Uccide la madre e tenta il suicidio

Milano, donna morta in hotel: figlio la uccide e tenta il suicidio

Milano, 29 mar. (LaPresse) – E.M., 31 anni, ieri sera ha ucciso la madre, poi ha tentato il suicidio. Il ragazzo è grave ma non è in pericolo di vita. Ieri sera intorno alle 23 il 31enne ha aggredito la madre in una stanza dell’hotel Hermitage in via Messina a Milano. L’uomo a prima colpito la madre, a cui ha tagliato i polsi, per poi rivolgere il coltello contro di sé e ferirsi al braccio sinistro e ai polsi. A dare l’allarme è stato il padre del ragazzo, avvertito dal figlio con una telefonata.

Il padre del 31enne, che vive a Torino, avvertito del tragico tentativo di omicidio suicidio, ha avvisato la Questura piemontese che ha contattato quella di Milano. Quando gli agenti di polizia sono arrivati nella stanza dell’hotel Hermitage, in zona Chinatown, per la madre 59enne del giovane non c’era più nulla da fare. Il ragazzo, invece, nonostante le profonde ferite a polsi e braccia, era ancora vivo. E’ stato ricoverato in codice giallo al Niguarda e si trova in stato di arresto per l’omicidio della donna. Nella stanza dell’hotel i poliziotti hanno trovato alcune lamette e un sacchetto di plastica, forse utilizzato dal 31enne per soffocare la madre.

http://www.lapresse.it/cronaca/milano-donna-morta-in-hotel-figlio-la-uccide-e-tenta-il-suicidio-1.308132

TRAGEDIA IN UNA STANZA DELL’HOTEL HERMITAGE, ZONA CHINATOWN
Uccide la madre e tenta il suicidio
«Volevamo morire insieme»
Il 31enne, ex agente di Valeria Marini, aveva problemi economici. La socia: «Disperato per un prestito negato»

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Dario Biolcati con Valeria Marini
«Non ho ucciso mia madre, volevamo suicidarci insieme». Questo ha raccontato agli investigatori Dario Biolcati, 31 anni, ex assistente della showgirl Valeria Marini, trovato giovedì sera in una stanza d’albergo con i polsi tagliati accanto al cadavere della madre 59enne, Elena Monni. Hotel Hermitage, quattro stelle lusso in via Messina 10, zona Chinatown, nel centro di Milano. La polizia è arrivata poco prima di mezzanotte nella stanza al terzo piano e ha trovato la donna già deceduta, con un profondo taglio al polso destro, probabilmente stroncata da un cocktail di alcol e farmaci. Il figlio, invece, si era chiuso in bagno ed era in stato di semi incoscienza. I poliziotti, una volta sfondata la porta, lo hanno trovato riverso sul lavandino, in una pozza di acqua e sangue, con un taglio al polso e uno alla gola. Biolcati ha cercato di rifiutare le cure e ha chiesto di assumere altra cocaina: è stato bloccato e portato in ospedale.
LE LETTERE – L’ipotesi del doppio tentato suicidio è avvalorata da una lettera trovata nella camera, in cui madre e figlio hanno scritto che avevano intenzione di uccidersi perché non ne potevano più della loro «vita di stenti». Ricoverato in stato di fermo al Niguarda, Biolcati è stato medicato per i tagli – giudicati guaribili in 30 giorni – e sottoposto a una lavanda gastrica per evitare l’avvelenamento da alcol, droga e farmaci assunti con la madre.

LA TELEFONATA – Biolcati abitava con la madre in un appartamento in affitto in via San Senatore, zona Missori, e per arrotondare aveva subaffittato una stanza a un 24enne bielorusso. Giovedì sera, intorno alle 20, si è presentato con la madre all’hotel in via Messina, che conosceva per passate frequentazioni, e ha chiesto una stanza. Qui il giovane, dopo aver assistito alla morte della madre o forse averla aiutata a morire (nella stanza, oltre ad alcune lamette, farmaci e bottiglie di alcolici, è stato trovato anche un sacchetto di plastica), ha telefonato a un amico e al padre, che da anni è separato dalla moglie e vive a Torino. «La mamma è morta – avrebbe detto, esprimendosi in modo confuso, probabilmente sotto l’effetto di farmaci e di cocaina – ora mi uccido anch’io». Forse un’ultima, inconscia richiesta d’aiuto.

LA CORSA – A quel punto il padre, allarmato, ha chiamato la Questura piemontese, che immediatamente ha contattato quella di Milano. La polizia è andata in un primo momento nell’appartamento in zona Missori, ma non ha trovato nessuno. Hanno quindi localizzato a tempo di record il cellulare del ragazzo e hanno fatto irruzione nella stanza d’albergo, appena in tempo per salvare il 31enne. L’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, potrà fornire altri elementi sulle cause della morte della donna. Il figlio, per ora, rimane in stato di fermo per omicidio.

IL PRESTITO NEGATO – Francesca Fortini, socia di Biolcati nella società di comunicazione Lareve Snc che cura eventi a Milano e segue l’immagine di personaggi famosi e aziende, in un’intervista a Candida Morvillo ha raccontato della difficile fase che il 31enne stava attraversando. «Dario era stato assistente di Valeria Marini per sette anni, fino al 2012, e aveva curato il suo ultimo evento in showroom a Milano, a fine febbraio, ma lei non l’aveva ancora pagato perché lui non aveva ancora neanche fatturato, non potendo permettersi di anticipare il pagamento dell’Iva. Aveva tre mesi d’affitto arretrati per la casa in cui viveva con la mamma a Milano. Aveva chiesto un prestito a Barclays Bank, ma piccolo, credo di seimila euro e io avevo offerto una firma di garanzia. Ieri sera, però, l’ho sentito verso le sei, era sconvolto perché gliel’hanno negato. Diceva che non poteva finire portare la mamma a dormire sotto i ponti e che doveva proteggerla. Ho cercato di tranquillizzarlo, gli ho detto che gli avrei preparato altri documenti e avremmo ritentato stamattina con un’altra banca. Ho passato la notte a prepararli, quei documenti». Invece, nella notte, la tragedia.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_29/milano-uccide-madre-suicidio-212396988402.shtml

