Roma, coppia gay massacrata dal branco: “C’erano anche 3 donne”
L’aggressione nella notte, all’uscita dal locale in cui lavorano in via Ostiense. Nicolas e Luigi sono stati presi a pugni e calci da un gruppo di 4 ragazzi e 3 ragazze. La ferma condanna dell’episodio espressa da Imma Battaglia, presidente Di’Gay Project.
ROMA – Un altro episodio di violenza per le strade di Roma Capitale. Due ragazzi gay, Luigi Esposito e Nicolas Garcia, all’uscita dal locale in cui lavorano, in via Ostiense, sono stati aggrediti da quattro ragazzi e tre ragazze. Il gruppo ha inizialmente insultato i giovani, rivolgendogli delle offese pesanti, ma solo verbali. Successivamente si è passati alle maniere forti, con calci, pugni. A nulla è valso il tentativo da parte di uno degli aggrediti, Luigi, di cercare di scappare in auto. Una volta salito sulla vettura infatti, il giovane è stato scaraventato fuori a forza e di nuovo aggredito selvaggiamente. Il suo amico Nicolas, cercando di intervenire per aiutare l’amico, ha ricevuto un pugno in un occhio. Fortunatamente è intervenuta sul posto una pattuglia dei carabinieri, avvertita da un terzo amico che ha assistito alla scena. Le forze dell’ordine hanno arrestato i colpevoli. A denunciare l’intero accaduto è stata inoltre la presidente Di’Gay Project Imma Battaglia. “Ringrazio le forze dell’ordine per il tempestivo soccorso e per il quotidiano impegno nonostante lo stato di emergenza in cui ci troviamo, che però non allontana sentimenti di paura, dolore e rabbia. I ragazzi aggrediti (trauma cranico, fratture multiple, lesioni, prognosi di trenta giorni) oggi si definiscono fortunati perché ancora vivi e questo è inammissibile. Roma è ormai diventata terra di nessuno, abbandonata a se stessa, alla criminalità, alla violenza e al caos: si percepisce con chiarezza un senso di pericolo, precarietà e insicurezza, dovuto all’assenza della politica”, ha dichiarato Battaglia. Manca dunque, secondo l’opinione della presidente, un progetto di rilancio della Capitale che possa permetterle di vivere di cultura, diritti, accoglienza. La diversità in genere, sia di credo religioso, di cultura, di razza, di etnia, di inclinazioni sessuali o altro ancora, sembra quindi essere ancora percepita, nelle strade di Roma, come una minaccia.
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