#77 (Donna) – Uccisa e bruciata

Colpita alla testa e poi bruciata
“Il nome del killer nell’agenda”
Non è stato un incidente, almeno questo credono gli inquirenti che indagano sulla morte della 29enne trovata carbonizzata nel suo centro messaggi di Mola di Bari. Rubato il telefonino della ragazza, sospetti su un conoscente

NON dormiva né è stata colta di sorpresa dalle fiamme Bruna Bovino, la giovane brasiliana morta giovedì pomeriggio nel suo centro estetico “Arwen”, a Mola di Bari. Pochi dubbi ancora restano ai carabinieri e alla Procura di Bari sul fatto che la 29enne sia stata uccisa da qualcuno che molto probabilmente conosceva. Quel che a prima vista era sembrato un incidente, un incendio del quale non aveva fatto in tempo ad accorgersi, col passare delle ore sta assumendo contorni differenti. Certo, per avere un’idea più chiara su quel che è stato fatto a Bruna bisognerà aspettare gli esiti dell’autopsia, che sarà eseguita lunedì prossimo dal professor Francesco Introna, medico legale del Policlinico di Bari. Ma a prima vista quelle lesioni al cranio, compatibili anche con una caduta accidentale, colorano il quadro di tinte più fosche. E rendono sempre più accettabile l’idea di un delitto a sfondo passionale.

Non è semplice per gli investigatori analizzare la scena del delitto, contaminata dal passaggio di vigili del fuoco e vigili urbani, appena si è saputo dell’incendio in atto. Ma un primo successo l’hanno già ottenuto ritrovando all’interno del centro massaggi Arwen l’agenda di Bruna, con l’elenco degli appuntamenti con relativi nominativi. Nessuna traccia, invece, del telefono cellulare della ragazza, forse portato via da chi l’ha uccisa.

Ieri mattina, sul posto sono tornati i carabinieri della Sis, la Sezione investigazioni scientifiche, per nuovi controlli, e questa mattina toccherà al medico legale osservare di persona il posto in cui la ragazza è stata ritrovata semicarbonizzata con i vestiti incollati addosso, persino sul viso. Prioritario a questo punto ricostruire la dinamica delle ultime ore di vita di Bruna Bovino.

Al lavoro come al solito, nel pomeriggio, era stata vista forse per l’ultima volta alle 18.15 dal titolare di un laboratorio di tatuaggi, vicino al centro Arwen. La ragazza era davanti alla porta e fumava una sigaretta, forse mentre attendeva il prossimo cliente. O colui che, con tutta probabilità l’ha poi uccisa. Il movente non è affatto chiaro, e per questo i carabinieri, coordinati dal pm Antonino Lupo, per tutta la giornata di ieri hanno interrogato i conoscenti ma anche quei nomi che l’agenda riporta.

Si indaga, si cerca il perché di questo brutale assassinio, e per farlo si scava nel passato della giovane donna: nata in Brasile da mamma brasiliana e papà italiano, era però tornata in Italia da piccolina. Una storia fatta di errori giovanili e voglia di ricominciare, con insolita determinazione.

Se ne fa portavoce il suo legale, l’avvocato Massimiliano Carbonara. “Era una ragazza solare e fiduciosa nel futuro – ha detto – nonostante le brutte esperienze vissute. Ma l’ultima volta che l’ho sentita, circa 10 giorni fa, mi è apparsa disorientata e scossa”. Due anni fa era stata coinvolta in una vicenda giudiziaria di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Il prossimo 25 febbraio avrebbe dovuto testimoniare in aula nel processo in cui si era costituita parte civile nei confronti del suo ex datore di lavoro, il titolare del centro massaggi dove aveva lavorato fino all’aprile 2011. Licenziata poco prima che il centro finisse nella bufera, decise di guardare al proprio futuro aprendo un centro tutto suo.

