Diciannovenne impiccata ad Adrano
arrestato l’ex fidanzato dopo tre anni
A fornire le prove delle responsabilità potrebbero essere state le tracce di sangue rilevate dal Ris nella villetta a più di due anni e mezzo di distanza. Nessuno aveva fatto dei rilievi in casa e la morte di Valentina Salamone era stata subito liquidata come suicidio
CATANIA – Il papà di Valentina lo aveva sempre sostenuto. Sua figlia, una bella ragazza di 19 anni, trovata impiccata in una villetta alla periferia di Adrano nel luglio 2010, non si è suicidata ma è stata uccisa. La svolta nelle indagini sulla morte di Valentina Salamone, indagini subto archiviate come suicidio e riaperte solo qualche mese fa su richiesta della famiglia, è arrivata questa mattina con l’arresto di Nicola Mancuso, l’ex fidanzato della ragazza.
A fornire le prove delle responsabilità potrebbero essere state le tracce di sangue rilevate dal Ris nella villetta a più di due anni e mezzo di distanza. Tracce di sangue rilevate nella casa ma anche sulle scarpe della ragazza. Nell’immediatezza dei fatti nessuno aveva fatto dei rilievi in casa e la morte di Valentina era stata subito liquidata come suicidio.
La famiglia Salamone ha sempre sostenuto che in molti, anche le amiche di Valentina, hanno mentito su quello che accadde quella sera nella villetta di Adrano, nella disponibilità di due pregiudicati, dove si era tenuta una festa alla quale avevano partecipato otto persone, tra alcol e droga.
Valentina e Nicola avevano una relazione: Nicola, sposato, avrebbe manifestato l’intenzione di liberarsi di lei. “Questa sta esagerando, mi rovina, la dobbiamo sistemare”, avrebbe detto. Qualcuno avrebbe raccontato che Valentina, forse per fare pressione su di lui, gli avrebbe detto di essere incinta. Ora la svolta nelle indagini e la conferma dei sospetti della famiglia, Valentina fu uccisa e il suo suicidio fu simulato.
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