Torre del Greco. Uccide la moglie poi fa la valigia e si costituisce: «Lei e i miei figli mi trascuravano»
TORRE DEL GRECO. Ha ucciso la moglie colpendola più volte alla testa, poi è andato dai carabinieri e si è costituito. «Mi sentivo trascurato, da mia moglie coe dai miei figli – ha poi confessato – E questo nonostante avessi lavorato per tutta la vita, restando per lunghi periodi anche lontano dall’Italia ,pur di assicurare a tutti loro un futuro sereno».
Poche parole, farfugliate, quelle di Umberto Scassillo, 70 anni il prossimo 24 aprile, all’avvocato Ivan Marcello Severino (legale prima nominato dal tribunale di Torre Annunziata e poi divenuto difensore di fiducia dell’uomo) che ieri mattina ha ucciso la moglie, Ida Fontana, un anno e mezzo più grande, con almeno un colpo inferto alla testa utilizzando il bastone di un piccone da giardinaggio.
A confessarlo lo stesso saldatore in pensione che, dopo il delitto, ha avuto il tempo di fare la valigia, ha preso la sua auto e dall’abitazione posta nella piccola stradina sterrata di via Nazionale 940 si è recato dai carabinieri della vicina Torre Annunziata per confessare l’omicidio. «Ho ucciso mia moglie con un colpo di bastone alla testa. E’ in casa, nella cucina al piano terra della nostra villetta. Portatemi in carcere».
Nella villetta posta in una zona isolata della lunga via Nazionale ieri sono entrati i carabinieri, prima quelli oplontini poi i colleghi della stazione Capoluogo guidati dal maggiore Michele De Rosa e dal comandante Vincenzo Amitrano, per tutti i rilievi del caso. A loro sono affidate le indagini per capire cosa sia successo e soprattutto per risalire ai motivi del gesto.
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