Una coppia uccisa: si indaga su omicidio/suicidio o delitto

OMICIDIO/ 4 Non è esclusa nessuna pista
Parla il procuratore capo Piero Tony nell’ambito del dramma di Prato

Prato, 27 luglio 2011 – ANDAVA a prenderla tutte le mattine per accompagnarla all’ospedale di Prato dove stava concludendo un tirocinio da infermiera. Quando arrivava sotto casa sua suonava due volte il clacson dell’auto. Lei scendeva in fretta. Ma ieri la consuetudine si è interrotta bruscamente intorno alle 10.30. Quando il padre di Sara Baldi, 23 anni di Prato, si è accorto che la figlia non usciva di casa, ha deciso di entrare, usando le sue chiavi, al primo piano di un grazioso terratetto appena ristrutturato in via Ariosto 17 a Prato.

Lì la giovane viveva da un anno e mezzo insieme al fidanzato, Imad Merouane, 27 anni, di origini marocchine, regolare in Italia e con un piccolo precedente per droga. La scena che si è presentata davanti agli occhi del padre è stata raccapricciante: schizzi di sangue ovunque, sulle pareti, sul soffitto, nel corridoio, e segni di trascinamento. I corpi macellati dei due giovani erano distesi su un materasso adagiato in terra, nel salotto adibito a camera da letto, la stanza dove preferivano dormire perché la più fresca della casa. I cadaveri erano «fatti a fette», ha descritto la scena il procuratore capo Piero Tony. Avevano ferite di arma da taglio su tutto il corpo. Il cranio del ragazzo era sfondato.
Il padre della giovane, Roberto Baldi, di professione informatore medico, ha chiamato i soccorsi e sul posto è arrivata un’ambulanza della Pubblica Assistenza con il medico. «C’era sangue ovunque — ha raccontato un volontario dell’associazione — Abbiamo subito richiuso la porta dell’appartamento per non inquinare la scena». I carabinieri del comando di Prato sono arrivati subito dopo, guidati dal capitano Stefano Verlengia e dal sostituto procuratore Roberta Pieri.

UNA PALAZZINA dell’orrore quella di via Ariosto 17. Nel luglio di 5 anni fa, una donna di 37 anni vi aveva ucciso il marito con quattro colpi di pistola. Allora si trattò di un omicidio passionale, ma ieri? Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. In un primo momento si è parlato di omicidio-suicidio. Sembra che la relazione tra i due fosse turbolenta tanto da essere vista poco bene dal padre e dalla nonna che abita al primo piano dello stesso terratetto. Ma, poi, si sono aperte altre ipotesi: i due si sarebbero uccisi a vicenda con due grossi coltelli? Oppure, potrebbero essere stati ammazzati da altre persone conosciute? Non ci sono, però, segni di effrazione su porte e finestre. Un mistero.

«Sono morti nella notte — ha confermato il medico legale, Alberto Albertacci incaricato di effettuare l’autopsia —. La ragazza ha diverse ferite sul corpo ma quella mortale è stata inferta di punta nella parte sinistra del torace, vicino al cuore. Lui è messo peggio. Ha l’osso occipitale completamente fracassato e diversi tagli sul volto e sul corpo».
Sembra che in casa ci fosse una valigia pronta. Forse avevano litigato, e uno dei due aveva deciso di andarsene? Una lite degenerata? Una terza persona a cui hanno aperto la porta?

«Difficile dirlo — ha spiegato il procuratore capo Tony —. Un fatto è certo: il ragazzo ha delle ferite che difficilmente possono essere inferte da una mano femminile. Sono troppo profonde. Se poi guardiamo la casistica, è rarissimo che due persone si possano ammazzare a vicenda con armi bianche. Più possibile, invece, che accada con le pistole. Certo è che non ci sono segni di effrazione su porte o finestre».

Insomma, un giallo. Nel terratetto vivono al piano terra la nonna della ragazza, che le ha fatto praticamente da mamma e che le ha dato l’appartamento, e al secondo piano la cugina di Sara. Gli inquirenti si domandano: è possibile che nessuno abbia sentito nulla? Le grida, la colluttazione, l’arrivo e l’uscita di altre persone? L’appartamento del primo piano era come un inferno e nessuno si è accorto di nulla?
I carabinieri hanno sequestrato due coltelli, uno da cucina e uno a serramanico, oltre a diversi telefoni cellulari. Sul posto, da Firenze, è intervenuta in appoggio anche la scientifica. Adesso si dovrà aspettare i risultati dell’autopsia.

http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2011/07/27/551491-improbabile.shtml

Massacro di via Ariosto La svolta negli esami del Ris
Quante persone ci fossero nell’appartamento di via Ariosto, a chi appartengano le tracce di sangue sulle pareti. Questi e altri aspetti potranno essere chiariti dagli accertamenti del Ris

