Italiano uccide la moglie e si suicida

Uccide la moglie e si suicida
la coppia stava per separarsi
Il dramma è avvenuto sul litorale romano al culmine di una lite. L’uomo aveva regolarmente denunciato varie armi. Al momenento del delitto in casa c’erano due dei cinque figli della coppia

ARDEA – Un uomo ha sparato vari colpi di pistola, contro la moglie uccidendola e poi si è suicidato. L’omicidio suicidio è avvenuto ad Ardea sul litorale romano pochi minuti prima delle 13.

L’uomo, di 62 anni, originario della provincia di Ancona è morto pochi minuti dopo l’intervento dei carabinieri della stazione di Ardea e della compagnia di Anzio. La donna era romana ed aveva 47 anni.

Il fatto è avvenuto al culmine dell’ennesima lite. I due erano in procinto di separarsi. L’uomo aveva regolarmente denunciato varie armi.

Al momento dell’omicidio-suicidio, due dei cinque figli della coppia erano in casa. I figli, due ragazzi di 16 e 17 anni, non avrebbero però assistito alla tragedia: stavano dormendo al piano superiore. Gli altri tre figli della coppia sono invece maggiorenni. Viene confermato che i coniugi volevano separarsi ed ultimamente le liti erano continue.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/08/20/news/uccide_la_moglie_e_si_suicida_la_coppia_stava_per_separarsi-6393141/?ref=HREC1-9

Ardea, uccide la moglie e si spara
I conoscenti: dramma impensabile
«Nessuno sapeva dei loro problemi, non li avevamo mai
sentiti litigare». I figli: in passato litigi, ma mai violenti
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I carabinieri nella villetta della tragedia di Ardea (foto Mino Ippoliti)
di Giovanni Salsano

ROMA (21 agosto) – Nessun grido, niente urla: solo gli spari della Calibro 21. Sette, uno dopo l’altro, di cui cinque a segno: quattro nel corpo della madre e uno, l’ultimo, destinato al padre omicida. Questo è stato il drammatico racconto fatto ieri pomeriggio al sostituto procuratore presso il Tribunale di Velletri dai due figli maschi di Patrizio Galli e Catia Carbini. I due ragazzi erano in casa, quando l’omicidio- suicidio ha sconvolto la loro vita e ha gettato nel panico tutta la gente del popoloso quartiere.

I litigi, hanno raccontato i due ragazzi di 15 e 17 anni, c’erano ed erano dovuti a incomprensioni coniugali che stavano portando i genitori alla separazione. Tuttavia, mai erano stati violenti o tali da lasciar prevedere una simile tragedia. Per questo, nemmeno loro riescono a dare un senso, a trovare un motivo per quei sette colpi di pistola. Incredibile è il termine più ricorrente tra vicini e amici della coppia, che non riescono a spiegarsi il gesto estremo del capo famiglia, un sessantaduenne tecnico informatico, descritto da tutti come una persona tranquilla, gentile e onesta. Anche la moglie, Catia Carbini, 47 anni, è ricordata da alcuni vicini di casa come una donna tranquilla, gentile e, soprattutto, molto bella. Tristi e increduli, sguardo basso e poca voglia di parlare, si affacciano in via Terni anche gli amici cacciatori di Patrizio Galli, con cui condividevano la passione per questo sport.

«Da tutti avremmo potuto aspettarci una cosa simile – raccontano davanti al cancello della villetta – ma non da Patrizio. Siamo venuti apposta perché non ci credevamo, lui non aveva mai parlato dei suoi problemi coniugali e comunque è sempre stato un uomo gentile e tranquillo. Ancora non ci crediamo».

Identiche le reazioni degli avventori e del titolare del vicino bar in via Sassari: anche loro amici del sessantaduenne che si era trasferito alla Nuova Florida dal 2002, proveniente con la famiglia da Roma, pur essendo originario di Ostra Vetere, un piccolo Comune di tremilacinquecento abitanti in provincia di Ancona.

«Veniva sempre al bar – dicono sconvolti per l’accaduto – anche stamattina (ieri, ndr) era tranquillo, calmo come al solito: non c’è una spiegazione per quanto è successo dopo».

Ma il dopo c’è stato, ed è stato terribile. Sette colpi di pistola, esplosi poco prima delle 13. «Stavo dormendo – racconta una ragazza che abita di fronte alla casa della famiglia Galli – e mi hanno svegliato i colpi di pistola. Conoscevo i due figli maschi, siamo quasi coetanei, ma da un po’ non ci frequentavamo più».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=115625&sez=HOME_ROMA

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