Milano, uccide la madre a coltellate in un hotel e tenta il suicidio: grave un 31enne

ultimo aggiornamento: 29 marzo, ore 12:54
Milano – (Adnkronos) – Ha colpito il genitore, poi ha rivolto l’arma contro di sé. Prima di perdere i sensi ha chiamato il padre. Alla polizia ha detto: “Volevamo suicidarci assieme”. E’ ricoverato all’ospedale Niguarda.

Milano, 29 mar. (Adnkronos) – Ha ucciso la madre, poi ha tentato il suicidio. E’ grave, ma non in pericolo di vita, un 31enne che ieri sera, intorno alle 23, in una stanza dell’hotel Hermitage in via Messina a Milano ha prima colpito la madre, poi ha rivolto il coltello contro di sé provocandosi profonde ferite al braccio sinistro e ai polsi. E’ stato lo stesso giovane, prima di perdere i sensi a telefonare al padre e ad annunciare: “La mamma è morta”.

Poi, ai poliziotti giunti sul posto il giovane ha detto: “Non ho ucciso mia madre, volevamo suicidarci insieme”. La donna, spiegano gli investigatori, aveva alcuni tagli ai polsi e potrebbe essere stato usato anche un sacchetto per soffocarla, ma la causa della morte “è da accertare, potrebbero essere stati anche i farmaci”, sottolineano. Una prudenza doverosa, in attesa che il 31enne, ricoverato al Niguarda, possa fornire ulteriori dettagli a quello che, per il momento, viene classificato come un omicidio-tentato suicidio.
All’arrivo degli agenti nell’hotel in zona Chinatown per la 59enne non c’era più nulla da fare. La donna era riserva a terra con tagli profondi a entrambi i polsi, accanto c’era il figlio agonizzante ma vivo. Trasportato in codice giallo all’ospedale Niguarda per lui è scattato l’arresto con l’ipotesi di omicidio. Sul caso indaga la squadra mobile guidata da Alessandro Giuliano.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Milano-uccide-la-madre-a-coltellate-in-un-hotel-e-tenta-il-suicidio-grave-un-31enne_3236626870.html

Soffoca la madre e tenta il suicidio, fermato
Milano, l’aggressione in una stanza dell’hotel Hermitage. Il 31enne, che aveva preannunciato l’intezione di uccidere la donna, è ora ricoverato in ospedale

Milano, soffoca la madre e tenta il suicidioLe foto di Dario BiolcatiL’ultimo post su Facebook
12:57 – Prima ha ucciso la madre di 59 anni, soffocandola con un sacchetto e tagliandole le vene, poi ha cercato di togliersi la vita. Protagonista Dario Biolcati, un 31enne di Milano, ricoverato ora in gravi condizioni e posto in stato di fermo. L’aggressione è avvenuta in una camera d’albergo, dove i due alloggiavano. L’intenzione di uccidere la donna era stata preannunciata al padre e a un amico. Quest’ultimo ha avvisato poi la polizia.
Il delitto è maturato all’hotel Hermitage, un quattro stelle di lusso in via Messina, nella “Chinatown” milanese. La polizia è arrivata poco prima della mezzanotte nella stanza e ha scoperto il cadavere della donna e il 31enne in gravi condizioni, con i polsi tagliati.

Nella stanza gli agenti intervenuti hanno trovato delle lamette e un sacchetto di plastica che l’uomo potrebbe aver utilizzato per soffocare la madre. Forse all’origine del delitto, motivi economici anche se le circostanze sono ancora tutte da chiarire.

La telefonata al padre: “Ho fatto un gesto insano” – Ad avvisare la polizia poco prima delle 23 è stato il padre del 31enne, che risiede a Torino, dopo che il figlio lo aveva chiamato spiegandogli confusamente di aver fatto un gesto “insano”.

Forze dell’ordine, ambulanze e vigili del fuoco hanno quindi cercato madre e figlio prima nella loro abitazione in via San Senatore, nel pieno centro della città, e poi sono risaliti, tramite l’utenza del cellulare, alla stanza dell’albergo Hermitage. Lì hanno trovato la donna già morta con ferite da taglio ai polsi e di fianco l’uomo in stato confusionale probabilmente anche per aver ingerito dei farmaci, che cercava di spiegare di aver aiutato la madre a compiere un gesto estremo.

Madre e figlio avevano scritto delle lettere – L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti al momento sarebbe quella dell’omicidio-suicidio, ad avvalorarla ci sarebbero anche alcune lettere ritrovate nella camera dell’albergo e scritte dalla vittima e dal figlio.

Difficoltà economiche alla base del gesto – Biolcati in passato si è occupato di pubbliche relazioni, secondo quanto riportato sul suo profilo Facebook avrebbe lavorato anche per Valeria Marini a Milano, e ora si troverebbe in gravi condizioni economiche. Situazione che condivideva con la madre, con la quale viveva in un appartamento nel centro di Milano. Con loro viveva anche un ragazzo bielorusso di 24 anni. Assieme avrebbero deciso di farla finita perché stanchi della propria condizione di indigenza e avrebbero scelto l’albergo Hermitage perché Biolcati aveva alloggiato diverse volte nella struttura.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/articoli/1088181/milano-soffoca-la-madre-e-tenta-il-suicidio.shtml

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