Italiano, militare, arrestato per “omicidio aggravato da crudeltà” nei confronti della moglie (Melania)

RELAZIONE CON SOLDATESSA POSSIBILE MOVENTE
Omicidio Rea, arrestato Parolisi
Omicidio aggravato da crudeltà è il reato contestato
Lo inchiodano i risultati dell’autopsia e alcune foto

MILANO – Salvatore Parolisi è stato arrestato per l’omicidio della moglie Melania Rea. Gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare e il caporalmaggiore dell’esercito è stato prelevato dalla caserma Clementi di Ascoli dove era tornato a lavorare lo scorso lunedi. L’uomo si trova nella caserma dei carabinieri, alla presenza dei suoi legali, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Non risultano altre persone iscritte nel registro degli indagati.

ACCUSE GRAVISSIME – Le accuse mosse al marito di Melania Rea sono gravissime: omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà (pena che prevede l’ergastolo) e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri. I reati contestati a Salvatore Parolisi aprono anche alla possibilità che le ferite post mortem sul cadavere di Melania siano state inferte da persona diversa rispetto al marito, ipotesi che comunque gli inquirenti ritengono poco verosimile. I motivi per cui il polol di magistrati ascolani ha deciso la detenzione in carcere per Parolisi sono pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Il gip di Ascoli Carlo Calvaresi aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare lunedì, poi eseguita martedì mattina, accogliendo la richiesta della Procura, che chiedeva l’arresto del caporalmaggiore dell’esercito per l’omicidio volontario aggravato della moglie. Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana, è stata massacrata lo scorso 18 aprile con 33 coltellate nella pineta di Ripe di Civitella, nel teramano. Il suo cadavere era stato trovato due giorni dopo nel Bosco delle Casermette, nel Teramano.

RELAZIONE EXTRACONIUGALE – Per i magistrati ascolani un ruolo importante nell’omicidio di Melania Rea l’ha avuto la relazione fra Salvatore Parolisi e Ludovica, la soldatessa conosciuta nel 235 Rav Piceno durante un corso di addestramento e della quale il caporalmaggiore era diventato amante. Molto importanti i messaggi scambiati su Facebook da Salvatore con l’avatar «Vecio alpino», precipitosamente cancellato il 19 aprile, all’indomani della «scomparsa» della moglie. Messaggi che sono stati recuperati grazie a una rogatoria internazionale e dai quali si percepirebbe la pressione che Ludovica faceva su Salvatore affinchè lasciasse sua moglie per dedicarsi esclusivamente a lei, tanto che a Pasqua, Salvatore Parolisi doveva recarsi a Roma per conoscere i genitori di Ludovica. Quel giorno Parolisi si sarebbe dovuto presentare dall’amante già con la notizia che aveva lasciato la moglie. Nell’ordinanza del gip vengono evidenziati anche i comportamenti tenuti da Parolisi dopo aver denunciato la scomparsa della moglie. In particolare il fatto di non aver partecipato alle ricerche, ma di essersi piuttosto preoccupato di cancellare il profilo su Facebook col quale chattava con Ludovica.

AUTOPSIA E FOTO – Ad inchiodare il caporalmaggiore – secondo quanto si legge nell’ordinanza – sono stati i risultati dell’autopsia effettuata dai medici legali Adriano Tagliabracci e Sabina Canestrai, che hanno stabilito che Melania è stata uccisa proprio nel lasso di tempo in cui il marito dice che si trovava con Melania e la figlioletta a colle San Marco (Ascoli Piceno). Il gip ha aggiunto alle 88 pagine della richiesta di arresto un altro paio di pagine con considerazioni personali sulla possibile dinamica dell’assassinio della giovane mamma di Somma Vesuviana. Allegate anche le foto e le ricostruzioni,tra cui le immagini scattate dai ragazzi dell’istituto tecnico per geometri di Ascoli che si trovavano anche loro al pianoro. Nelle istantanee scattate con i telefonini, non si vedono mai Salvatore, Melania e la piccola Vittoria. Grande importanza in particolare viene data alle testimonianze delle persone sentite dai carabinieri durante questi tre mesi di indagini. Tra i comportamenti sospetti, che per la magistratura ascolana testimoniano la colpevolezza di Parolisi, c’è anche la vicenda del riconoscimento del luogo dove la donna venne ritrovata il 20 aprile scorso.

LE REAZIONI – «E adesso come facciamo con la bambina?». È stata la prima preoccupazione di Michele Rea, il fratello di Melania, alla notizia dell’arresto di Salvatore Parolisi. Lo riferisce il legale della famiglia, l’avvocato Mauro Gionni, che ha appena parlato con i parenti della donna uccisa. La bambina è la piccola Vittoria, che porta lo stesso nome della nonna materna, e che dopo la morte della mamma è stata in parte con il padre, quando il lavoro glielo consentiva, e in parte con i Rea. A proposito dell’arresto del cognato, Michele Rea ha commentato: «Speriamo che possa essere la fine di un incubo. Ci auguriamo che si possa arrivare a chiudere questo cerchio – ha aggiunto – È una notizia che mi fa stare male, anzi malissimo». Mauro Gionni, avvocato della famiglia Rea, ha invece dichiarato: «L’arresto era nell’aria. Ora bisognerà leggere l’ordinanza del gip. Ma già dalla perizia medico legale emergevano grandi elementi a carico di Parolisi. L’arresto è la diretta conseguenza delle indagini sin qui svolte».

http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_19/omicidio-rea-arrestato-parolisi_75426cb2-b1d6-11e0-962d-4929506ed0a9.shtml

