Bulle picchiano compagna

Fidanzatino ‘rubato’, pestata dalle baby bulle fuori da scuola
Aggredita studentessa di terza media
Prato, picchiata dalle compagne di scuola

Braccata da un anno forse per un ragazzo conteso

Pisa, 24 gennaio 2013 – Prima il cellulare sottratto di nascosto durante le lezioni per inviare alla madre della compagna di classe un sms. “Non importa che tu venga a prendermi. Torno a casa da sola”. Poi l’agguato. Il motivo? Forse un “fidanzatino” rubato. Non appena è suonata la campanella, hanno aspettato di uscire dalla scuola per trascinare la ragazzina in un parcheggio a pochi metri dall’istituto.

È li che è scattata la violenza: pugni in testa e calci che hanno procurato alla ragazzina ematomi e lesioni. È successo lunedì all’ora di pranzo all’esterno di una scuola media del nostro territorio. Autrici del pestaggio in piena regola tre baby-bulle di 13 e 15 anni (una frequenta un istituto superiore poco distante) che da tempo tormentavano la vittima – tredicenne – con insulti via facebook ed sms.

A salvare la studentessa – curata al Pronto Soccorso e rimandata a casa con una prognosi di cinque giorni – è stato solo l’intervento di un genitore che, solo per puro caso, ha visto da lontano l’aggressione e si è precipitato fuori dalla propria macchina per cercare di sottrarre la ragazzina – ora sotto choc – alla violenza.

Ci è voluto un po’ per staccare le tre baby-bulle dalla compagna di classe, e per loro alla fine è scattata la denuncia alla polizia. La vittima invece non è ancora rientrata a scuola. Zoppica, ha un grosso ematoma alla coscia e – come riferisce la madre – “è davvero molto scossa”.

“È stato tutto premeditato – racconta ancora la mamma, medico conosciuto in città e in provincia – l’hanno attesa, attirata, afferrata, fatta cadere, trattenuta al suolo e presa a calci ovunque. Ci avevano già provato la sera precedente: mia figlia si era sottratta al pestaggio durante una passeggiata rifugiandosi presso la guardia giurata del Santa Chiara e chiamando il padre per farsi venire a prendere. Anche mio marito in quell’occasione – dice ancora la madre – è stato minacciato e in pratica sfidato dalle tre bullette. ‘E ora cosa ci fai?’ gli hanno detto guardandolo dritto negli occhi convinte che per loro non ci sarebbe mai stata alcuna punizione”.

“Mia figlia – si sfoga la mamma – ha vissuto per un anno praticamente scortata da mio marito e da me. Non poteva andare da sola a scuola o in palestra o a passeggio sul corso, come tutte le sue coetanee. E alla fine le minacce si sono concretizzate. Già da tempo avevamo avvertito la scuola, la preside (che dopo il fatto ci ha chiamato più volte per sapere le condizioni di salute della bimba) e gli insegnanti di questa situazione. Ma anche noi stessi avevamo deciso di non prendere subito provvedimenti limitandoci a proteggerla come potevamo. Adesso, però, dopo questa violenza, le ragazze devono subire le conseguenze del loro gesto”.

E sotto choc sono anche le due amiche della tredicenne aggredita, che hanno assistito alla terribile scena piangendo, “pietrificate” e incapaci di reagire. “Mia figlia – ha concluso la madre – non cambierà comunque scuola, è all’ultimo anno. La mia speranza è che non si ripetano più episodi di questo genere. Nè per lei nè per altri coetanei”.

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/01/24/835136-ragazzina-viene-pestata-fuori-dalla-scuola-media.shtml

Ruba il fidanzato a un’amica, 13enne pestata a sangue
In provincia di Pisa. Da mesi il gruppo di “bulle” la perseguitava.
Pestata davanti a scuola, fino a finire al Pronto Soccorso. E’ accaduto a una tredicenne studentessa di una scuola media nel pisano, vittima della vendetta di tre compagne perché aveva “rubato” il fidanzato a una di loro. Dopo mesi di minacce, le tre sono passate all’azione all’uscita da scuola. Dopo nuemrosi strattonamenti, calci e pugni, si sono fermate solo dopo l’intervento del padre di un alunno, che era andato a prendere il figlio a scuola e ha assisto all’aggressione.

Dalle minacce ai fatti
La ragazzina è stata medicata al pronto soccorso, e i suoi genitori hanno sporto querela.
Secondo quanto ricostruito dalla madre della ragazzina picchiata, già da circa un anno le tre bulle seguivano la figlia, tanto che la ragazzina doveva essere scortata ovunque dai genitori. Anche domenica scorsa le tre l’evavno seguita, e all’arrivo del padre, avevano osato sfidare anche quest’ultimo. Fino al pestaggio di lunedì all’uscita da scuola.

Trascinata in un parcheggio
Testimoni raccontano che le tre “bulle” hanno atteso la rivale, le hanno strappato il telefono cellulare, e hanno inviato un sms a sua madre per dirle di non andarla a prendere. Il tutto davanti alle amiche della vittima, che non hanno reagito perché “pietrificate” dalla paura. Dopo avere ingannato la donna, hanno poi trascinato la 13enne in un parcheggio vicino, scaraventata a terra e presa a calci e pugni. Fiono all’intervento del padre del compagno.

Coinvolta la scuola
Dopo la denuncia, la madre ha raccontato persino che in ospedale molti le avrebbero consigliato di non rivolgersi alla polizia per non rischiare ulteriori ritorsioni contro la ragazzina. “Ora voglio giustizia”, ha detto, “anche dalla scuola”.

http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Aveva%20rubato%20il%20fidanzato%20a%20un%27amica,%2013enne%20pestata%20a%20sangue&idSezione=19605

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Una risposta a Bulle picchiano compagna

  1. beba scrive:

    sono i genitori delle “bulle”(brutto chiamarle così) i primi responsabili del fatto. quanta negligenza educativa, quanto menefreghismo genitoriale e soprattutto zero civismo! l’unica punizione possibile dovrebbe essere lavori sociali verso anziani e disabili per un anno sia per i genitori che per le care signorine. ma dubito molto, l’era del sig. B. si espande a dismisura in tutte le direzioni: e questa è una!

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