Prato, 29 luglio 2011 – E’ ancora giallo a Prato sul decesso di Sara Baldi, 23 anni, e di Imad Merouane, 27, i fidanzati trovati trucidati nella loro casa di via Ariosto 17 martedi’ mattina. Procura e carabinieri di Prato ripongono molta speranza negli esiti dei sopralluoghi e degli esami del Ris, il reparto per le investigazioni scientifiche dell’Arma che ha svolto rilievi nell’abitazione.
Campioni di sangue, tracce biologiche e orme raccolte dai carabinieri del Ris di Roma potrebbero chiarire alcuni aspetti decisivi della vicenda. Tra questi, la presenza o meno di altre persone nell’appartamento di via Ariosto nelle ore del delitto, fatto risalire intorno alle 1 della notte fra lunedi’ e martedi’. Importante capire anche di chi sia il sangue trovato sulle pareti di varie parti della casa, se solo alle due vittime o anche ad altre persone.
Tra l’altro dagli inquirenti emerge che le tracce di sangue sarebbero state trovate solo dentro l’appartamento, situato al primo piano, ma non nel pianerottolo, né nel vano scale. Anche l’esito della prova del guanto di paraffina sui due cadaveri e sul padre di Sara, Roberto Baldi, e’ un elemento di interesse. Infatti, oltre alle coltellate inferte al fidanzato (tre vistose sono state tirate al volto), e’ certo che entrambi sono stati colpiti da fucilate sparate con cartucce a pallini.

Sara e’ stata raggiunta al cuore; Imad alla testa. Fucile che non c’era nell’appartamento dove, invece, sono stati trovati e sequestrati due coltelli. Nella casa di Roberto Baldi, pero’, sono stati sequestrati due fucili da caccia e alcune cartucce. Ieri a Prato e’ arrivato M’Hamed Lekroune, zio di Imad, che vive a Genova. L’uomo ha detto ai giornalisti di ipotizzare che suo nipote volesse ”sposarsi a settembre con Sara e andare a vivere e lavorare in Germania”

http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2011/07/29/553304-massacro_ariosto.shtml

Prato, macchie di sangue sui fucili
sequestrati al padre della vittima
Ancora nessun indagato ufficiale per l’omicidio della studentessa e del suo fidanzato, ma su una delle due armi ci sono macchie di sangue

Ci sarebbero macchie di sangue su uno dei due fucili da caccia sequestrati dai carabinieri al padre di Sara Baldi, la studentessa il cui cadavere è stato trovato accanto a quello del fidanzato Imad Merouane nella loro casa di Prato il 26 luglio scorso.

Omicidio di Prato. Trovate impronte in casa
Sequestrati due fucili al padre della vittima

E’ quanto emerge da ambienti investigativi. Anche le cartucce sequestrate a Roberto Baldi, padre di Sara, risulterebbero compatibili con le munizioni sparate contro i due fidanzati. Imad aveva al capo una ferita fatta con un’arma da fuoco; Sara ne aveva una al costato, vicino al cuore. Colpi che, ha stabilito l’autopsia, sarebbero stati sparati con cartucce a pallini esplose da un fucile da caccia.
Massimo riserbo su questa fase delle indagini alla procura di Prato: al momento sul fascicolo non è stato rubricato nessun reato e non c’è nessun indagato riguardo alla morte dei due fidanzati. Le armi da caccia sequestrate erano regolarmente denunciate ed erano di proprietà del padre di Sara Baldi, Roberto.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/07/30/news/prato_macchie_di_sangue_sui_fucili_sequestrati_al_padre_della_vittima-19820124/

Regioni
P
rato, 30 lug. – (Adnkronos) – Potrebbero essere a una svolta decisiva le indagini sulla morte di Sara Baldi (23 anni) e del fidanzato Imad Merouane (28 anni), trovati uccisi a coltellate e colpi di arma da fuoco martedi’ mattina, a Prato. Uno dei due fucili da caccia sequestrati al padre di lei, Roberto Baldi, sarebbe sporco di sangue, secondo quanto trapela da fonti investigative. Il fucile e’ stato sequestrato, insieme a un altro, nell’abitazione del padre di Sara, che si trova al piano di sotto dell’appartamento in cui e’ avvenuto il duplice delitto. Al momento l’uomo non e’ iscritto nel registro degli indagati.

Fu proprio lui a rinvenire i cadaveri martedi’ mattina, anche se le morti sono state datate alla notte tra lunedi’ e martedi’. Nonostante la ‘mattanza’ che avveniva al piano di sopra, il padre di Sara ha detto di non aver sentito rumori sospetti, cosi’ come la nonna della ragazza, che vive in casa con l’uomo.

Imad presentava ferite da arma da taglio e una ferita sul cranio prodotta da un fucile a pallini, mentre la ragazza aveva una ferita mortale poco sotto al cuore, anch’essa frutto di uno sparo. Gli inquirenti sono in attesa dei risultati della prova dello stub, eseguiti sulle mani del padre di Sara e sulle mani dei due defunti, e aspettano risposte anche dalle impronte rilevate nell’appartamento dai Ris di Roma.

http://www.libero-news.it/news/794110/Prato-fidanzati-uccisi-tracce-di-sangue-su-fucile-padre-ragazza.html

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