“Aveva cambiato completamente vita – ha detto l’avvocato Carbonara – soprattutto dopo la nascita della figlia”. Bruna aveva una bambina di due anni, avuta da un compagno con il quale ha convissuto per qualche tempo fino ad alcuni mesi fa. “Indipendentemente dalle ripercussioni emotive e sociali di quell’episodio – ha concluso il legale – è sempre sembrata ai miei occhi impegnata a ritrovare equilibrio e serenità, ma nei giorni scorsi era provata e accennava a problemi personali”.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/12/14/news/colpita_alla_testa_e_poi_bruciata-73565023/

Massaggiatrice uccisa, sospetti sugli ex
Si indaga sulla vita sentimentale della giovane brasiliana. Domani l’autopsia ma ci sono ormai pochi dubbi: è stata colpita e poi data alle fiamme

di FRANCESCA RUSSI

La vittima
Deve esserci stata prima una violenta colluttazione. Poi il killer ha colpito alla testa la giovane estetista, forse con uno sgabello o con un tavolino presente nel centro massaggi, e ha appiccato l’incendio avvolgendo il corpo della donna in una tendina. Sulle pareti e sul pavimento, hanno confermato i rilievi della sezione investigazioni scientifiche, c’erano macchie di sangue anche se diluite dall’acqua usata dai vigili del fuoco per spegnere il rogo. Chi ha ucciso Bruna Bovino – perché ormai sembrano non esserci più molti dubbi che si tratti di un omicidio – la conosceva.
Bruna Bovino, trovata morta
nel suo centro massaggi
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È questa l’ipotesi su cui sono al lavoro gli inquirenti della procura di Bari. Al centro dei sospetti ci sono gli ex della ragazza. E questo spiegherebbe anche la scomparsa del telefono cellulare della 29enne su cui potevano esserci dei messaggi che l’assassino ha voluto far sparire. L’indagine, coordinata dal pm Antonino Lupo e affidata ai carabinieri del nucleo investigativo di Bari e della compagnia di Monopoli, punta sulla vita privata della donna che da meno di un mese si era trasferita a Mola di Bari e aveva aperto il centro estetico “Arwen” di via Vitulli dove è stata trovata cadavere.

Bruna Bovino aveva sempre vissuto a Polignano a Mare ma aveva deciso di lasciarsi alle spalle il passato e di ricominciare. In un paese nuovo e in una casa nuova. Abitava in via D’Alba, a pochi isolati dalla piazza principale di Mola di Bari, da sola ma, raccontano i vicini, era spesso in compagnia di un uomo. E, proprio di recente, qualcuno l’aveva sentita discutere animatamente al telefono. I carabinieri sono stati in casa della donna e hanno acquisito alcuni effetti personali che potrebbero aiutare a dare un nome all’assassino.

Al vaglio della procura ci sono anche i tabulati telefonici per capire se aveva appuntamento con qualcuno al centro massaggi. Amici e parenti sono stati ascoltati. L’ex fidanzato, che “era molto geloso” dicono in paese, ha raccontato di essere stato con Bruna fino alle due e mezza del pomeriggio e di essere poi andato via. L’ex marito venerdì sera ha lasciato davanti alla saracinesca del locale un mazzo di fiori con un bigliettino: “Per una stella che non c’è più Bruna sei nel mio cuore”. I carabinieri hanno acquisito quel biglietto.

La donna, due figli di 10 e di 2 anni avuti da due diversi uomini, aveva interrotto da poco una relazione, ma forse frequentava un’altra persona. È tutto il circuito relazionale della 29enne ad essere sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Bruna inoltre il 25 febbraio prossimo avrebbe dovuto testimoniare in aula nel processo in cui si era costituita parte civile nei confronti del suo ex datore di lavoro, il titolare di un centro massaggi di Triggiano dove aveva lavorato fino all’aprile 2011, accusato di induzione e favoreggiamento della prostituzione. A proposito di vicende legali, la 29enne in passato aveva avuto problemi con un suo ex.

“C’è un momento giusto per ogni cosa: per agire, per andarsene, per tornare” è uno degli ultimi post della giovane estetista su Facebook. E ancora. “Sarebbe tutto più facile se la gente si parlasse se mettesse da parte l’orgoglio e la piantasse di ingoiare parole.Dev’esserci ancora qualcuno in grado di spingerti contro uno schifoso muro e dirtelo. Ti amo. Ti odio. Guardami”.

L’autopsia che sarà effettuata domani nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dal professor Francesco Introna chiarirà le cause della morte e potrà dare una parola definitiva sul fatto che si tratti di un omicidio e non di un incidente.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/12/14/news/massaggiatrice_uccisa-73612735/

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