Melania, arrestato il marito Parolisi
“Omicidio aggravato da crudeltà”
Il caporalmaggiore dell’esercito in carcere. Accolta la richiesta della Procura di Ascoli, secondo cui l’uomo potrebbe reiterare il reato. “Possibile movente relazione con soldatessa”. Il fratello della donna assassinata lo scorso aprile: “Spero sia la fine di un incubo”
Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea

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ROMA – Salvatore Parolisi è stato arrestato per l’omicidio della moglie Melania Rea 1. Così il gip Carlo Calvaresi ha accolto la decisione del pool di magistrati ascolani che indaga sul caso, che aveva chiesto l’arresto del caporalmaggiore dell’esercito per l’omicidio volontario della donna, aggravato da vincoli di parentela e crudeltà. Accuse pesantissime, che prevedono l’ergastolo. Parolisi è stato prelevato dalla Caserma Clementi di Ascoli dove era tornato a lavorare lo scorso lunedì e verrà ora trasferito nel carcere di Marina del Tronto, nella periferia del capoluogo piceno.

La giovane mamma originaria di Somma Vesuviana era stata assassinata il 18 aprile scorso 2. Il suo cadavere era stato trovato due giorni dopo a Ripe di Civitella, nel Bosco delle Casermette in provincia di Teramo, colpito da oltre 30 coltellate. Poichè l’omicidio è avvenuto con certezza in Abruzzo, il gip si è dichiarato incompetente per territorio, ed ha passato gli atti dell’inchiesta alla procura di Teramo, come atteso. Il magistrato nei prossimi giorni sottoporrà Parolisi all’interrogatorio di garanzia, che entro i successivi 20 giorni verrà ripetuto dal collega di Teramo a ulteriore tutela e garanzia dell’arrestato.

Il fratello di Melania: “Come facciamo con la bambina?”. “Spero sia la fine di un incubo”, ha commentato il fratello della donna, Michele Rea. “Ci auguriamo che si possa arrivare a chiudere questo cerchio”, ha aggiunto. “E’ una notizia che mi fa stare male, anzi malissimo”. E la prima preoccupazione è per la piccola Vittoria, figlia di Salvatore e Melania. “Ora come facciamo con lei?” si è subito chiesto Michele alla notizia dell’arresto di Salvatore. Lo ha riferito il legale della famiglia, l’avvocato Mauro Gionni, che ha appena parlato con i parenti della donna uccisa e ha parlato di “arresto che era nell’aria”. Nessun commento, per ora, da parte dei legali di Parolisi.

Relazione con soldatessa possibile movente. Un possibile movente per l’omicidio, secondo i magistrati ascolani – Umberto Monti, Carmine Pirozzoli, Ettore Picardi e Cinzia Piccioni – potrebbe essere stata la relazione che Parolisi aveva con una soldatessa, Ludovica P. 3, conosciuta durante un corso di addestramento. Sono stati ritenuti importanti i messaggi scambiati su Facebook da Salvatore attraverso con l’avatar ‘Vecio alpino’, precipitosamente cancellato il 19 aprile, all’indomani della scomparsa della moglie. Messaggi che sono stati recuperati grazie a una rogatoria internazionale e dai quali si percepirebbe la pressione che Ludovica faceva su Salvatore affinchè lasciasse sua moglie per dedicarsi esclusivamente a lei.

Il 23 aprile, a Pasqua, Parolisi sarebbe dovuto andare a Roma per conoscere i genitori di Ludovica, che nel frattempo gli avevano già prenotato una stanza d’albergo, hanno ricostruito i magistrati. Quel giorno il marito di Melania si sarebbe dovuto presentare dall’amante già con la notizia che aveva lasciato la moglie. Nell’ordinanza del gip si evidenzia anche il comportamento dell’uomo dopo la scomparsa di Melania, che, invece di partecipare alle ricerche, si sarebbe invece preoccupato di cancellare subito il profilo su Facebook col quale chattava con Ludovica. Il caporalmaggiore è anche caduto in contraddizione sul riconoscimento del luogo in cui è stata ritrovata Melania, dicendo prima di averlo identificato da alcune foto riprese dal telefonino da un agente di polizia penitenziaria – che non le ha mai scattate – e dopo di averle invece viste sui giornali.

In tutti questi mesi, Parolisi ha continuato a negare ogni coinvolgimento, ma la sua versione dei fatti è apparsa in contrasto con quanto ricostruito dagli accertamenti degli inquirenti. Salvatore ha ripetuto più volte che dal pianoro di Ascoli, dove erano andati insieme alla loro bambina per un pic-nic, la moglie si era allontanata in cerca di un bagno, per poi scomparire nel nulla. La perizia medico legale 4 evidenzia invece che nel pianoro ci sono mai stati, perché alle 14.30 circa Melania era già morta o agonizzante, all’ombra dei pini nel Bosco delle Casermette.

Rischio di reiterazione del reato. Secondo i magistrati ascolani, Parolisi avrebbe potuto inquinare le prove e reiterare il reato: da qui la richiesta di custodia in carcere. Ad inchiodare il caporalmaggiore, secondo quanto si legge nell’ordinanza, sono stati proprio i risultati dell’autopsia effettuata dai medici legali Adriano Tagliabracci e Sabina Canestrai, che hanno stabilito che Melania è stata uccisa proprio nel lasso di tempo in cui il marito dice che si trovava con Melania e la figlioletta a colle San Marco (Ascoli Piceno).

Parolisi e la moglie uscirono dalla loro casa a Folignano tra le 14 e le 14.20 e lui ricomparve con la bambina, ma senza Melania, al pianoro intorno alle 15.30. Proprio in questo spazio temporale i medici legali hanno collocato la morte della donna, avvenuta al Bosco delle Casermette come hanno stabilito l’autopsia e lo studio delle tracce di sangue ritrovate.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/19/news/arrestato_salvatore_parolisi-19309390/?ref=HREA-1

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