuta legalmente.
Da una prima ricostruzione, sembra che l’uomo fosse molto preoccupato per i debiti contratti dalla sua azienda di condizionatori e termoidraulica.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/segrate-imprenditore-uccide-moglie-e-si-toglie-vita-892528.html
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NELLA FRAZIONE DI SAN FELICE
Anziano uccide la moglie e si spara
Il figlio: «Era angosciato dai debiti»
L’imprenditore, 76 anni, avrebbe fatto fuoco contro la moglie 67enne nel sonno. Un domestico ha trovato i corpi
Alle 8 del mattino, appena arrivato alla villetta nella frazione San Felice a Segrate (Milano), il domestico filippino ha trovato un biglietto sulla porta della camera da letto. «Non entrare, avvisa Matteo e i carabinieri». Gli si è gelato il sangue. Matteo, 40 anni, è il figlio dei suoi datori di lavoro. In camera da letto, la tragica scoperta: i corpi senza vita di Umberto D., imprenditore di 76 anni, e della moglie, Egidia M., di nove anni più giovane. L’uomo, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, in tarda nottata avrebbe sparato alla donna mentre dormiva nel letto e poi avrebbe rivolto la pistola, una Smith & Wesson calibro 38 special regolarmente detenuta, verso se stesso. Si è ucciso con un colpo alla tempia. Prima di morire ha scritto tre lettere, in cui si dà del «vigliacco» e chiede «scusa» per il suo gesto.
I DEBITI – Secondo le prime informazioni acquisite dal nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, l’imprenditore aveva grossi problemi economici nella sua attività commerciale, un’azienda di costruzioni e termoidraulica. Lo ha spiegato il figlio ai militari dell’Arma, dicendo che da tempo la situazione debitoria lo angustiava. Al momento, però, non è possibile affermare con certezza che questo sia esclusivamente il motivo per cui l’uomo ha computo il gesto disperato. I parenti hanno spiegato di non essere a conoscenza di sue eventuali gravi malattie. Secondo il figlio, l’anziano temeva di non riuscire a ripianare i debiti accumulati dalla sua attività: la situazione, ha riferito, a suo giudizio non era insanabile, ma evidentemente il padre non riusciva più a reggere al protrarsi delle difficoltà e alla mancanza di commesse dovuta alla crisi economica.
MOLTO AMATI – I due anziani coniugi erano molto conosciuti e stimati nella frazione di San Felice. La signora Egidia era nota tra le vicine come «la giardiniera» per il suo bellissimo balcone fiorito e per semi, talee e consigli che dispensava volentieri a chiunque ne avesse bisogno. Il signor Umberto era considerato da tutti una persona affabile, ma negli ultimi tempi i vicini lo vedevano sempre triste e a testa bassa, come oppresso dalle preoccupazioni. Dopo la scoperta della tragedia, le vicine si sono preoccupate anche per i due gatti della coppia, insistendo con i carabinieri per poter recuperare la femmina, rimasta all’interno della villetta, mentre il maschio all’arrivo degli estranei era uscito in giardino.
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_5/omicidio-suicidio-imprenditore-segrate-pensione-depressione-uccide-moglie-21229659645.shtml
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